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"La Verità è in pericolo, fratelli. Aggredita da ogni parte. E incalzata dai Giacobini, che la snaturano con il populismo. Falsi profeti parlano al popolo. Promettono libertà, uguaglianza, fraternità... Nel nostro Ordine, falsi fratelli la abbandonano e si alleano invece con le forze contro cui lottiamo! E come sempre gli Assassini spiano nell'ombra, in cerca di segni di debolezza... I nemici credono che rubandoci le armi ci priveranno del potere. Ma i seguaci della Verità non vacillano mai! Unione, forza, virtù. State pronti fratelli! Stanotte la Verità è con noi!"
―Lafrenière parla ai Templari, 1791[src]

Chrétien Lafrenière (1730 - 31 marzo 1791) è stato un importante membro dell'Ordine dei Templari coinvolto negli eventi della Rivoluzione francese. Chrétien venne assassinato nel 1791 dall'Assassino Arno Dorian al Cimetière des Saints-Innocents a Parigi.

Biografia[]

Primi anni e unione ai Templari[]

Lafrenière nacque nel 1730, terzogenito di un ricco mercante di spezie ed era destinato ad una carriera ecclesiastica. Studiò alla Sorbona ed entrò in seminario nel 1750. Tuttavia, suo padre e i fratelli maggiori morirono durante un naufragio al largo di Mauritius, quindi Lafrenière abbandonò il seminario per prendere le redini della sua famiglia e dell'azienda di famiglia.[1]

Da questo periodo iniziò a finanziare con una buona parte dei suoi guadagni, le società segrete e i gruppi di fanatici religiosi. Inoltre, si unì all'Ordine dei Templari, diventando il consigliere del Gran Maestro François de la Serre e suo amico leale.[2]Lafrenière e gli altri consiglieri, tra cui Charles-Gabriel Sivert e Marie Lévesque, venivano chiamati "I Corvi" dalla figlia del Gran Maestro, Élise, a causa dei loro "soprabiti neri, i tricorni scuri e gli occhi che non sorridevano mai".[3]

I consiglieri incontravano molto spesso il loro Gran Maestro nella sua villa a Versailles, per discutere il nuovo corso d'azione dell'Ordine. Tuttavia, soprattutto quando si parlava della Confraternita degli Assassini o della situazione politica francese, i consiglieri erano soliti a non concordare con le stesse idee di de la Serre, il quale veniva sostenuto soltanto dalla moglie, Julie. Ciononostante, mentre gli altri consiglieri tenevano in scarsa considerazione de la Serre ambendo al titolo di Gran Maestro per il prestigio personale e della propria famiglia, Lafrenière rimase leale al suo maestro e rispettò le sue idee anche se non le condivideva.[3]

Nella primavera del 1774, Julie ed Élise de la Serre vennero assalite durante una loro visita a Parigi da Bernard Ruddock e un suo complice. Al loro ritorno a Versailles, i Templari si riunirono per discutere di tale aggressione. Julie venne pressata dalle incessanti domande dei Templari, desiderosi di sapere ogni singolo dettaglio. Julie descrisse dettagliatamente l'aggressione, ma non menzionò mai la presenza di Bernard Ruddock, il quale durante l'aggressione sfilò un pugnale e una lama celata. Lafréniere e gli altri consiglieri erano convinti che gli Assassini erano i reali responsabili dell'aggressione, in quanto nessun'altro era organizzato per attuare l'aggressione, nonostante Julie non diede mai nella sua testimonianza le prove della presenza dell'Assassino. I Templari cercarono di convincere François di intervenire immediatamente contro la Confraternita, ma non vennero accontentati. Tuttavia a loro insaputa, l'aggressione fu sì organizzata e attuata da Ruddock, un ex Assassino bandito dal ramo inglese della Confraternita, ma quest'ultimo venne pagato da Peter Carroll e sua moglie, una famiglia appartenente al rito inglese dell'Ordine dei Templare.[3]

La deposizione di de la Serre[]

"Gran Maestro de la Serre, ho appreso dai miei agenti che un uomo del nostro Ordine vuole uccidervi. State in guardia all'iniziazione questa sera. Non fidatevi di nessuno, neppure dei vostri amici. Che il Padre della comprensione vi guidi. L."
―La lettera di Lafrenière destinata a de la Serre, 1789.[src]
Il profeta 6

Lafréniere affida a Perrault una lettera importante.

Quando nel 1789 gli stati generali si riunirono a Versailles per risolvere la disastrosa crisi finanziaria che attraversava il paese, François de la Serre decise di stringere una tregua con Mirabeau, Mentore del Assassini francesi della Confraternita degli Assassini. La tregua serviva per concentrare gli obiettivi di entrambe le organizzazioni nella salvaguardia dello stato, ormai nel punto del collasso, mettendo temporaneamente fine alla guerra. Ovviamente, Lafrenière era contrario alla tregua non fidandosi degli Assassini e della parola di Mirabeau, definendolo un "povero ubriacone illuso". Tuttavia, venne zittito da François ricordandogli chi fosse il Gran Maestro.[2]

Poco prima dell'inizio degli stati generali, Lafrenière scrisse una lettera a de la Serre informandolo che dei suoi agenti avevano scoperto che qualcuno voleva rovesciarlo durante l'iniziazione della figlia di quella sera. La lettera l'affidò a Perrault, ordinandogli di consegnarla al Gran Maestro in persona. Tuttavia, quando Perrault raggiunse la villa di de la Serre, François era appena partito per gli stati generali. Il protetto di de la Serre, Arno, vedendo Perrault molto stanco per la corsa, decise di aiutarlo consegnando lui la lettera a de la Serre. Nonostante tutto, Arno non riuscì a consegnarla a de la Serre negli stati generali né quando era rientrato in casa, in quanto il protetto fu trattenuto da Victor e Hugo, prima, e, in seguito, dalle guardie. Quindi, dopo aver raggiunto la villa decise di lasciarla sul pavimento del suo studio e di prepararsi per la festa in onore di Élise. Durante la festa di Élise, Lafrenière incontrò i suoi compagni Templari Louis-Michel le Peletier e Marie Lévesque rammentando che era da tanto tempo che non si incontravano. Più tardi nella stessa notte, François de la Serre, non avendo ricevuto gli avvertimenti della lettera, venne convinto con una scusa da Sivert di raggiungere i giardini, dove venne assassinato dal Roi des Thunes e Sivert stesso.[2]

Opposizione a Germain e morte[]

"Fratelli! Presto colpiremo al cuore i nostri odiati nemici! Ci hanno braccato per anni, ora reagiamo! Con un sol colpo salveremo l'Ordine e ricostruiremo la Francia! Il Padre della Comprensione lotterà con noi stanotte! State pronti!"
―Lafrenière motiva i suoi uomini, 1791.[src]

Poco tempo dopo, il popolo francese si ribellò al re e diede inizio alla rivoluzione francese, guidata dietro le quinte dalla nuova fazione radicale dell'Ordine dei Templari ascesa dopo la morte di de la Serre e guidata dal Gran Maestro usurpatore François-Thomas Germain. Lafrenière, invece, fu costretto a nascondersi in quanto ancora leale agli ideali del suo maestro e amico e venne informato che Germain, uno dei consiglieri di de la Serre prima di essere espulso dall'Ordine fu il mandante dell'assassinio e che guidava la fazione radicale. Inoltre, dovette accettare l'idea che anche alcuni dei consiglieri di de la Serre, come Sivert, Lévesque e le Peletier, si erano alleati con Germain, sostenendo la sua causa.[2]

Lafrenière decise, alla fine, di contrattaccare e chiese aiuto ai vari riti dell'Ordine degli altri stati europei, ottenendo un forte sostegno dal rito austriaco.[2]Saputo dai suoi agenti, che Élise de la Serre era ancora in vita, decise di scriverle una lettera, dove la informò che si sarebbe impegnato a sostenerla nella sua pretesa per il titolo di Gran Maestro.[3]Per eliminare in un sol colpo la fazione Templare opposta, Lafrenière riuscì a raccogliere un numero considerevole di uomini e ricevette molte spedizioni di armi dalla Baviera immagazzinandole nel deposito di grano, Halle aux Blés. Il 31 marzo del 1791, durante gli ultimi preparativi dell'attacco, Lafrenière venne informato da uno dei suoi uomini che Christophe, uno di loro, aveva passato informazioni a Germain, quindi si vide costretto ad anticipare l'attacco quella sera stessa.[2]

Nello stesso giorno, Arno, divenuto un Assassino, incontrò Germain nella sua bottega da argentiere ignorando la sua identità segreta. Germain decise di sfruttare l'ignoranza dell'Assassino e lo manipolò facendogli credere che Lafrenière era il mandante dell'omicidio di de la Serre, indirizzandolo a Halle aux Blés. Arno, trovando un grande quantitativo di armi, incendiò l'edificio non prima di aver scoperto che Lafrenière si nascondeva al cimitero degli Innocenti, dove si sarebbero riuniti i suoi alleati prima dell'attacco all'Hôtel de Beauvais.[2]

Il profeta 3

Lafrenière tiene un discorso.

Durante l'incontro, Lafrenière tenne un discorso denigrando la rivoluzione e i giacobini, sostenendo che aggredivano la Verità e la snauravano con il populismo. Inoltre, diede contro alla fazione radicale di Germain e agli Assassini, incuranti della guerra civile all'interno dell'Ordine. Riferendosi a sé stesso e ai suoi alleati come "seguaci della verità", Lafrenière proclamò la salvezza della Francia e dell'Ordine con la distruzione dei loro nemici. Tuttavia, mentre Lafrenière ultimava gli ultimi preparativi mettendosi d'accordo con i suoi sostenitori, venne assassinato da Arno Dorian.[2]

Caratteristiche e personalità[]

Lafrenière: Non vi fidate di lui, vero?
De la Serre: Mirabeau è un brav'uomo. Un uomo onesto.
Lafrenière: Mirabeau è un povero ubriacone illuso!
—Lafrenière discute con de la Serre, 1789.[src]

Lafréniere era un uomo dalle posizioni conservatori ed era diffidente verso gli Assassini e durante la rivoluzione anche ai giacobini. Non aveva una grande considerazione di Mirabeau, Mentore degli Assassini, ritenendolo un "povero ubriacone illuso", in quanto contrario alla tregua che François de la Serre voleva stringere con lui, discutendone apertamente con il Gran Maestro.[2]

Nonostante non fosse sempre d'accordo con le decisioni di de la Serre, Lafrenière rimase sempre leale al suo amico e alla sua famiglia, al contrario di molti suoi compagni Templari, i quali vedevano un prestigio personale e famigliare elevarsi al titolo di Gran Maestro e alla fine sostennero Germain, tradendo de la Serre. Lafrenière rimase indignato del tradimento dei suoi compagni e del loro sostegno a favore della rivoluzione, ritenendo la lotta antietica agli ideali dell'Ordine dei Templari.[2]

Galleria[]

Note[]

  1. Assassin's Creed: Unity - Database: Chrétien Lafrenière
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 2,9 Assassin's Creed: Unity
  3. 3,0 3,1 3,2 3,3 Assassin's Creed: Unity (romanzo)

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