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"Noi siamo gli Auditore di Firenze. Noi siamo Assassini."
―Giovanni Auditore[src]

La Famiglia Auditore fu una famiglia italiana nata nel medioevo, che entrò nei ranghi della nobiltà fiorentina, in continuo conflitto con la famiglia Pazzi. Questa famiglia diede alla luce molti grandi Assassini, tra cui Domenico (capostipite), Mario, Giovanni ed Ezio.

Storia[]

Medioevo[]

Nel corso del tardo XIII secolo, la famiglia che sarebbe poi divenuta nota come Auditore visse nella periferia di Venezia. Intorno al 1296, Domenico venne introdotto nell'Ordine degli Assassini sotto la guida di Dante Alighieri.[1]

Dopo la morte di Dante, a Domenico fu dato il compito di nascondere il Codice di Altaïr Ibn-La'Ahad in Spagna, ma cadde in un'imboscata da parte di pirati Templari. Rimasto con suo figlio, Domenico decise di utilizzare i soldi lasciati da Marco Polo per entrare nella nobiltà fiorentina. Prese lezioni di canto, studiò il classicismo e l'architettura, e adottò il cognome Auditore. La famiglia continuò a vivere come una casata nobile sotto gli occhi di tutti, celando la vera identità da Assassini.[1]

Domenico fece poi costruire una villa di famiglia nel borgo di Monteriggioni, e, braccato continuamente dai Templari, insegnò al figlio l'arte del combattimento e a come raccogliere le pagine del Codice. Prima di morire volle lasciare le origini della famiglia incise su lastre di pietra in una cripta nascosta sotto Monteriggioni.[1]

Il figlio di Domenico, Renato, e il figlio di quest'ultimo Ilario divennero eventualmente i sovrani di Monteriggioni, respingendo gli attacchi senesi e fiorentini.[1][2]

Ilario ebbe due figli, Mario e Giovanni.[2] Mario scelse di restare a Monteriggioni, mentre Giovanni decise di recarsi a Firenze.[1]

Firenze[]

A Firenze, Giovanni divenne un banchiere e lavorò per la potente famiglia Medici, e fu uno stretto alleato di Lorenzo de' Medici, signore di Firenze. Incaricato di sorvegliare le azioni delle banche dei Medici, Giovanni completò varie missioni diplomatiche e commerciali per conto dei Medici. Come ringraziamento, Lorenzo finanziò la costruzione di Palazzo Auditore. Dalla moglie Maria, Giovanni ebbe quattro figli: Federico, Ezio, Claudia e Petruccio.[1]

Tuttavia nel 1476, la famiglia collassò a causa di una cospirazione guidata da Rodrigo Borgia, Gran Maestro dell'Ordine dei Templari, e da Uberto Alberti, gonfaloniere di Firenze e caro amico di Giovanni, che tradì la famiglia alleandosi ai Templari, e quindi alla famiglia Pazzi, acerrimi nemici degli Auditore. Gli Auditore furono dichiarati traditori della Repubblica ed esclusi dalla nobiltà; e Giovanni, Federico e Petruccio vennero giustiziati durante un'assenza di Lorenzo.[1]

Monteriggioni[]

Rimasto solo, Ezio Auditore si rifugiò a Monteriggioni sotto la protezione dello zio Mario, portando con se la madre e la sorella.[1]

Come unico figlio rimanente di Giovanni, Ezio ereditò il suo lavoro da Assassino e iniziò a cercare vendetta contro i responsabili della morte del padre e dei fratelli. Contribuì al restauro della villa e del borgo di Monteriggioni, e adottò il ruolo dello zio.[1]

Gli Auditore abbandonarono temporaneamente Monteriggioni dopo l'assedio da parte dei Borgia, e si trasferirono a Roma.[3] Eventualmente, tuttavia, membri della famiglia ritornarono in Toscana e ripresero a governare Monteriggioni. Il borgo era ancora sotto il controllo della famiglia nel 1554, quando il capo della guarnigione Giovannino Zeli permise alle forze fiorentine di conquistare il borgo. I Medici, memori dei rapporti tra le due famiglie, permisero agli Auditore di continuare a governare la città sotto l'egida di Firenze.[1]

Tarda storia[]

Non si sa quante persone portarono il cognome Auditore dopo gli eventi del periodo rinascimentale, poichè la maggior parte delle informazioni sulla famiglia vennero cancellate dalla storia per la congiura dei Templari, e il cognome stesso si perse probabilmente nei secoli successivi. Il lignaggio degli Auditore è arrivato fino a due noti discendenti di Ezio Auditore nel XXI secolo, Desmond Miles e Clay Kaczmarek.[1][2]

Membri[]

Albero genealogico[]

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Discendenti[]

Curiosità[]

  • L'origine della Famiglia Auditore può essere scoperta nella Cripta Auditore a Monteriggioni.
  • La cappa della Famiglia Auditore si può ottenere in Assassin's Creed II raccogliendo tutte le piume, e in Assassin's Creed: Brotherhood ristrutturando al 100% Roma.
  • Dopo la nascita di Ezio, Giovanni Auditore disse di lui che era un Auditore ed un combattente, accennando cosi che la famiglia Auditore era una famiglia di assassini.
  • Gli Auditore erano cattolici, ma alcuni membri erano atei. Mario Auditore disse ad Ezio che non era un grande frequentatore di chiese, mentre Maria nella villa pregava nella sua stanza.
  • Nel Romanzo, Maria e Claudia passavano il loro tempo in un convento invece di stare a Montereggioni.
  • "Auditore" è una parola italiana che significa "revisore di conti". Un Auditore è una persona che mantiene la contabilità finanziaria, un chiaro riferimento a Giovanni Auditore che lavorava nel settore bancario. 

Fonti[]

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