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"Ho qui un elenco, formato da nove nomi, nove uomini che devono morire. Sono degli appestatori, dei guerrafondai... Il loro potere e la loro influenza contaminano la terra, e assicurano la continuazione delle Crociate. Tu li troverai, li ucciderai... Così facendo spargerai i semi della pace, sia per la regione, sia per te stesso. In questo modo, potresti redimerti."
―Al Mualim ad Altaïr Ibn-La'Ahad[src]

La caccia ai Nove è stata una missione affidata all'Assassino Altaïr Ibn-La'Ahad nel 1191 dal Mentore della Confraternita levantina, Al Mualim. Si trattava si un'opportunità di redenzione per Altaïr, che era stato retrocesso al rango di Novizio per via del suo fallimento al Tempio di Salomone.

Al Mualim presentò i nove bersagli come i responsabili della continuazione della Terza crociata, la cui morte avrebbe posto fine ai combattimenti. All'insaputa di Altaïr, i nove erano segretamente i leader dei Templari nel Levante, che cercavano di impossessarsi di una Mela dell'Eden per imporre la loro visione sulla Terra Santa.

La missione vide Altaïr scalare i ranghi della Confraternita sino a diventare nuovamente Maestro Assassino, e scoprire la millenaria guerra segreta tra i Templari e gli Assassini, nonché il tradimento di Al Mualim.

Antefatto[]

L'ordine segreto dei Templari divenne pubblico sotto la forma di un ordine cavalleresco nel 1118. Tuttavia, la sua influenza non si limitava alla cristianità: l'ordine segreto aveva membri ed alleati tra entrambi gli schieramenti delle Crociate. Alla fine del XII secolo, dieci uomini decisero di cercare uno dei Frutti dell'Eden per realizzare un nuovo ordine nella Terra Santa, ponendo fine alle Crociate e alle guerre e imponendo la loro visione della pace. Uno dei dieci, tuttavia, desiderava la Mela dell'Eden per sé: si trattava di Al Mualim, Mentore della Confraternita levantina degli Assassini, che aveva tradito il proprio ordine.[1] Nel 1191, Al Mualim inviò tre dei suoi uomini nel Tempio di Salomone per impossessarsi del Frutto: il Maestro Assassino Altaïr Ibn-La'Ahad e i fratelli Malik e Kadar Al-Sayf.[2]

L'arroganza di Altaïr gli fece infrangere il Credo e portò al fallimento della sua missione.[2] Malgrado il fallimento di Altaïr, Malik riuscì ad impossessarsi della Mela, che portò a Masyaf, ma perse il fratello Kadar.[3] Avendo appreso del doppio tradimento di Al Mualim, il Gran Maestro dei Templari Roberto di Sable assediò la fortezza degli Assassini, che riuscirono a respingere l'attacco malgrado gravi perdite.[4][5]

Il traditore di Masyaf[]

Altaïr: Non siete stato voi a dire che niente è reale e che tutto è lecito?
Al Mualim: Non comprendi il significato reale di questa frase, figliuolo. Essa non garantisce la libertà di fare come ti aggrada. È una nozione che deve guidare i tuoi sensi. Presuppone una saggezza di cui chiaramente difetti.
―Altaïr e Al Mualim discutono del Credo[src]

Malgrado il suo comportamento esemplare nel corso della difesa di Masyaf, Altaïr fu considerato il responsabile dell'attacco a causa delle sue azioni nel tempio di Salomone, che avevano spinto di Sable ad assediare Masyaf. Per questo, Al Mualim condannò Altaïr e finse di ucciderlo.[5] Quando Altaïr si risvegliò nell'ufficio del Mentore, questi gli spiegò che la morte di Altaïr sarebbe stata uno spreco dei suoi talenti. Al Mualim aveva scelto di retrocederlo al rango di Novizio, affinché dimostrasse meritarsi il suo ruolo nell'Ordine non solo per le sue capacità fisiche, ma anche per la sua comprensione del Credo.[6]

Interrogatorio (Masun) 1

Altaïr rintraccia Masun.

Altaïr sarebbe tornato a svolgere i compiti delle nuove reclute, cercando lui stesso le informazioni che lo avrebbero portato al bersaglio. Il primo compito di Altaïr fu quello di scoprire chi avesse aperto la porta del villaggio di Masyaf ai Templari. Origliando una conversazione nel mercato, Altaïr scoprì che l'uomo che cercava era Masun, che aveva collaborato con un Assassino con cui comunicava tramite un canestraio.[6] Altaïr rintracciò il canestraio e gli rubò una lettera, scoprendo così la posizione di Masun.[7] Questi stava predicando contro Al Mualim, prevedendo nuovi attacchi Templari contro Masyaf. Altaïr seguì Masun e lo malmenò per constringerlo a parlare. Masun rivelò che aveva agito con l'Assassino Jamal.[8]

Altaïr portò Masun di fronte ad Al Mualim, che offrì al traditore la possibilità di pentirsi per le sue azioni. Masun rifiutò, e fu quindi ucciso dal Mentore. Altaïr fu ricompensato per le sue azioni con il diritto di portare la spada.[9]

I nove bersagli[]

Altaïr: Nove vite in cambio della mia.
Al Mualim: Un'offerta assai generosa, credo. Hai qualche domanda?
Altaïr: Solo dove devo iniziare.
—Altaïr e Al Mualim parlano della missione[src]
Conoscenza (Masun) 2

Al Mualim mostra la lista contente i nomi dei nove bersagli.

Al Mualim spiegò ad Altaïr che avrebbe dovuto compiere una missione per ritrovare il suo rango di Maestro Assassino: uccidere nove uomini, sia tra i Crociati che tra i Saraceni, responsabili della continuazione della guerra che si combatteva in Terra Santa. La loro morte avrebbe portato la pace per la regione, ma anche per Altaïr, che avrebbe imparato la pace interiore necessaria agli Assassini.[9]

A differenza di come agiva precedentemente, Altaïr avrebbe dovuto parlare con i Rafiq di ogni città, responsabili delle Dimore degli Assassini, prima di compiere gli assassinii: aveva infatti bisogno dell'assenso dei Rafiq per poter colpire, in quanto come Novizio non era solo responsabile di fronte al Mentore, ma a tutta la Confraternita.[9]

Il trafficante d'armi[]

Tamir: Mi hai preso per un mercante di morte qualunque, un parassita della guerra? Strano bersaglio, non trovi? Perché io, quando tanti altri fanno lo stesso?
Altaïr: Vi considerate differente, dunque?
Tamir: Oh, ma lo sono! Giacché servo una causa ben più nobile del mero profitto. Come pure i miei fratelli.
—Tamir ed Altaïr[src]
Conoscenza (Tamir) 1

Altaïr ed il Rafiq di Damasco.

Il primo bersaglio di Altaïr fu un trafficante del mercato nero di Damasco, Tamir. Altaïr si recò alla dimora della città per incontrare il Rafiq di Damasco. L'uomo accolse Altaïr con sarcasmo, ironizzando sulla sua reputazione. Quando l'Assassino chiese dove potesse trovare il suo bersaglio, il Rafiq gli fece capire che doveva compiere da solo la propria indagine, come tutti i Novizi, prima di poter colpire. Il Rafiq gli consigliò di indagare nel distretto povero di Damasco, indicandogli i luoghi dove avrebbe potuto trovare delle informazioni.[10]

Altaïr scoprì che i fabbri del Souk Al-Silaah fabbricavano delle armi, abbastanza da armare mille uomini,[11] ma che le armi non era destinate a Saladino; che Tamir controllava personalmente l'operato dei suoi sottoposti[12] e aveva convocato tutti i mercanti nel souk per una riunone;[13] e che i tetti a nord-est del souk fornivano un facile accesso al cortile centrale.[14] Apprese inoltre che dopo l'assassinio avrebbe potuto fuggire sui tetti scalando le travi,[15] o dall'uscita sud-est del souk con l'aiuto di vigilanti.[16]

Altaïr fece ritorno alla dimora, dove condivise le sue scoperte con il Rafiq: Tamir era il più grande mercante di morte della regione, arricchitosi grazie alla guerra, e la riunone nel souk per il più grande affare della carriera di Tamir avrebbe permesso ad Altaïr di colpire mentre il suo bersaglio era distratto. Il Rafiq approvò il piano di Altaïr, e gli consegnò il segno dell'assenso del Mentore: una piuma da macchiare con il sangue del bersaglio come prova dell'avvenuto assassinio.[10]

Assassinio (Tamir) 3

Tamir pugnala il mercante.

Altaïr tornò dunque al souk Al-Silaah per uccidere il suo bersaglio. Raggiunto il cortile centrale durante la riunione, assistette ad un litigio tra Tamir e uno dei suoi mercanti: quest'ultimo pretendeva avere più tempo per completare la consegna, e riteneva impossibile rispettare i tempi imposti da Tamir. Quando il mercante disse che Tamir chiedeva troppo, il trafficante d'armi si infuriò ed uccise brutalmente il mercante, affinché servisse da esempio agli altri.[17]

Tamir fece poi il giro del souk, inspezionando le armi prodotte dai suoi mercanti. Approfittando della sua distrazione, Altaïr colpì. Tamir capì subito chi l'avesse ucciso, e promise che la Confraternita avrebbe pagato per le sue azioni; Altaïr rispose che Tamir pagava per le sue. L'uomo schernì Altaïr quando fu accusato di trarre profitto dalla guerra, sostenendo che non era un semplice mercante di morte: lui e i suoi "fratelli" servivano una causa superiore. Tamir promise che l'Assassino avrebbe presto incontrato gli altri, che non avrebbero gradito le sue azioni; Altaïr replicò sprezzante che li avrebbe uccisi. Tamir gli predisse che l'orgoglio lo avrebbe distrutto. Dopo la sua morte, Altaïr intrise la piuma nel sangue di Tamir.[17]

Assassinio (Tamir) 5

Altaïr parla con Al Mualim.

Altaïr fuggì dal souk e fece ritorno alla dimora degli Assassini, dove mostrò la piuma rossa di sangue al Rafiq. Quest'ultimo congratulò Altaïr, ma non senza un'ulteriore commento sulla sua pessima reputazione. Altaïr gli rispose che non si curava del giudizio altrui. Il Rafiq disse poi all'Assassino di fare ritorno a Masyaf, per parlare con Al Mualim.[17]

Altaïr riportò al Mentore che Tamir aveva dimostrato di conoscere gli Assassini e che aveva alluso ad un significato più profondo della missione di Altaïr. Malgrado le domande dell'Assassino, Al Mualim rifiutò di rispondere, sostenendo che il fallimento di Altaïr era dovuto all'eccesso di conoscenza e quindi, per assicurare il successo della caccia, Altaïr doveva essere tenuto all'oscuro del contesto delle sue azioni finché non avesse dimostrato di aver appreso la lezione che Al Mualim voleva insegnargli. Come ricompensa per il suo primo successo, Altaïr ricevette il diritto di portare la spada corta. Al Mualim gli assegnò infine due bersagli, da trovare ad Acri e a Gerusalemme.[17]

Le torture del dottore[]

Garniero: Lo ammetto, senza il manufatto che voi ci avete... rubato, i miei progressi sono rallentati. Ma ci sono le erbe, misturi ed estratti. Le mie guardie ne sono la prova. Erano dei pazzi, prima che li trovassi e li liberassi dalle prigioni della loro stessa mente. E alla mia morte, pazzi ritorneranno.
Altaïr: Credete davvero di averli aiutati?
Garniero: Non è ciò che credo, è ciò che so.
—Le ultime parole di Garniero[src]
Conoscenza (Garniero di Naplusa) 1

Altaïr con il Rafiq di Acri, Jabal.

Altaïr si recò quindi ad Acri per uccidere Garniero di Naplusa, il Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri. Il Rafiq della città, Jabal, non aveva informazioni su di lui a fornire all'Assassino, e gli consigliò quindi di indagare nel distretto povero della città, particolarmente nei giardini pubblici, in un mercato e nei pressi della Chiesa di Maria di Giosafat.[18]

Altaïr scoprì che Garniero si trovava nella fortezza degli Ospitalieri,[19] dove al posto di curare dei pazienti torturava delle persone che non erano malate, perdendosi nel lavoro e dimenticando il mondo circostante.[20] Garniero lasciava che i pazienti circolassero liberi all'interno della fortezza, ma solo gli eruditi potevano accedere al suo luogo di lavoro. I tetti erano sorvegliati da arcieri,[21] ma alcuni di loro erano assenti dai loro turni di pattuglia.[22] Altaïr ottenne inoltre una mappa della fortezza, dove si svolgevano dei lavori per sostituire i candelabri.[23]

Infine, Altaïr rubò una lettera di Garniero, destinata ad un "Maestro", in cui l'uomo esponeva i suoi tentativi di controllare le sue vittime con delle erbe, per supplire alla perdita di qualcosa che era stato rubato. Le persone su cui svolgeva i suoi esperimenti erano forniti da un uomo a Gerusalemme, e Garniero tentava di trasformarli in guerrieri con le armi provenienti da Damasco. Altaïr capì che si trattava delle armi di Tamir, e fu sorpreso dai legami tra uomini che si trovavano su lati opposti delle crociate.[24]

Avendo concluso le sue investigazioni, Altaïr fece ritorno alla dimora degli Assassini per parlare con il Rafiq, a cui spiegò le sue scoperte: Garniero faceva portare dei prigionieri da Gerusalemme per non suscitare sospetti ad Acri con delle sparizioni. Una volta all'interno della fortezza, le vittime erano torturate dal dottore. Garniero, per precauzione, non lasciava i suoi alloggi che per visitare i suoi pazienti: Altaïr avrebbe colpito durante una di queste visite. Jabal riconobbe che l'Assassino aveva riflettuto sul suo piano, e gli diede una piuma come simbolo del permesso di procedere.[18]

Altaïr si infiltrò nella fortezza degli Ospitalieri, dove assisstette al tentativo di fuga di una delle vittime del dottore. L'uomo fu catturato dalle guardie e portato al cospetto di Garniero, la cui sola presenza lo impaurì. Il dottore insistette sulla necessità per i pazienti di accettare le sue cure, ma l'uomo lo accusò non di curare ma di rubare le anime alle persone. L'uomo tentò di convincere la folla che si era radunata delle vere ambizioni di Garniero, che voleva sottomettere tutte le persone, e promise che avrebbe nuovamente tentato di fuggire. In risposta, il Gran Maestro ordinò alle guardie di spezzare le gambe dell'uomo, e di riportarlo all'interno della fortezza.[25]

Assassinio (Garniero di Naplusa) 4

Altaïr assassina Garniero di Naplusa.

Garniero tornò al fianco dei suoi pazienti, alcuni dei quali erano apparentemente grati dello stato che il dottore aveva indotto in loro. Mentre Garniero era distratto, Altaïr lo ferì mortalmente. Il dottore accettò l'arrivo della morte, ma espresse preoccupazione per il destino dei suoi pazienti. Altaïr gli disse che sarebbero ritornati alle loro case, ma Garniero ribatté che non ne avevano. Il dottore ignorò il commento dell'Assassino sulla libertà che aveva tolto alle sue vittime, che paragonò a dei bambini incapaci di capire perché non possono toccare il fuoco. Garniero ammise che senza il manufatto rubato dagli Assassini, i suoi progressi erano lenti, ma era comunque riuscito a trasformare e controllare alcuni dei pazienti grazie a degli estratti vegetali. Con la sua morte, tuttavia, i cambiamenti sarebbero scomparsi. Altaïr chiese quindi a Garniero se credesse davvero aver aiutato le sue vittime, e con le sue ultime parole il dottore rispose di sì.[25]

Altaïr fece ritorno alla dimora degli Assassini per mostrare la piuma intrisa di sangue al Rafiq. L'Assassino tentò di discutere degli obiettivi di Garniero, ma Jabal gli rispose che il suo compito non era di porre domande, ma solo di agire. Altaïr fece poi ritorno a Masyaf per parlare con Al Mualim. Il Mentore gli spiegò che coloro che vogliono comandare altrui trovano sempre un modo per farsi obbedire: denaro, minaccie, oppure veleni che provocano piacere ed annebbiano la mente, come quelli che il Vecchio della Montagna era accusato di usare per garantire la fedeltà degli Assassini. Altaïr chiese perché la Confraternita non mettesse a tacere tali accuse; Al Mualim rispose che servivano a mantenere viva la paura dell'Ordine tra i loro nemici. Come ricompensa per il suo successo, Altaïr riottenne il diritto di usare i pugnali da lancio.[25]

Lo schiavista[]

Il re dei mercanti[]

Il reggente di Acri[]

Il tiranno di Gerusalemme[]

Il Gran Maestro teutonico[]

Il gran sapiente di Damasco[]

Il Gran Maestro dei Templari[]

Conseguenze[]

Note[]

  1. Assassin's Creed - Assassinio II (Roberto di Sable)
  2. 2,0 2,1 Assassin's Creed - Acquisizione
  3. Assassin's Creed - Fallimento
  4. Assassin's Creed - Guardiano
  5. 5,0 5,1 Assassin's Creed - Gloria
  6. 6,0 6,1 Assassin's Creed - Origliare (Masun)
  7. Assassin's Creed - Borseggio (Masun)
  8. Assassin's Creed - Interrogatorio (Masun)
  9. 9,0 9,1 9,2 Assassin's Creed - Conoscenza (Masun)
  10. 10,0 10,1 Assassin's Creed - Conoscenza (Tamir)
  11. Assassin's Creed - Borseggio (Tamir)
  12. Assassin's Creed - Interrogatorio (Tamir)
  13. Assassin's Creed - Scorta l'informatore (Tamir)
  14. Assassin's Creed - Borseggio II (Tamir)
  15. Assassin's Creed - Origliare (Tamir)
  16. Assassin's Creed - Gara sui tetti (Tamir)
  17. 17,0 17,1 17,2 17,3 Assassin's Creed - Assassinio (Tamir)
  18. 18,0 18,1 Assassin's Creed - Conoscenza (Garniero di Naplusa)
  19. Assassin's Creed - Raccogli le bandiere (Garniero di Naplusa)
  20. Assassin's Creed - Interrogatorio (Garniero di Naplusa)
  21. Assassin's Creed - Assassinio silenzioso (Garniero di Naplusa)
  22. Assassin's Creed - Origliare (Garniero di Naplusa)
  23. Assassin's Creed - Assassinio degli arcieri (Garniero di Naplusa)
  24. Assassin's Creed - Borseggio (Garniero di Naplusa)
  25. 25,0 25,1 25,2 Assassin's Creed - Assassinio (Garniero di Naplusa)

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