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Domenico Auditore è stato il trisavolo di Ezio Auditore, un antenato di Desmond Miles. È vissuto intorno alla fine del XIII secolo e gli inizi del XIV secolo, ed è stato il patriarca della famiglia Auditore. Inoltre ha costruito la Villa Auditore nel borgo di Monteriggioni.

Dopo la sua morte, Domenico Auditore fu sepolto nella cripta di famiglia che aveva fatto costruire in città.

Biografia[]

Domenico è stato cresciuto a Venezia; successivamente divenne un apprendista marinaio in un cantiere sul Mare Adriatico quando ebbe "appena l'età per camminare", poi si occupò del trasporto di merci per il mecenate del padre: Marco Polo. Un giorno, mentre lavorava nel porto, si innamorò di una giovane donna, con cui si sposò, e da cui ebbe un figlio.

In un pomeriggio d'estate, Domenico vide il padre con un uomo vestito con un "mantello col cappuccio strano". Il padre di Domenico gli rivelò che egli era un Assassino, e come tale anche Domenico era destinato a seguire le sue orme. L'uomo incappucciato, Dante Alighieri, sarebbe diventato il suo maestro. Dante avrebbe insegnato a Domenico la via dell'Assassino, e, in cambio, Domenico gli avrebbe dato un passaggio fino alla Spagna.

Durante la preparazione per il viaggio, Domenico ha incontrato molte volte Dante, con cui discusse di cose importanti come la vita, l'amore, l'onore e la giustizia. Gli insegnò che la società è stata istituita con i suoi governanti per controllare la gente, per impedire loro di pensare e di vedere la verità. Dante poi gli mostrò il Codice scritto da Altaïr Ibn-La'Ahad, che Marco Polo aveva acquisito durante la visita alla corte di Kublai Khan.

Rientrato a Ravenna per raccogliere le sue cose, Dante morì. Domenico andò ad annunciare la notizia a suo padre e a Marco, ma prima che potesse dire una parola, i due hanno rivelato che Dante era stato assassinato dai Templari. I Templari avevano spiato Dante e cercato il Codice, che Dante avrebbe dovuto prendere in Spagna. Il padre di Domenico gli ha ordinato di fuggire immediatamente in Spagna, dicendogli di prendere il Codice e il resto della sua famiglia.

Egli partì quella sera, con una nave piena di carichi che dovevano essere venduti a Barcellona. Tuttavia, per evitare una tempesta, furono costretti a rifugiarsi nel porto di Otranto. Lì, i Templari attaccarono la nave, ma Domenico strappò le pagine del Codice e le mise in cassette e contenitori vari. I Templari poi, dopo aver violentato la moglie di Domenico, buttarono la famiglia in mare. Domenico ed il figlio si salvarono, ma la moglie non fu altrettanto fortunata.

Viaggiando via terra, i due si recarono a Firenze. Utilizzando i soldi di Marco Polo, Domenico affittò una piccola stanza per il figlio, prima di recarsi a Venezia per incontrare il padre. Viaggiando sotto mentite spoglie, Domenico scoprì rapidamente che erano già stati uccisi, e lui tornò a Firenze il giorno successivo. Con il resto dei soldi di Marco Polo in suo possesso, Domenico fece studi classici, prendendo lezioni di canto e di architettura. Prese il cognome di Auditore, e venne accettato come una parte della nobiltà fiorentina.

Successivamente Domenico costruì la Villa Auditore nel borgo di Monteriggioni, dove addestrò il figlio Renato per diventare un Assassino, proprio come lui. Divenne inoltre uno stretto amico di Thomas de Carneillon, il Mentore del ramo francese della Confraternita. Prima della sua morte Domenico fece costruire la Cripta Auditore, dove venne sepolto, all'interno della città, lasciando le sue memorie incise su targhe di pietra sui muri.

Curiosità[]

  • Mentre il database dice che Domenico è il bisnonno di Ezio, Mario Auditore e l'architetto di Monteriggioni dicono che Domenico era il trisavolo di Ezio. L'informazione errata del database è dovuta ad un errore di Shaun Hastings.
  • Monteriggioni è stata fondata nel 1213 e citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, nonostante Domenico disse che Dante era morto prima di lasciare Venezia e di aver costruito Monteriggioni. Tuttavia, Domenico costruì solo la villa, ma non fondò il borgo.

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