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"Il diritto divino dei re non è altro che il riflesso del sole che brilla sull'oro. Quando la corona e la chiesa crollano, chi controlla l'oro controlla il futuro."
―François-Thomas Germain[src]

François-Thomas Germain (Parigi, 16 aprile 1726 - Parigi, 28 luglio 1794) è stato uno dei più famosi orafi e argentieri del Regno di Francia, nonché uno dei più importanti membri dell'Ordine dei Templari mai vissuti: nel corso della rivoluzione francese usurpò il titolo di Gran Maestro con un golpe, rivoluzionando le ideologie del suo Ordine. Segretamente era anche un Saggio - una reincarnazione di Aita, un membro della Prima Civilizzazione.

Discendente di una lunga stirpe di artigiani, frequentò le migliori scuole di arte del suo paese. Tuttavia non ebbe risultati molto promettenti, e pertanto venne istruito dalla sua stessa famiglia nelle tecniche di scultura e manifattura dei metalli preziosi. Sebbene all'inizio sembrò riscuotere un grande successo come artista alla corte reale di Francia, subì un lento declino che lo portò ad unirsi all'Ordine dei Templari. Divenne in breve il braccio destro del Gran Maestro François de la Serre, per cui ideò degli spilloni d'argento distintivi per ogni membro dell'organizzazione.

Ma quando il suo essere un Saggio lo condusse fino alla cripta di Jacques de Molay, egli rinvenne il Codex Pater Intellectus. Dalle scritture degli antichi Templari capì che l'Ordine era diventato corrotto dal potere; ne venne espulso per aver presentato teorie non ortodosse sulle loro ideologie. Tuttavia raccolse a sé una cerchia di confratelli in linea con i suoi pensieri, e usurpò il titolo di Gran Maestro commissionando l'omicidio di de la Serre.

Allo scoppio della rivoluzione, iniziò una battaglia votata alla purificazione della Francia dalla corrotta monarchia assoluta che per decenni l'aveva governata. Le sue azioni vennero però ostacolate dall'Assassino Arno Dorian e dalla figlia del defunto François de la Serre, Élise. Nel 1794 quest'ultimi lo rintracciarono all'interno della cripta di de Molay. Nello scontro scaturitone, il Gran Maestro uccise la ragazza con una Spada dell'Eden; ritrovandosi a sua volta trafitto dalla lama celata di Arno.

Biografia[]

Primi anni[]

François nacque a Parigi il 16 aprile 1726. Battezzato dalla chiesa cattolica due giorni dopo, suo padre era Thomas Germain, particolarmente noto tra gli artigiani reali con il soprannome Mano Divina. La notorietà della sua famiglia tra gli scultori nazionali gli concesse di poter osservare fin da piccolo le grandi opere in lavorazione nei laboratori del museo del Louvre, cosa che infine lo portò ad appassionarsi ai molti stilemi della lavorazione argentiera. All'età di quattro anni suo padre iniziò ad istruirlo in disegno tecnico.[1]

Poi lo mandò all'accademia reale di pittura alcuni anni più tardi. Ma dimostratosi uno studente poco brillante venne congedato dall'istituto per tornare a conseguire gli studi da autodidatta. Presi in mano gli strumenti da orafo, iniziò a lavorare nei laboratori di famiglia sotto la supervisione del padre. Dopo la morte di quest'ultimo ereditò i suoi strumenti, i suoi progetti e il suo grandissimo atelier. Pronto per avviare una propria carriera da artigiano, Germain sfruttò i fondi lasciatigli in eredità dal padre per terminare gli studi presso i mastri orafi dell'epoca. Infine venne riconosciuto come veterano argentiere dello stile rococò.[1]

Il re orafo[]

Dopo aver realizzato un suo marchio personale, mostrò alcuni dei suoi primi lavori alle esposizioni artistiche indette a Versailles da Luigi XV. La sua bravura gli valse due importantissime commissioni: un grande servizio da tavola per la marchesa Jeanne de Pompadour e una serie di specchi per il duca Charles Philippe de Luynes. Svolti egregiamente i suoi compiti ottenne il titolo di re orafo dalla corte monarchica. Il 3 marzo 1751 lui e il collega Jacques Rottiers furono chiamati alla reggia di Versailles per restaurare i servizi da toletta del re e della regina. Ad ottobre il sovrano lo chiamò presso il Castello di Fontainebleau per osservare alcuni dei suoi ultimi lavori.[1]

Secondo quanto dichiarato dall'intera corte, Germain fece scalpore grazie ad un calice d'oro tempestato di gemme che avrebbe donato all'elettore di Colonia. Successivamente lavorò a diverse opere di manifattura per conto dei nobili portoghesi, russi e indiani; molto note erano le sue opere per il magnate di Golkonda e due lampadari in argento esposti al Louvre insieme ai busti in gesso di due donne sconosciute. La sua popolarità da artista sembrò inizialmente raffigurarlo come degno successore di suo padre, se non fosse stato per la dura crisi finanziaria che gli costò il titolo di re orafo. Espatriato dalla corte francese degli scultori, Germain aprì una bottega a Parigi, mantenendo solo l'ereditò che gli aveva lasciato suo padre.[1] Circa in questo periodo si unì ai Templari.[2]

Golpe dei Templari[]

Sivert: È fatta. de la Serre è morto... Gran Maestro.
Germain: Bravo.
―Germain riceve notizia della realizzazione del suo golpe[src]

Divenuto un Templare e addestratosi con Frederick Weatherall, Germain scalò rapidamente i ranghi dell'Ordine fino a diventare il braccio destro del Gran Maestro François de la Serre. Per ognuno dei suoi confratelli ideò inoltre uno spillone d'argento recante la croce rossa che li distingueva.[2] In un momento imprecisato successivo alla sua unione ai Templari, Germain fu colpito sempre più frequentemente dalle visioni della Prima Civilizzazione che caratterizzavano i Saggi. Seguendo questi impulsi venne condotto alla cripta che Jacques de Molay aveva fatto costruire sotto il Tempio.[3]

Lì rinvenne il Codex Pater Intellectus, diario in cui il decaduto Gran Maestro aveva scritto nel dettaglio le ideologie e i reali scopi dei Templari. Leggendo le pagine del libro, Germain comprese che il suo Ordine si era completamente discostato dal suo obiettivo iniziale, diventando ossessionato dalla politica e corrotto dal potere. Quando iniziò a professare tra i suoi fratelli i dettami rinvenuti, venne espulso dall'Ordine per le sue teorie non ortodosse su Jacques de Molay.[3] Ma non essendo disposto a tollerare una simile situazione tra i Templari, Germain chiese aiuto alla consorella Marie Lévesque. Ella era infatti l'unica ad essersi opposta alla sua espulsione.[4]

Pertanto aiutò François a riunire una cerchia di Templari con cui organizzare un colpo di stato. Inoltre Germain reclutò nella sua cerchia anche il capitano dell'Armée française Frédéric Rouille[5] e il Roi des Thunes della Corte dei miracoli, quest'ultimo precedentemente rifiutato da de la Serre come agente Templare.[6] Infine attuarono il loro piano il 5 maggio 1789, quando Charles-Gabriel Sivert e il Roi des Thunes tradirono il loro Gran Maestro uccidendolo durante un ballo in onore della figlia Élise.[7] Da quel momento Germain assunse il titolo strappato al suo predecessore.[6]

Incontro con Arno[]

"Ho realizzato il primo anni fa, per conto di un cliente di nome Lafrenière. Era una commessa insolita, e in effetti mi ha incuriosito."
―Germain indirizza Arno verso Lafrenière[src]

Il golpe ideato da Germain fu causa di una frattura dell'Ordine dei Templari in due fazioni in conflitto tra loro: una riformista secondo gli ideali del Saggio e l'altra conservatoria guidata invece da Chrétien Lafrenière ed Élise de la Serre.[2] Le colpe della morte del padre di quest'ultima erano inoltre state addossate al figlio adottivo del casato de la Serre, Arno Dorian che fuggito dalla Bastiglia il 14 luglio 1789, si unì all'Ordine degli Assassini.[8] L'unione del ragazzo con gli storici nemici dei Templari comportò l'omicidio di Sivert e del Roi des Thunes.[9][6]

Peggio ancora, il marchese Donatien de Sade aveva donato ad Arno lo spillone d'argento che distingueva il re dei mendicanti come un Templare, indicando proprio Germain come il suo ideatore e costruttore. Con questi indizi in suo possesso l'Assassino aveva rintracciato Germain nella sua bottega a Les Halles, che Germain mise a guardia di alcuni estremisti. Arno lo raggiunse comunque nei suoi laboratori il 31 marzo 1791, e Germain fu costretto a fingersi un prigioniero di quei mercenari, nascondendo la sua identità da Templare.[10]

Uscito fuori dalla bottega con l'aiuto dell'Assassino, Germain gli illustrò le origini dello spillone d'argento, indicando come suo committente Chrétien Lafrenière.[10] Quest'ultimo venne ucciso da Arno poche ore più tardi.[11] La sera stessa della morte di Lafrenière, François si recò all'Hotel de Beauvois per incontrare i suoi confratelli, ai quali rivelò la sua intenzione di uccidere re Luigi XVI e l'esistenza di una trappola per Élise de la Serre all'Hotel Voysen. La ragazza venne tuttavia salvata da Arno Dorian, che aveva origliato l'incontro seppur non avesse riconosciuto Germain.[12]

Caduta della monarchia[]

"Jacques de Molay, sei stato vendicato."
―Germain subito dopo l'esecuzione di Luigi XVI[src]

Quando Arno scoprì da Élise i trascorsi di Germain a fianco di de la Serre, si recò nuovamente alla bottega del Templare insieme alla ragazza per indagare. François riuscì però ad anticiparli, fuggendo dai suoi laboratori e tendendo loro un'imboscata. I due riuscirono però a sopravvivere, trovando le prove secondo cui Germain aveva usurpato il titolo di Gran Maestro.[13] Successivamente il Saggio ebbe un nuovo incontro coni suoi confratelli, esponendo loro i suoi piani per far cadere la monarchia assoluta e assegnando loro diversi compiti per far sì che le sue intenzioni si realizzassero.[2]

Incaricò Marie Levèsque di gettare Parigi in carestia e di fomentare il popolo contro i reali,[5] il capitano Rouille di guidare diverse rivolte in città e l'onorevole Louis-Michel le Peletier di schierare contro Luigi XVI la Convenzione nazionale.[4] Alla fine dell'incontro presentò ad Aloys la Touche, il più scettico dei suoi seguaci, il nuovo confratello Maximilien de Robespierre.[14] I suoi piani ebbero successo, anche se tutti e tre i suoi agenti vennero eliminati da Arno Dorian tra il 1792 e il 1793.[2]

Il 21 gennaio 1793, Germain si recò in piazza della rivoluzione per assistere all'esecuzione del re da una tribuna che le Peletier aveva riservato per lui. Quello stesso giorno incontrò per la prima volta Arno ed Élise sotto le vesti di nuovo Gran Maestro. Dopo aver detto all'Assassino di agire in nome di Jacques de Molay, ordinò a dei mercenari di ucciderlo. Tuttavia Arno riuscì a salvarsi grazie all'intervento della Templare, con la quale inseguì la carrozza di Germain per le strade di Parigi. Alla fine il Templare riuscì a fuggire, dando il via al periodo noto come Terrore insieme a la Touche e Robespierre.[15]

Terrore e morte[]

"Tu hai soltanto posticipato l'inevitabile. Una morte non ferma la massa. Forse non sarà la mia mano a ricondurre l'umanità verso il suo destino, ma accadrà. Pensaci quando ti ricorderai di lei."
―Germain ad Arno all'interno della sua mente[src]

Con la morte del re, Germain e i suoi confratelli superstiti gettarono la Francia nel caos più totale: mentre Robespierre diveniva il nuovo eroe di Parigi, la Touche agiva come esattore per conto di Germain. Inoltre l'espulsione di Arno Dorian dalla Confraternita degli Assassini, permise al Gran Maestro di poter attuare in tranquillità i suoi piani. Ma l'improvviso ritorno di Dorian nel luglio 1794, incrinò nuovamente i piani dei Templari. La morte di la Touche e la caduta del regime giacobino di Robespierre, avevano costretto François a rifugiarsi alla Torre del Tempio. Lì entrò ancora una volta nella cripta del Gran Maestro Jacques de Molay, impossessandosi della spada che i suoi antichi confratelli vi avevano sigillato.[2]

La notte del 28 luglio, dopo la cattura di Robespierre, Arno ed Élise de la Serre raggiunsero la Torre del Tempio per uccidere definitivamente Germain. Quest'ultimo venne raggiunto dall'Assassino lungo i bastioni superiori. Dopo un breve scontro, riuscì a salvarsi teletrasportandosi nella cripta di de Molay grazie al potere della spada, scampando ad un tentato assassinio di Arno Dorian. Tuttavia venne nuovamente raggiunto, stavolta anche da Élise. Infine Germain fu costretto ad ingaggiare un'ultima battaglia contro i suoi persecutori, che trovò una svolta nel momento in cui la Spada dell'Eden reagì ad assalto di Arno, distruggendo gran parte della sala.[3]

Gravemente ferito, François provò a fuggire. Tuttavia venne nuovamente attaccato dalla giovane de la Serre, che scatenò nuovamente i poteri del manufatto causando un'esplosione di energia che la uccise. Poco dopo Germain venne a sua volta ucciso da Arno, che riuscì ad entrare nei suoi ricordi. Stranamente anche lo stesso Saggio poté rivivere i suoi ricordi, spiegandoli passo per passo al suo uccisore. Infine svanì dicendo ad Arno che ciò che lui aveva programmato per la civiltà si sarebbe avverato nonostante la sua morte.[3] Molti anni dopo, Arno e il generale Napoleone Bonaparte seppellirono le spoglie del Gran Maestro tra quelle delle catacombe parigine.[2]

Eredità[]

"Sappiamo che durante la sua vita, Arno è entrato in contatto con un Saggio. Devi scoprire quando e dove è avvenuto l'incontro."
Vescovo incarica un Iniziato di indagare sul rapporto tra Arno e Germain[src]

Germain fu uno dei piú importanti Templari mai vissuti nella storia. Il suo golpe e i suoi ideali rivoluzionarono la filosofia del suo Ordine, che invece di forzare il popolo a seguire il suo volere, inizió a dargli ció che voleva per ottenerne il consenso. Inoltre, nel XX secolo entró negli interessi sia degli Assassini che dei Templari. Quest'ultimi infatti nel 2014 promulgarono il Progetto Phoenix, un'iniziativa votata a ricostruire il genoma della Prima Civilizzazione sfruttando il DNA antico contenuto nei Saggi odierni e del passato.[2]

Gli Assassini, alleatisi con gli Iniziati, tentarono di ostacolarli risalendo per primi ai resti dei Saggi. Tra questi vi fu anche Germain, al quale un Iniziato tentò di risalire rivivendo i ricordi genetici di Arno Dorian attraverso il sistema Helix dell'Animus. Tuttavia alla fine compresero che le spoglie del Gran Maestro rivoluzionario erano troppo danneggiate per ricavarne campioni genetici utilizzabili.[2]

Caratteristiche e personalità[]

"Un simbolo incute paura, e la paura favorisce la manipolazione."
―Germain ad Arno durante l'esecuzione di Luigi XVI[src]

Essendo un Saggio, e pertanto una reincarnazione del membro della Prima Civilizzazione noto come Aita, Germain viveva nella convinzione che l'umanità dovesse tornare a servire proprio come era in origine. Dal suo comportamento si può notare tuttavia un forte disprezzo nei confronti del genere umano, cosa che lo differenzia dagli altri Saggi più conosciuti. A rafforzare queste sue convinzioni erano le teorie rinvenute nel Codex Pater Intellectus, codice scritto dal Gran Maestro medievale Jacques de Molay - anche lui un Saggio.

In particolare Germain credeva che dando alla gente ciò che voleva, ne avrebbe conquistato la fiducia incondizionata, contrariamente alla sottomissione forzata adoperata dal vecchio regime dei Templari. Germain applicò questo principio seguendo i tumulti della rivoluzione, giacché fece apparire il re come il capro espiatorio delle sue azioni, facendolo uccidere unicamente per liberare il popolo dal giogo monarchico che per decenni lo aveva oppresso. Tuttavia accanto ai suoi nobili scopi, vi era anche un'innata spietatezza, denotabile dalla carestia in cui fece gettare Parigi e dalle migliaia di morti causate dal Terrore. Mostrò anche una profonda indifferenza verso le disgrazie dei suoi confratelli.

Pensava fermamente che il suo Ordine fosse corrotto dall'avidità e dal potere, ormai più dedito ai propri scopi personali e non più alla pace, come invece lui diceva di voler portare. Nonostante i mali compiuti, rimaneva una persona a modo e dal cuore nobile; la sua personalità era fondamentalmente costruita sul desiderio di portare ordine e serenità. Anche nella morte, rimase convinto della giustizia suoi scopi, sostenendo che anche se non sarà stata la sua mano a ricondurre l'umanità alla pace, con il tempo essa sarebbe venuta secondo la sua regola.

Curiosità[]

  • Secondo l'Assassina con lo pseudonimo Vescovo, Germain è il secondo Saggio conosciuto ad aver ricoperto il ruolo di Gran Maestro dei Templari. Il primo è Jacques de Molay.
  • Shaun Hastings ha dichiarato di possedere uno dei manufatti d'argenteria di Germain.
  • Il modo di agire di Germain, ossia lo schiavizzare la mente dandole ció che desidera, è molto simile alla filosofia adottata dai Templari odierni delle Abstergo Industries.

Galleria[]

Note[]

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 Wikipedia
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 Assassin's Creed: Unity
  3. 3,0 3,1 3,2 3,3 Il Tempio - Assassin's Creed: Unity
  4. 4,0 4,1 Accaparratori - Assassin's Creed: Unity
  5. 5,0 5,1 Massacri settembrini - Assassin's Creed: Unity
  6. 6,0 6,1 6,2 Il re è morto - Assassin's Creed: Unity
  7. Alta società - Assassin's Creed: Unity
  8. In prigione - Assassin's Creed: Unity
  9. Confessione - Assassin's Creed: Unity
  10. 10,0 10,1 L'argentiere - Assassin's Creed: Unity
  11. Il profeta - Assassin's Creed: Unity
  12. Il club dei giacobini - Assassin's Creed: Unity
  13. Una timida alleanza - Assassin's Creed: Unity
  14. Il ritorno dell'Assassino - Assassin's Creed: Unity
  15. L'esecuzione - Assassin's Creed: Unity

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