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Assassino: Maestro! Siamo sotto attacco! Roberto di Sable cinge d'assedio il villaggio di Masyaf!
Al Mualim: Dunque cerca lo scontro! Molto bene, non lo deluderò.
―Al Mualim viene informato che sono sotto attacco da parte dei Templari, luglio 1191[src]

La difesa di Masyaf è stato un evento conseguenza diretta della missione disastrosa condotta dal Maestro Assassino Altaïr Ibn-La'Ahad a Gerusalemme, nel tempio di Salomone, intento a recuperare la mela dell'Eden per conto del suo Mentore, Al Mualim. Il Gran Maestro dei Cavalieri Templari, Roberto di Sable, guidò il suo esercito ad assediare la fortezza degli Assassini a Masyaf, nel tentativo di distruggere la Confraternita levantina, porre fine alle loro interferenze negli affari dei Templari e recuperare il manufatto perso a Gerusalemme.

Chiamata alle armi[]

"Ho ciò che il vostro prediletto non è riuscito a trovare. Ecco, prendete. Anche se il tesoro non è l'unica cosa che mi son portato dietro."
―Malik Al-Sayf consegna il frutto dell'Eden ad Al Mualim, luglio 1191[src]

Al ritorno dalla sua missione al tempio di Salmone a Gerusalemme, Altaïr Ibn-La'Ahad incontrò il suo Mentore Al Mualim e fece rapporto, informandolo nel dettaglio degli eventi accaduti durante la missione. Affermò che Roberto di Sable non era da solo e che ciò non gli aveva permesso di recuperare il tesoro come di incarico, anzi il nemico era riuscito a fuggire con esso e ad uccidere i suoi due confratelli, Malik e Kadar Al-Sayf.[1][2]

Improvvisamente, Malik entrò nello studio stringendosi il braccio sinistro gravemente ferito, negando in parte l'affermazione di Altaïr in cui diceva che era morto. Inoltre, rimproverò ferocemente il suo confratello per le sue azioni arroganti al tempio e incolpandolo della morte del fratello. Nonostante ciò, Malik informò Al Mualim che era riuscito a recuperare la Mela dell'Eden al posto di Altaïr, ma avvertì il suo Mentore che era stato seguito da de Sable e i suoi uomini.[1][2]

Infatti, l'incontro venne interrotto da un'informatore che avvertì Al Mualim che de Sable stava attaccando il villaggio di Masyaf. Al Mualim ordinò all'informatore di avvertire gli altri di preparare la fortezza. Dopo che l'informatore li lasciò, Al Mualim affrontò Altaïr dicendogli che la loro discussione sarebbe ripresa più tardi e gli ordinò di raggiungere il villaggio per scacciare gli attaccanti.[1] Ai cancelli della fortezza, Altaïr incontrò Rauf, il quale richiese l'aiuto del Maestro Assassino per tenere occupate le forze dei Templari penetrate nel villaggio mentre lui e altri Assassini avrebbero aiutato i civili a rifugiarsi nella fortezza.[3][2]

Facendosi strada nel villaggio, Altaïr combatté contro le forze Templari aiutando le altre guardie a combatterli oppure salvando gli abitanti del villaggio. Nonostante i loro valorosi sforzi, i difensori di Masyaf si ritrovarono sopraffatti dai nuovi rinforzi Templari entrati nel villaggio e costretti a ritirarsi nella fortezza.[3][2]

Uomini senza paura[]

"Il villaggio è in rovina e le vostre scorte non sono infinite! Quanto impiegherà la vostra fortezza a cadere? Che faranno i vostri uomini quando i pozzi saranno secchi e il cibo esaurito?"
―Roberto di Sable cerca di spaventare Al Mualim, luglio 1191[src]
Gloria 8

Roberto al comando del suo esercito.

Quando i cancelli della fortezza si chiusero alle spalle delle ultime persone rifugiatisi tra le sue mura, Rauf chiamò Altaïr chiedendogli di seguirlo in cima alla torre. Una volta lì, Altaïr vide de Sable alla testa del suo esercito alle porte della fortezza che chiedeva la resa incondizionata di Al Mualim. Per cercarlo di intimidire, de Sable fece uccidere un prigioniero preso durante l'attacco al villaggio e gli chiese quanto avrebbe resistito all'assedio quando il cibo e l'acqua avrebbero iniziato a scarseggiare. Tuttavia, Al Mualim non fu turbato dalle minacce, anzi replicò che i suoi uomini non temevano la morte e che l'accoglievano con gioia. Come prova delle sue affermazioni, Al Mualim ordinò a tre dei suoi Assassini presenti in cima alla torre di saltare nel burrone sottostante.[4][2]

Gloria 2

Assassini eseguono il salto della fede.

Come ordinato, Altaïr, Rauf e un altro confratello eseguirono un simultaneo salto della fede dalla torre. Tuttavia, all'insaputa dei Templari, i tre Assassini non saltarono nel vuoto di un burrone, ma atterrarono in delle balle di fieno presento poco più sotto. Nonostante ciò, uno di loro si ruppe la gamba nel processo. Rauf decise di prendersi cura del ferito e ordinò ad Altaïr di procedere da solo e completare la loro missione. Altaïr obbedì e si fece strada su delle travi di legno che attraversavano la gola che lo portarono ad una torre nelle vicinanze.[4][2]

Altaïr si arrampicò sulla torre, raggiungendone l'interno della cima, scoprendo che si trovava alle spalle dell'esercito nemico. Lì, tagliò con la spadala corda che teneva impilate una pila di grossi tronchi, che caddero sull'esercito Templare. Colti di sorpresa, molti soldati di de Sable morirono schiacciati dai tronchi oppure feriti. Roberto non avendo più le forze necessarie per mantenere un assedio, si ritrovò costretto a ordinare la ritirata.[4][2]

Nel vuoto[]

Al Mualim: Mi dispiace, davvero. Ma non posso tollerare il tradimento.
: Altaïr
Al Mualim: Non sono un traditore!
—Le tue azioni parlano altrimenti. Perciò non mi lasci altra scelta. La pace sia con te, Altaïr.[src]
Gloria 3

Altaïr viene trattenuto e processato per tradimento.

Dopo aver sconfitto l'esercito di de Sable, la Confraternita iniziò a riparare i danni arrecati al villaggio e a raccogliere i cadaveri dei loro fratelli. Una volta riunitosi nel cortile principale della fortezza, gli Assassini assistettero al processo di Altaïr condotto da Al Mualim. Quest'ultimo riconobbe i meriti del Maestro Assassino nel sconfiggere i loro nemici, ma lo rimproverò per le sue sconsiderate azioni nella missione al tempio, che comportarono di conseguenza l'attacco di de Sable al villaggio.[4][2]

Quindi, due Assassini afferrarono Altaïr per le braccia e lo tennero fermo, mentre Al Mualim gli fece una predica per aver mostrato disprezzo per i principi del Credo. Nonostante la situazione, Altaïr continuò a mostrarsi arrogante e irrispettoso dinanzi all'autorità del suo Mentore, finendo di dire al suo posto il primo principio del Credo. Per questa sua arroganza, venne colpito in faccia da Al Mualim e rimproverato per aver parlato senza permesso. In seguito, Al Mualim descrisse nel dettaglio in che modo Altaïr avesse infranto i tre principi del Credo, mettendo di conseguenza a rischio la Confraternita. Concluso che non poteva tollerare un traditore tra i suoi ranghi, nonostante Altaïr cercasse di negare tale affermazione, Al Mualim decise di ucciderlo e, dopo avergli augurato di andare in pace, lo pugnalò allo stomaco.[4][2]

Conseguenze[]

"Sono... vivo? Ma l'ho visto colpirmi... la morte mi ha preso."
―Altaïr commenta il suo risveglio dalla morte, 1191[src]

Successivamente, Altaïr si risvegliò davanti alla scrivania di Al Mualim, nel suo studio, ancora vivo e vegeto. Confuso, chiese come facesse ad essere ancora vivo nonostante avesse sentito che la morte l'aveva preso. Al Mualim gli rispose che aveva visto e sentito soltanto ciò che lui aveva voluto, in modo tale che poi sarebbe potuto rinascere dal sonno della morte ed essere reintegrato nell'Ordine, illuminato ancora una volta sulla via degli Assassini. Retrocesso, quindi, al grado di novizio e privo di qualsiasi arma, Altaïr ricevette un nuovo incarico: trovare il traditore che aveva aperto le porte del villaggio di Masyaf ai Templari e mostrarsi meritevole della sua seconda possibilità.[5][2]

Apparizioni[]

Fonti[]

  1. 1,0 1,1 1,2 Assassin's Creed - Fallimento
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 2,9 Assassin's Creed: La Crociata Segreta
  3. 3,0 3,1 Assassin's Creed - Guardiano
  4. 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 Assassin's Creed - Gloria
  5. Assassin's Creed - Origliare

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