- Questo è l'articolo inerente al ricordo di Assassin's Creed III. Potresti aver cercato l'omonimo ricordo di Assassin's Creed II.
Evasione è la rappresentazione virtuale di un ricordo di Ratonhnhaké:ton.
Descrizione[]
Ratonhnhaké:ton si sveglia in una cella della prigione di Boston. Inaspettatamente, vengono a fargli visita Israel Putnam, Benjamin Franklin e George Washington, che prende la decisione di impiccare l'indiano. Tuttavia, Ratonhnhaké:ton riesce ad evadere di prigione, a liberare l'amico Kanen'tó:kon, ed infine recuperare l'equipaggiamento confiscatogli.
Dialoghi[]
Ratonhnhaké:ton si sveglia in una prigione di Boston. Davanti la sua cella c'è un soldato che parla tra sé e sé.
- Soldato: Il nostro faro! Sì, sì... È il nostro faro! Veglia su di noi. Amiamo il re! Lui veglia su di... noi!
Improvvisamente, George Washington entra nella prigione accompagnato da Israel Putnam e Benjamin Franklin. Vedendoli entrare, il soldato si alza velocemente dalla sedia, afferra il fucile e prende posizione sull'attenti.
- Putnam: Ho un regalo per lei, Vostra Altezza.
- Washington: Un regalo?
- Putnam: Credo proprio che vi piacerà.
- Washington: Davvero gentile, Putnam. Ne sapete nulla, signor Franklin?
- Franklin: No, è una novità. Che tipo di regalo, generale Putnam?
- Putnam: Il migliore. Seguitemi!
Putnam si reca davanti la cella di Ratonhnhaké:ton, seguito da Washington e Franklin.
- Putnam: (Al soldato) Fallo alzare!
Il soldato sbatte il fucile sulle sbarre della cella per far alzare l'indiano.
- Putnam: È l'indiano a cui avete sparato al villaggio, sire.
Ratonhnhaké:ton si avvicina alle sbarre.
- Washington: Davvero? È ancora vivo? Notevole.
Franklin cerca di conquistare l'attenzione di Washington, che tuttavia rimane dinanzi alla cella di Ratonhnhaké:ton, sorpreso.
- Franklin: Bé, anch'io ho catturato qualcuno, sire. Nella cella accanto. Un selvaggio amico del traditore, Sam Adams.
- Washington: Che vengano decapitati, insieme a una manciata di cittadini scelti a caso, servirà da esempio per tutti.
- Franklin: Cittadini scelti a caso? Non sarà troppo duro, Vostra Maestà?
Washington non accetta la risposta di Franklin, e mentre si avvicina ad egli lo rimprovera duramente. Franklin risponde e obbedisce timidamente.
- Washington: "Duro", signore? È duro difendere la nostra libertà? È duro sterminare coloro che vogliono farci schiavi? Signor Franklin, vi suggerisco di riconsiderare il vostro sostegno alla causa! Ci pensi!
- Franklin: Sì, ma certo, Vostra Maestà.
- Washington: Fate preparare il patibolo.
- Franklin: Mio signore.
Franklin lascia la prigione, lasciando soli Washington e Putnam.
- Washington: Putnam, temo che il signor Franklin sia un debole. Accertatevi che questa rivolta sia schiacciata e prenderò in considerazione la vostra ascesa al comando.
- Putnam: Ho già un piano, mio signore.
Washington torna davanti la cella a parlare con Ratonhnhaké:ton.
- Washington: Quanto a te... Vediamo come sopravvivi... al taglio della testa! Eh?
(A Putnam) Avanti, Putnam!
Washington lascia la prigione. Putnam viene subito dopo, ma prima di andare lancia un'occhiata e parla al soldato di guardia sull'attenti.
- Putnam: Occhi aperti, soldato!
Putnam lascia la prigione.
Ratonhnhaké:ton inizia a far rumore battendo i pugni sulle sbarre della cella, ottenendo dure riposte dal soldato.
- Soldato: Godrai di una bella vista domani, con la testa conficcata su una bella picca!
Non provare a fare il furbo! Ti tengo d'occhio, sai.
Ratonhnhaké:ton decide di usare il manto del lupo per rendersi invisibile. Il soldato, non vedendolo più, si fa prendere dal panico e chiama rinforzi.
- Soldato: Aiuto! È fuggito! Aiutatemi!
Dalla cella adiacente, Kanen'tó:kon cerca di capire cosa sta accadendo.
- Kanen'tó:kon: Che succede?
- Soldato: Taci, tu! Aiuto!
Un secondo soldato arriva dinanzi alla cella di Ratonhnhaké:ton.
- Soldato 1: Che è successo?
- Soldato: Era qui, ma è sparito! Dev'esserci un buco o qualcosa!
Il soldato apre la cella, controllando l'interno, insieme al secondo soldato, alla ricerca di punti di fuga. Ratonhnhaké:ton ne approfitta ed esce di cella chiudendo dentro i due soldati, recandosi a quella adiacente, dove ritrova il suo amico Kanen'tó:kon.
- Kanen'tó:kon: Ratonhnhaké:ton?
- Ratonhnhaké:ton: Kanen'tó:kon! Sei vivo? Oh, amico mio, non credo ai miei occhi!
I due si stringono la mano attraverso le sbarre.
- Kanen'tó:kon: E tu? Dicevano che eri morto. Insieme a tua madre.
- Ratonhnhaké:ton: La Grande Madre mi ha salvato la vita. Kanen'tó:kon, non ho saputo proteggere mia madre. Né salvare il villaggio.
- Kanen'tó:kon: Mi dispiace molto, Ratonhnhaké:ton. È stata dura anche qui. Lotto con i ribelli di Sam Adams, ma siamo troppo pochi, e deboli. Forza! Tirami fuori!
Ratonhnhaké:ton annuisce e cerca la chiave della cella di Kanen'tó:kon.
- Kanen'tó:kon: Washington cattura la gente e non fa che saccheggiare. Porta gli schiavi e le ricchezze a New York per costruirsi un palazzo. Noi ribelli volevamo liberare degli schiavi, ma ci hanno attaccato, e io sono stato preso.
Ratonhnhaké:ton trova una parte del suo equipaggiamento, e se lo riprende. Trova anche le chiavi della cella di Kanen'tó:kon, e si reca a liberarlo.
Una volta libero, i due evadono di prigione recandosi in un magazzino.
- Ratonhnhaké:ton: Fermo qui. Ti faccio segno io quando è sicuro.
Ratonhnhaké:ton usa nuovamente il manto del lupo per superare tutte le guardie, fino ad arrivare in una stanza dove uccide due soldati e recupera il resto dell'equipaggiamento.
Risultato[]
Ratonhnhaké:ton evade di prigione, libera Kanen'tó:kon e recupera l'equipaggiamento.