Ite missa est è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze esce dalla Cripta Vaticana dopo aver ascoltato il messaggio di Minerva e viene raggiunto da suo zio, Mario Auditore. Dopodiché i due scappano dal Vaticano ed Ezio decide di affidare la Mela dell'Eden allo zio.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze è di fronte all'ologramma di Minerva all'interno della Cripta Vaticana.
- Minerva: È finita. Il messaggio è recapitato. Ora dobbiamo lasciare questo mondo. Tutti noi. Non possiamo fare altro. Il resto sta a te... Desmond.
- Ezio: Che cosa? Chi è Desmond? Non capisco! Ti prego, aspetta! Ho così tante domande.
Minerva scompare, lasciando Ezio da solo.
L'Assassino esce dalla Cripta e scopre che Rodrigo Borgia è fuggito. Il Bastone dell'Eden però è rimasto al suo posto ed Ezio cerca di prenderlo. Tuttavia, appena Ezio lo afferra, il Frutto dell'Eden comincia a sprofondare nel terreno, innescando un meccanismo che fa sprofondare anche il pavimento. Subito dopo Mario Auditore raggiunge Ezio nell'anticamera della Cripta e vi si rivolge.
- Mario: Meglio nelle mani della Terra che nelle mani dell'uomo.
- Ezio: Zio Mario?
- Mario: Che posso dire? Abbiamo mandato un solo uomo contro un'intera armata! Ero in pena! Svelto, sali, dobbiamo uscire di qui.
Ezio si arrampica su per il muro mostrato dal pavimento sprofondato nel terreno e raggiunge lo zio.
- Ezio: Non credereste mai a ciò che ho visto, zio.
- Mario: Resta vivo così potrai raccontarmelo.
- Ezio: Prevedo resistenza.
- Mario: E io prevedo che il Borgia lamenterà la perdita di molte vite stanotte.
I due raggiungono la Cappella Sistina, dove i prelati colpiti dal potere del Bastone dell'Eden hanno ripreso conoscenza.
- Prete 1: Che cosa fate qui?
- Prete 2: Assassini! Dio vi punirà per i vostri crimini!
- Prete 3: Voi avete profanato la santità di questo sacro luogo!
- Ezio: Voi condannate ciò che non comprendete!
- Mario: Dobbiamo andare, Ezio. Presto!
I due fuggono dalla Cappella Sistina e raggiungono il cortile davanti alla basilica.
- Mario: Rodrigo è riuscito a ferirti?
- Ezio: A malapena. La corazza ha fermato il suo attacco.
I due superano i cardinali presenti nel cortile.
- Cardinali: Poiché la nostra lotta non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nelle sedi del potere. Perciò prendete l'intera armatura di Dio, lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno.
Gli Assassini raggiungono la porta, che Mario apre con un calcio.
- Mario: Sta' pronto.
- Ezio: Che intendete fare?!
- Mario: Salvarti, a quanto sembra.
Delle guardie dei Borgia li attaccano e i due iniziano a combatterle.
- Ezio: Non male per un vecchietto.
- Mario: Concordo! Te la cavi ancora bene.
- Ezio: Buona questa.
Dopo aver sconfitto i soldati, i due, passando dai tetti e uccidendo tutte le guardie che incontrano, raggiungono la cima di una torre sulla riva del Tevere.
Ezio prende la Mela con l'intenzione di gettarla nel fiume, ma esita.
- Mario: La decisione spetta soltanto a te. Basta che ti sbrighi.
Ezio esita a gettare il manufatto nel Tevere.
- Mario: Dalla a me. Potrai farci ciò che vuoi in seguito.
- Ezio: Sta bene.
Ezio consegna la Mela dell'Eden allo zio.
- Mario: Salta!
Mario esegue un salto della fede nel Tevere, ed Ezio lo segue.
Risultato[]
Ezio fugge da Roma insieme a Mario.
Curiosità[]
- "Ite missa est" è una locuzione latina che letteralmente significa "Andate, è stata mandata".