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La Villa Salviati è una grande villa situata nella campagna toscana, in Italia. Durante il Rinascimento, la villa fu la residenza estiva dell'arcivescovo di Pisa, Francesco Salviati, uno dei cospiratori della congiura dei Pazzi e un membro del rito italiano dell'Ordine dei Templari, da cui prese il nome. Fu qui che Ezio Auditore da Firenze uccise Francesco, nel 12 aprile del 1479.

Storia[]

La Villa Salviati fu costruita nel XIV secolo, tra San Gimignano e Firenze, dai signori locali come luogo di svago per il periodo estivo. Il complesso era semplice: il muro esterno era a forma quadrata con al centro l'edificio a tre pareti attaccato ad esso e ad adibito agli alloggi. Nei dintorni, invece, si trovavano gli alloggi dei contadini e della servitù, formando poi, nuclei di case attorno alla Villa. Inoltre poco distante, vi era una piccola chiesa. Ma la vera funzione difensiva fu utilizzata da Francesco Salviati, da cui prese il nome. Egli, grazie alla ricchezza ottenuta dalle buone relazioni con papa Sisto IV, decise di acquistare la villa nel 1475, in previsione di diventare l'arcivescovo di Firenze. Negli anni successivi, Salviati lo fece restaurare nello stile toscano, mentre complottava assieme alla famiglia Pazzi della congiura ai danni dei Medici per prendere il potere a Firenze.[1]

Dopo che la congiura fallì nel 1478, Salviati riuscì a fuggire da Firenze e a ripararsi nella sua villa, grazie ad uno stratagemma in cui scambiò le sue vesti da arcivescovo con quelli di un cittadino di Firenze che venne linciato al suo posto. Salviati, successivamente, decise di rimanere nascosto nella sua villa e la fortificò per difendersi dalle rappresaglie per il suo coinvolgimento nell'assassinio di Giuliano de' Medici, fratello di Lorenzo.[1]

Nonostante il suo stratagemma, gli Assassini, nemici giurati dei Templari, non furono ingannati e sapevano della sua sopravvivenza. Mario Auditore guidò le sue spie per scoprire dove si nascondevano tutti i congiurati sopravvissuti, aiutando in tal modo suo nipote nella sua missione.[2] Il 12 aprile 1479, le spie di Mario avevano scoperto che Salviati si era barricato all'interno della sua villa e informarono Ezio. Quest'ultimo, su consiglio della spia, prese il comando di un gruppo di mercenari e li guidò ad un assalto diretto alle mura della villa come forma di diversivo mentre lui avrebbe scalato le mura e avrebbe aperto i cancelli della mura. Salviati riuscì ad individuare Ezio in tempo, ma non riuscì ad impedirgli di aprire i cancelli ai mercenari di Monteriggioni. Lo scontro tra i mercenari di Ezio e i soldati di Salviati raggiunse il culmine nel cortile della villa, durante il quale Ezio riuscì a prevalere sul suo bersaglio e ad ucciderlo.[3]

Curiosità[]

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

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