- "Una variante dell'arsenico molto efficace e difficile da rintracciare."
- ―Silvio Barbarigo parla della cantarella[src]
Giovanni Mocenigo avvelenato dalla cantarella.
La cantarella è un veleno, precisamente una variante dell'arsenico. È particolarmente associata con la famiglia Borgia, che ne fece largo uso per eliminare i propri nemici durante il Rinascimento.
Storia[]
Il primo uso conosciuto della cantarella da parte del Rito romano dei Templari risale al 1485. Dopo il fallimento di un'insurrezione a Firenze contro la famiglia Medici, il Gran Maestro Rodrigo Borgia desiderava un metodo più occulto per eliminare il doge della Serenissima Repubblica di Venezia, Giovanni Mocenigo, facendo credere ad una morte naturale. Chiese quindi ai cospiratori di procurargli un veleno. Silvio Barbarigo suggerì l'uso della cantarella, che poteva procurarsi dai suoi contatti. Il compito di avvelenare il cibo del doge fu affidato a Carlo Grimaldi, che aveva libero accesso al Palazzo Ducale di Venezia.[1]
L'Assassino Ezio Auditore da Firenze si infiltrò nel palazzo il 14 settembre 1485 grazie alla macchina volante di Leonardo da Vinci, ma giunse troppo tardi per avvertire il Mocenigo, che aveva già bevuto il veleno. Ezio uccise Grimaldi, ma non prima che il Templare l'avesse accusato di aver ucciso il Doge. Il veleno fece tossire Giovanni Mocenigo, che cominciò a sputare sangue prima di morire rapidamente.[2]
I Borgia continuarono ad usare la cantarella nei decenni successivi, anche dopo l'elezione del Borgia al soglio pontificio. Nel 1503 Cesare Borgia, figlio di Rodrigo, ordinò l'uccisione dell'amante della sorella Lucrezia, Pietro Rossi. Il sicario di Cesare, Micheletto Corella, infiltrò una rappresentazione della Passione di Cristo, in cui Pietro recitava il ruolo di Gesù, ed avvelenò con la cantarella il vino offerto all'attore come parte della rappresentazione.[3] L'intervento di Ezio Auditore salvò Pietro, che fu portato in salvo da un medico che riuscì a curarlo con un antidoto.[4]
Il 17 agosto 1503, Lucrezia ordinò una scorta di cantarella, che fu però presa da suo padre.[5] Rodrigo la usò per avvelenare delle mele che conservò nei suoi appartamenti a Castel Sant'Angelo. Il giorno successivo, Cesare fece ritorno a Roma, dopo aver constatato che non aveva più i fondi necessari a continuare le sue conquiste in Romagna, e confrontò il papa. Rodrigo considerava il figlio responsabile della lotta che gli Assassini conducevano contro i Templari a Roma e aveva deciso di eliminarlo. Cesare morse una delle mele avvelenate, ma fu salvato dall'arrivo di Lucrezia, che aveva capito le intenzioni del padre e deciso di avvertire il fratello. Cesare sputò i pezzi della mela che aveva mangiato, e poi la mise in bocca al padre, uccidendolo.[6] Cesare sopravvisse, ma fu indebolito dal veleno ed incapace di combattere nelle settimane seguenti.[7][8]
Curiosità[]
- L'esistenza stessa della cantarella è messa in dubbio da alcuni studiosi, così come il suo utilizzo da parte dei Borgia.
Galleria[]
Note[]
- ↑ Assassin's Creed II - Parenti serpenti
- ↑ Assassin's Creed II - Battesimo dell'aria
- ↑ Assassin's Creed: Brotherhood - Dietro le quinte
- ↑ Assassin's Creed: Brotherhood - Intervento
- ↑ Assassin's Creed: Brotherhood - Requiem
- ↑ Assassin's Creed: Brotherhood - Una mela al giorno...
- ↑ Assassin's Creed: Brotherhood - La Mela dell'Eden
- ↑ Assassin's Creed: Brotherhood - Smilitarizzazione
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