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Charles-Henri Sanson (15 febbraio 1739 - 4 luglio 1806), titolo completo Chevalier Charles-Henri Sanson de Longval, è stato il carnefice reale della Francia durante il regno di re Luigi XVI e alto boia durante la prima repubblica francese dal 1778 fino al 1806.

Biografia[]

Sanson nacque a Parigi il 15 febbraio 1739, erede di una lunga dinastia familiare di esecutori di giustizia della città di Parigi. Titolo che la famiglia ricoprì con continuità dal 1687, anno in cui il suo bisnonno Charles Sanson de Longval ottenne il titolo di Executeur des hautes oeuvres de Paris (Esecutore delle alte opere di Parigi), fino al 1847. Fu il più celebre della sua famiglia, sopratutto per aver ghigliottinato il re Luigi XVI e anche le figure più importanti della Rivoluzione francese.

Charles-Henri Sanson iniziò a lavorare come boia nel 1754, sostituendo il padre gravemente malato, ma ottenne i titoli solamente dopo la morte di quest'ultimo nel 1778. Nello stesso anno diventò anche l'ufficiale esecutore del re Luigi XVI alla corte di Versailles, carica che aveva anche ricoperto il fratello del padre di Sanson, Nicolas Charles Gabriel Sanson.

Nel 1789, allo scoppio della rivoluzione francese, si schierò dalla parte dei rivoluzionari, ma non partecipò ai moti rivoluzionari. A causa delle numerose esecuzioni che la rivoluzione richiese nei suoi primi anni di vita, preoccupò non poco Sanson, il quale decise di adottare un nuovo sistema di esecuzione. Infatti le troppe esecuzioni aggravarono le condizioni delle spalle e della schiena del boia e ciò comportava anche ad un'inefficienza nel proprio lavoro. Quindi, decise di supportare l'invenzione di Tobias Schmidt, la ghigliottina.

Nel 1792, iniziò a costruire la macchina con l'aiuto del suo inventore. Tuttavia, a causa dell'esecuzione di un paio di esattori delle tasse corrotti Sanson dovette scontrarsi con i loro scagnozzi, i quali gli rubarono i componenti per costruire la ghigliottina per attirarlo in una trappola ed ucciderlo. Fortunatamente, Sanson incontrò e chiese aiuto alll'Assassino Arno Dorian, il quale accettò. Arno recuperò tutti i pezzi e li consegnò a Sanson, tuttavia dovettero affrontare uno scontro con i ladri prima di poter ultimare la costruzione della ghigliottina. Nell'aprile dello stesso anno, dopo esser riuscito a convincere l'Assemblea nazionale ad usare la ghigliottina per le esecuzioni, Sanson usò per la prima volta la ghigliottina per uccidere Nicolas Jacques Pelletier.

Nel gennaio del 1793, Sanson dovette eseguire l'esecuzione del re, cosa che lo rendeva parecchio nervoso per quest'occasione più unica che rara. Ghigliottinò anche la regina Maria Antonietta, accusata di alto tradimento e Charlotte Corday, assassina di Jean-Paul Marat. Inoltre, durante il regno del Terrore il lavoro e la fama di Sanson crebbe per tutta la città. Infatti, dovette chiedere al pubblico presente alle esecuzioni di donare i loro vecchi stracci o vestiti per pulire il sangue presente sul palco della ghigliottina e dovette anche azionare la ghigliottina sulle teste di Georges Danton e di altri nemici di Maximilien de Robespierre, ormai capo indiscusso del governo in Francia. Nel mentre Danton stava per essere ghigliottinato, fece promettere a Sanson di mostrare la sua testa al pubblico poiché ne sarebbe valsa la pena. Due mesi dopo, Sanson azionò la ghigliottina anche su Robespierre, spodestato dal potere durante la reazione termidoriana.

Nel 1795 decise di ritirarsi dal suo lavoro, venendo sostituito dal figlio Henri. Tuttavia, ufficialmente rimase in carica fino al 1806, anno della sua morte.

Sanson era solito tenere dei registri precisi su ogni sua esecuzione, annotandone un totale di circa 3400 teste.

Curiosità[]

  • Secondo una leggenda, il Gran Maestro dei Templari Jacques de Molay mentre veniva arso al rogo maledisse papa Clemente V e il re di Francia Filippo il Bello e i suoi discendenti fino alla tredicesima generazione. Infatti, mentre il suo discendente Luigi XVI si apprestava a morire per mano della ghigliottina, Sanson mormorò alle orecchie del sovrano: "Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay".

Fonti[]

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