Conoscenza è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Altaïr Ibn-La'Ahad, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Altaïr Ibn-La'Ahad conclude le indagini sul suo bersaglio, Roberto di Sable, e si dirige alla dimora degli Assassini di Gerusalemme. Raggiunto il luogo, condivide il suo sapere con il Dai Malik Al-Sayf, che, apprese le molte notizie, dà all'Assassino la licenza di uccidere il bersaglio.
Dialoghi[]
Altaïr Ibn-La'Ahad entra nella dimora degli Assassini e si reca da Malik.
- Malik: Salute e pace, Altaïr.
- Altaïr: Altrettanto, fratello.
- Malik: Sembra che il fato ami tirare degli scherzi.
- Altaïr: Allora è vero. Roberto di Sable è a Gerusalemme.
- Malik: Ho veduto i cavalieri con i miei occhi.
- Altaïr: Solo la sventura segue quell'uomo. Se egli è qui, è perché intende fare del male. Non gli darò l'occasione di agire.
- Malik: Che la vendetta non offuschi il tuo giudizio, fratello. Sappiamo entrambi che ciò non è un bene.
- Altaïr: Non ho dimenticato. Non hai niente da temere. Non cerco vendetta, ma conoscenza.
- Malik: Davvero non sei più l'uomo che conoscevo.
- Altaïr: Il mio lavoro mi ha insegnato molto, mi ha rivelato segreti. Ma ancora mi mancano delle tessere di questo rompicapo.
- Malik: Che vuoi dire?
- Altaïr: Gli uomini che ho eliminato operavano insieme, guidati da costui. Roberto ha dei piani su questa terra, questo lo so per certo. Ma come e perché, quando e dove, tutto questo mi sfugge.
- Malik: Crociati e Saraceni che collaborano?
- Altaïr: Non sono niente di tutto ciò, ma qualcos'altro. Templari.
- Malik: I Templari fanno parte dell'esercito crociato.
- Altaïr: O così vogliono far credere a Riccardo. No, la loro fedeltà va a Roberto di Sable e a una loro astrusa idea di poter fermare la guerra.
- Malik: La storia che narri è ben strana.
- Altaïr: Altroché, Malik. Ma dimmi dove sono stati visti. Devo mettermi sulle sue tracce prima che mi sfugga.
- Malik: In tre posti, lo so per certo. A ovest vicino a una torre di guardia e un ospedale e a sud-ovest alla chiesa del Santo Sepolcro. Vedi che cosa puoi scoprire. Io farò lo stesso.
- Altaïr: Farò prima che posso.
- Malik: Sii cauto, amico.
Altaïr, prima di iniziare le sue indagini su Roberto di Sable, rientra nella stanza del Rafiq.
- Malik: Fratello, l'hai trovato?
- Altaïr: No, non ancora. E tu che hai scoperto?
- Malik: È ancora qui, non so altro. Dove si nasconde e quali siano i suoi piani, rimangono misteri per me.
- Altaïr: Allora proseguo le ricerche.
- Malik: Che la fortuna ti assista.
Altaïr esce dalla dimora degli Assassini.
Dopo aver svolto diverse indagini, Altaïr ritorna alla dimora per ottenere licenza di uccidere il bersaglio.
- Malik: Hai decisamente un'aria trionfante, fratello.
- Altaïr: Ho imparato molto del nemico.
- Malik: Condividi il tuo sapere, dunque. Vediamo come metterlo a buon uso.
- Altaïr: Roberto e i suoi Templari sono in città. Sono qui per rendere omaggio a Majd Addin. Assisteranno al funerale e lo farò anch'io.
- Malik: Perché mai dei Templari dovrebbero assistere al suo funerale?
- Altaïr: Questo ancora non mi è chiaro, anche se otterrò una confessione a tempo debito. I cittadini stessi sono divisi. Molti li vogliono morti. Altri però dicono che sono qui per parlamentare, per fare pace.
- Malik: Pace?
- Altaïr: L'ho detto. Gli altri che ho ucciso mi hanno detto lo stesso.
- Malik: Ciò li renderebbe nostri alleati e tuttavia li uccidiamo.
- Altaïr: Non ingannarti, non siamo affatto come quegli uomini. Il loro scopo appare nobile ma i mezzi per ottenerlo non lo sono. Almeno, così Al Mualim ha detto.
- Malik: Dunque, qual è il tuo piano?
- Altaïr: Presenzierò al funerale e affronterò Roberto.
- Malik: Prima è, meglio è.
Malik appoggia una piuma sul bancone ed Altaïr la prende.
- Malik: Che la fortuna guidi la tua lama, fratello.
- Altaïr: Malik. Prima di andare, c'è qualcosa che devo dirti.
- Malik: Parla, dunque?
- Altaïr: Sono stato stupido.
- Malik: Normalmente, non oserei contraddirti, ma che ti prende? Di che cosa parli?
- Altaïr: Fino ad ora, non ti ho mai chiesto scusa. Troppo orgoglioso. Hai perso un braccio per causa mia. Hai perso Kadar. Avevi tutto il diritto di essere in collera.
- Malik: Non accetto le tue scuse.
- Altaïr: Comprendo.
- Malik: No, non comprendi. Non accetto le tue scuse perché non sei più l'uomo che venne con me nel tempio di Salomone. Perciò tu non hai nulla di cui scusarti.
- Altaïr: Malik?
- Malik: Forse se non ti avessi invidiato tanto, io stesso non sarei stato così incauto. La colpa è anche mia.
- Altaïr: Non devi dire così.
- Malik: Siamo un tutt'uno e condividiamo la gloria delle vittorie, come pure il dolore delle nostre sconfitte. In questo modo, diventiamo più vicini. Diventiamo più forti.
- Altaïr: Grazie, fratello.
- Malik: Riposati se ne hai bisogno. Che tu sia pronto per ciò che ti attende.
Risultato[]
Altaïr condivide ciò che sa su Majd Addin con il Dai, Malik, che infine gli dà licenza di uccidere il bersaglio.
Curiosità[]
- Per accedere a questo ricordo, sono necessarie solo tre indagini sparse per la città di Gerusalemme.