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"Lascio qui la mia armatura, una delle migliori mai create. Possa tu che l'hai trovata ottenere la forza in battaglia."
Bruto in una delle pergamene[src]
Armor Of Brutus v

L'Armatura di Bruto era una resistente armatura in possesso dell'Occulto romano Marco Giunio Bruto. Nel Rinascimento, venne trovata assieme alla Daga di Bruto dai Seguaci di Romolo, che la sigillarono dietro una gabbia che necessitava di sei chiavi per essere aperta, ognuna di queste conservata in una delle loro tane a Roma. Ottenute queste chiavi, l'armatura entrò in possesso dell'Assassino Ezio Auditore da Firenze.

Storia[]

L'armatura di Bruto prese il suo nome dal suo possessore nel I secolo a.C., Marco Giunio Bruto, l'Occulto responsabile della morte di Gaio Giulio Cesare. Era un'armatura appartenente alla gens Iunia, ma la data di forgiatura e il forgiatore sono sconosciuti.

Prima della sua morte, Bruto nascose la sua armatura all'interno di una località segreta, dove rimase fino al Rinascimento, quando Seguaci di Romolo la trovarono e la rimisero in sesto. I capi dei seguaci dissero che l'armatura era stata in possesso del fondatore di Roma, Romolo. In seguito, la nascosero all'interno di una gabbia, le cui chiavi vennero conservate in sei covi sparsi per Roma.

Dopo l'incontro con i Seguaci nelle rovine della Domus Aurea di Nerone, nel gennaio 1500, e leggendo la prima pergamena di Bruto, Ezio Auditore da Firenze cercò le altre chiavi, nascoste in altre tane di Romolo. Una volta ottenute tutte le chiavi, tra il 1500 e il 1503, Ezio recuperò l'armatura.

Curiosità[]

Galleria[]

Apparizioni[]

Vedi anche[]

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