In prigione è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Arno Dorian, rivissuta da un Iniziato nel 2014 attraverso il sistema Helix dell'Animus.
Descrizione[]
Arno, accusato di omicidio, viene rinchiuso nella Bastiglia, la più grande prigione del regno di Francia. Lì fa la conoscenza di Pierre Bellec, un Assassino con cui organizza la fuga durante la presa della Bastiglia.
Dialoghi[]
Nel mentre che Hubert de Solages suona con il violino "La Folia", Auguste Tavernier si lamenta con i soldati che lo portano in cella.
- Tavernier: No! Non sono stato io, è stato Damiens! Vi prego! Vi supplico!
Lì accanto altre guardie trasportano un Arno privo di sensi, che passano davanti la cella in cui è rinchiuso Jacques-François-Xavier de Whyte che recita dei versi noti di Gaio Giulio Cesare.
- Whyte: L'intera Gallia è divisa in tre parti.
Subito dopo passano davanti alla cella di Donatien de Sade, nudo.
- De Sade: Ci uccidono! Oh, Signore! Abbi pietà! Qui dentro uccidono i prigionieri!
Una guardia bussa alla cella.
- Guardia 1: Ora smettila, degenerato!
Arno viene trascinato fino alla sua cella, e gettato di peso.
- Arno: (Smorfie di dolore) Dove sono?
- Guardia 2: All'infermo.
Arno riperde nuovamente i sensi. Si risveglia poco più tardi e si alza con un po' di fatica e, vede alcuni simboli in una stanza. Si avvicina all'uomo vicino alla parete dei simboli.
- Bellec: Che hai da guardare, idiota? Non rompere, amico. Da dove mi trovo, potrei ucciderti in sette modi. Dodici, con un cucchiaio. Se russi, ti strangolo nel sonno. Io ti ho avvisato. Cosa?
Arno guarda dalla finestra della Bastiglia, poi si avvicina al prigioniero, Bernard Laroche.
- Laroche: Questa è la tua nuova casa! È un grande onore. Ormai la Bastiglia è riservata a pazzi, deviati e traditori! La domanda è: hai ucciso un pezzo grosso, o hai scopato un pezzo grosso? Non che faccia differenza, ora. Qui siamo tutti fottuti, davvero. Scordati di scappare. È impossibile.
Arno si avvicina alla grata della cella e cerca di parlare con le guardie.
- Arno: Ehi! Devo parlare con qualcuno! Aprite la porta!
- Bellec: Urla quanto ti pare. Non verrà nessuno.
- Arno: Devo parlare con Élise de la Serre! Mi sentite? Élise de la Serre! Élise! Fate venire Élise! Non l'ho ucciso io!
- Bellec: (Arno si mette nuovamente davanti alla grata della cella ma non parla) Stai sprecando il tuo tempo.
Arno controlla il letto a terra se è comodo, poi si siede sul materasso ed osserva l'orologio che gli aveva donato il padre prima di morire. Una volta rimesso l'oggetto nella tasca si addormenta.
Il giorno dopo Arno si risveglia e vede l'uomo con l'orologio di suo padre.
- Bellec: Da dove l'hai preso, idiota?
- Arno: Non sono dell'umore. Ridammelo.
Arno cerca di afferrarlo, ma l'uomo lo scaraventa a terra. Poi, afferra due bastoni di legno.
- Bellec: Prendilo pure. Se ci riesci...
Bellec gli lancia un bastone di legno, quindi, i due si immergono in uno scontro in cui Arno riesce a ferire al volto l'uomo. Nel mentre gli altri prigionieri assistono al duello.
- Spettatori: Balla, bello! Balla! Acchiappalo! Forza! Cinque sul nuovo arrivato! Vogliamo il sangue! Sangue! Sangue! Fagli abbassare la cresta! Dieci livrés sul vecchio! Ah ah ah!
- Bellec: Bel colpo, idiota. Vediamo se ti sai anche difendere!
I due riprendono lo scontro.
- Bellec: Quanta fatica per un rottame!
- Arno: L'unico rottame che vedo qua dentro sei tu!
- Bellec: Ripetilo.
- Arno: Non aggiungerò altro, vecchio.
Arno riesce a vincere il duello.
- Arno: Ridammi ciò che è mio e torna ai tuo disegni, vecchio pazzo.
- Bellec: Disegni?
- Arno: Quelli! Sono ovunque! Hai inciso tutte le pareti della cella!
Arno vede la parete immacolata.
- Arno: Ma dove...?
- Bellec: Vieni qui, idiota!
- Arno: Togli quelle mani!
- Bellec: Guarda il muro.
- Arno: Che fai?
- Bellec: Concentrati. Concentrati!
Arno usa l'Occhio dell'aquila.
- Arno: Che cosa sono?
- Bellec: Messaggi del passato. Mi sono fatto gettare in tutte le prigioni di Parigi per trovarli. Come ti chiami?
- Arno: Arno. Arno Victor Dorian.
- Bellec: Dorian... ma certo! Pierre Bellec. Conoscevo tuo padre.
Gli restituisce l'orologio di suo padre.
- Arno: Tutte balle.
- Bellec: È morto a Versailles. Quando è stato... nel 76? 77? Dicembre, mi pare. Niente testimoni.
- Arno: Come fai a...?
- Bellec: Tuo padre era un Assassino, Arno. Ha dato la vita perché l'umanità fosse libera. Resta con me, e forse potrai unirti alla Confraternita, e onorare la sua memoria.
- Arno: Senti, di certo il vostro piccolo culto è nobile, ma non mi interessa. Io voglio solo trovare Élise.
- Bellec: E come pensi di farlo rinchiuso qui? Eh?
Nei due mesi successivi Arno si addestrò con Bellec. Un giorno durante un duello Arno si distrae a causa di un forte rumore vicino provocato da un cannone.
- Bellec: Ancora!
- Arno: Ah!
- Bellec: Concentrati, idiota!
- Arno: Che succede là fuori?
- Bellec: I cittadini si ribellano. Sta' pronto... Potremmo avere la nostra occasione.
Arno si avvicina alla finestra della cella e vede una folla inferocita assediare la Bastiglia. Sente un altro sparo.
- Arno: Un colpo di cannone!
- Bellec: A volte occasione fa rima con cannone!
Arno e Bellec sentono la voce di guardia.
- Guardia 3: Occhio ai prigionieri!
- Bellec: Su seguimi.
Arno lo segue.
- Bellec: Svelto! Arrivano le guardie! Non perdere tempo!
- Guardia 4: Prigionieri, contro il muro!
- Prigioniero: Con quale autorità?
Le guardie entrano nella cella. Arno e Bellec ne approfittano della confusione, stordiscono le guardie e si danno alla fuga.
- Laroche: Sapevo che sarebbe finita male.
- Guardie 4: Silenzio!
- Guardia 5: Indietro!
Arno e Bellec stordiscono le guardie e si impropriano delle loro spade. Subito dopo evadono dalla cella.
- Bellec: Bene. Andiamo via da questa fogna.
- Guardie 6: Ehi, voi! Alt!
- Bellec: Forza, idiota! Corri più che puoi! Qualsiasi cosa accada, stammi vicino.
- Prigioniero 3: Fatemi uscire!
- Tavernier: Resisti, Damiens! Arrivo! Morte al tiranno!
Bellec e Arno raggiungono una porta.
- Bellec: È chiusa. Tienimeli lontani, idiota. Se uno mi accoltella, ti strangolo io stesso!
Arno intraprende lo scontro con le guardie.
- Arno: Bellec? La porta è aperta?
- Bellec: Non ancora.
- Arno: Abbiamo un problema.
- Bellec: Trova una soluzione!
- Arno: Grande.
- Bellec: Usa ciò che hai appreso! Forza, idiota. Devi darci dentro! Tienili occupati!
- Arno: Quando vuoi! Stai scherzando? Per carità! Fai con calma! Con calma, eh!
Bellec riesce ad aprire la porta.
- Bellec: Fatto! Svelto idiota!
I due riprendono la fuga, ma vengono bloccate da un'altra fila di guardie.
- Guardia 7: Ma che diavolo combina de Launay? Perché non spara?
Bellec lancia una bomba fumogena per creare un diversivo.
- Bellec: Dalla finestra! Presto!
- Guardia 8: State in riga! Non devono arrivare alla polveriera!
I due attraversano la finestra.
- Bellec: Presto! La folla li terrà occupati!
Arno e Bellec raggiungono il piano superiore.
- Bellec: La faccenda si fa seria là fuori! Di qua!
Aperta una porta, Arno e Bellec si trovano davanti un plotone d'esecuzione.
- Guardia 9: Fuoco! Fuoco, diamine! Occhio ai prigionieri!
- Guardia 10: Non si scappa, prigionieri! Nelle vostre celle!
- Guardia 11: Prigionieri! Alt!
- Guardia 12: Fermi! Dove volete andare? Giù le armi!
- Guardia 13: Gettate quelle armi! fermi tutti!
I due uccidono le guardie e riprendono la fuga.
- Arno: E ora?
- Bellec: Su.
- Arno: Ottimo. E poi come scenderemo?
- Bellec: Fidati.
- Guardia 14: Mi arrendo! Mi arrendo!
Arno e Belle raggiungono la cima della Bastiglia.
- Bellec: Su, seguimi! Che cos'altro aspetti, idiota? Ora salta!
- Arno: Cosa? La prigione ti ha reso pazzo, vecchio!
- Bellec: Ci aveva già pensato il vino tempo fa. Ora vieni qui, forza!
- Arno: Io non... È impossibile!
- Bellec: Impossibile? È alla portata di ogni Assassino, ragazzo!
Bellec gli da' il medaglione.
- Bellec: Quando finirai di ragionare con il culo, vieni da noi. Impareresti molto! Addio, idiota.
Bellec esegue il salto della fede.
- Guardia 15: Tu! Allontanati dal bordo!
- Arno: Merda.
Arno esegue il salto della fede e raggiunge la villa di de la Serre.
- Arno: Élise?
Élise punta la pistola contro Arno.
- Arno: Che benvenuto!
- Élise: Dopo quel che è successo, devo stare attenta.
- Arno: Élise, io...
- Élise: Non hai già ripagato la bontà di mio padre?
- Arno: Élise, ti prego. Non crederai che abbia ucciso il signor de la Serre! Tuo padre... non era l'uomo che credevi. E nemmeno il mio.
- Élise: So benissimo chi era mio padre, Arno. E so chi era il tuo. Immagino fosse inevitabile. Tu un Assassino, io una Templare...
- Arno: Tu...?
- Élise: Ti stupisce? Mio padre ha voluto che seguissi le sue orme. Ora posso solo vendicarlo.
- Arno: Te lo giuro, non c'entro niente con la sua morte!
- Élise: Invece sì.
- Arno: No. No! Sulla mia vita, giuro che non...
Arno vede la lettera destinata a de la Serre.
- Arno: Ma è...
- Élise: La lettera che mio padre doveva ricevere quel giorno. Leggila.
Arno legge la lettera destinata a de la Serre.
- Lettera: Gran Maestro de la Serre, ho appreso dai miei agenti che un uomo del nostro Ordine vuole uccidervi. State in guardia all'iniziazione questa sera. Non fidatevi di nessuno, neppure dei vostri amici. Che il Padre della comprensione vi guidi. L.
- Élise: L'ho trovata sul pavimento della sua stanza. Sigillata.
- Arno: Non lo sapevo.
- Élise: Nemmeno mio padre.
- Arno: Come potevo saperlo?
- Élise: Vattene. Ti Prego.
Arno se ne va dalla villa. Poco più tardi è a bere una bottiglia di vino su un tetto vicino a Notre-Dame, nel mentre guarda l'orologio. Lo ripone nella tasca. Poi prende l'oggetto datogli da Bellec. Usando l'Occhio dell'aquila Arno nota un simbolo floreale.
- Arno: E questo cosa diavolo significa?
Risultato[]
Sfruttando la presa della Bastiglia da parte dei rivoluzionari, Arno evade di prigione insieme a Bellec. Appreso di essere in parte colpevole della morte del signor de la Serre da Élise, Arno decide di cercare la Confraternita degli Assassini.