Anna Orelov fu una donna vissuta in Russia durante la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, moglie dell'Assassino Nikolai Orelov, madre di Nadya e Innokenti Orelov, nonché bisnonna di Daniel Cross.
Biografia[]
Almeno dal 1888, Anna era già la moglie di Nikolai Orelov, e pienamente a conoscenza dell'affiliazione del marito all'Ordine degli Assassini. Proprio per questo, quando Nikolai iniziò a provare forti sensi di colpa a causa della convinzione di essere il colpevole della morte del suo amico Assassino Aleksandr Ilic Ulianov, Anna poté essere per lui una fonte di conforto e stabilità emotiva.[1]
Nel 1888, Anna restò incinta del primo figlio. Tuttavia, dopo diversi mesi di gravidanza, il bambino morì prima del termine della gravidanza; un colpo molto duro per la famiglia Orelov, che riempì Nikolai di amarezza e odio.[1]
Tra il 1908 e il 1917, Anna diede alla luce il primo figlio avuto da Nikolai, una bambina che chiamarono Nadya.[1]
Nel 1917, Anna, Nikolai e Nadya abbandonarono la Russia, sconvolta dalle ribellioni delle masse popolari e dall'ascesa al potere dei dissidenti della politica imperiale, e si trasferirono negli Stati Uniti d'America, decisi ad iniziare una nuova vita insieme.[1]
Poco tempo dopo l'arrivo in America, Anna e Nikolai ebbero il loro secondo figlio, un maschio che decisero di chiamare Innokenti.[2]
Nel novembre del 1919, durante le espulsioni dagli Stati Uniti d'America dei radicali di sinistra, mentre lei e la sua famiglia si trovavano in un bar, i federali del dipartimento di giustizia fecero irruzione nel locale ed arrestarono gli immigrati russi presenti. Nel caos provocato dall'operazione, Anna e Nadya furono separati da Nikolai, che riuscì a fuggire portando con sé Innokenti, e furono deportate in Russia.[2]
Anni dopo Nikolai, che era ormai convinto della morte della moglie e della figlia, fu informato da alcuni Assassini che sia Anna che Nadya erano riuscite a raggiungere la Russia sane e salve e che erano ancora vive.[2]
Galleria[]
Note[]
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