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"Grazie, Gérald. Sei un amico, un vero amico."
―Aveline a Gérald, 1769.[src]

Gérald Blanc (1745 - ?) è stato un contabile presso l'azienda di Philippe Olivier de Grandpré e un membro della Confraternita della Louisiana degli Assassini.

Lavorando da un magazzino a New Orleans, Gérald aiutò la Confraternita raccogliendo e fornendo le informazioni raccolte dai suoi informatori. Gérald lavorò a stretto contatto con la consorella Aveline de Grandpré, aiutandola anche ad eliminare i rivali d'affari e proteggere il suo impero commerciale di famiglia.

Nel 2012, le sue memorie genetiche vennero utilizzate dalla Abstergo Entertainment come avatar per influenzare l'opinione pubblica attraverso la versione console dell'Animus con il nome di Gentiluomo.

Biografia[]

Primi anni[]

Nato in Acadia nel 1745, la famiglia di Gérald era una delle tante che si ribellarono contro il dominio britannico. Infatti, si rifiutò anche di firmare un giuramento di fedeltà alla Gran Bretagna. Tuttavia, gli inglesi risposero distruggendo le loro case ed espellendoli dal territorio. Durante la deportazione, i genitori di Gérald persero la vita, mentre lui venne deportato a New Orleans.[1]

Arrivato a New Orleans all'età di dieci anni, Gérald venne assunto come garzone per l'azienda commerciale fondata da Philippe Olivier de Grandpré, un ricco mercante francese, e con il tempo divenne il migliore amico della figlia del suo datore di lavoro, Aveline de Grandpré. Man mano che cresceva, Gérald venne assunto come impiegato, prima, e come contabile, poi, per aiutare Philippe nel mantenere le sue imprese commerciali. Insieme ad Aveline, Gérald venne reclutato nella Confraternita degli Assassini da Agaté nel 1759, tuttavia, non essendo un uomo d'azione, venne addestrato per divenire il capo degli informatori.[1]

Segni di problemi[]

"Ho riconosciuto un nome, Rafael Joaquín de Ferrer, un nostro nemico. Non so cosa ci faccia qui, ma non può trattarsi soltanto di... normali furti."
―Gérald informa Aveline della presenza di de Ferrer in città, 1765.[src]

Nel 1765, attraverso la sua rete di spionaggio Gérald apprese che in una piantagione fuori New Orleans, stavano scomparendo inspiegabilmente gli schiavi. I proprietari denunciarono le fughe, ma Gérald non riuscì a trovare tracce di nessun schiavo fuggito. Per indagare a fondo, Gérald contattò Aveline chiedendogli di vestirsi da schiava e infiltrarsi nella piantagione. Aveline, grazie all'aiuto di Gérald, s'infiltrò facilmente nella piantagione e salvò una schiava di nome Thérèse, uccidendo il figlio dei suoi padroni che l'aveva catturata.[2]

Questioni da risolvere 2

Gérald parla con Maxent.

Più tardi nello stesso anno, Gérald andò a parlare con Gilbert-Antoine de Saint Maxent, uno dei partner commerciali di de Grandpré, dopo la scomparsa di un carico. Tuttavia, de Saint Maxent non fu in grado di risolvere la situazione e, quando Gérald gli rispose che avrebbe potuto fare dei controlli ai registri, egli disse che sarebbe stato meglio interrogare il capitano, in quanto sicuramente corrotto quanto la sua ciurma.[2]

Scoraggiato dagli uomini che sorvegliavano la nave, Gérald ritornò al magazzino, mentre Aveline che aveva origliato la conversazione, salì sulla nave, corruppe le guardie e sedusse il capitano Carlos Dominguez rubando dei documenti. Quindi affida il documento a Gérald, mentre lei va a cercare le merci rubate.[2]

Dai documenti procuratigli da Aveline, Gérald apprese che dietro il capitano corrotto della nave, c'era un noto Templare Rafael Joaquín de Ferrer. Attraverso uno degli schiavi informatori di Agaté apprese che de Ferrer avrebbe partecipato ad una serata di gala nella villa del governatore, Jean-Jacques Blaise d'Abbadie. Informò Aveline di ciò che aveva scoperto e gli chiese di trovare un modo per entrare alla serata per scoprire i veri obiettivi di de Ferrer. In aggiunta, gli chiese di acquistare uno spogliatoio vicino alla casa del governatore. Dopo aver fatto ciò, Aveline riuscì ad infiltrarsi alla festa e ad assassinare il governatore. Tuttavia, non riuscì a prendere de Ferrer, il quale s'era defilato.[2]

Ribellione della Louisiana[]

"Il governatore spagnolo ha imposto tali restrizioni ai commerci che persino i ricchi proprietari aspettano la minima scusa per ribellarsi."
―Gérald parla della situazione a New Orleans, 1768.[src]
Preludio alla ribellione 5

Gérald presenta il parasole ad Aveline.

Nel 1768, Gérald per facilitare il lavoro di Aveline trasformò il secondo piano del magazzino de Grandpré nel quartier generale degli Assassini in città, aggiungendo una stanza dove Aveline poteva cambiare le sue armi e i suoi abiti. Durante una delle visite di Aveline, Gérald le consegnò un parasole speciale che lui stesso aveva costruito e la informò che Bouché, un rivale d'affari, stava producendo calunnie contro la reputazione dei de Grandpré.[2]

Dopo che Aveline minacciò Bouché, ormai in bancarotta, incontrò Gérald che le disse di comprare le sue attività, mentre i suoi informatori avrebbero cercato altre opportunità. Al ritorno, Aveline informò a Gérald che il problema delle sparizioni degli schiavi non era ancora risolta e che stava anche colpendo la gente povera di New Orleans. Per aiutarla, Gérald le disse di indagare a San Danje, nel Bayou, e attraverso un servizio di trasporti fluviale da lui organizzato le rese il viaggio più veloce per raggiungere l'insediamento nella palude, assicurandole che gli affari avrebbero coperto le spese.[2]

Poco tempo più tardi, Aveline ritornò dal suo breve soggiorno nella palude frustrata dalle poche informazioni rinvenute durante le sue indagini, poiché scoprì soltanto che dietro i rapimenti c'erano gli spagnoli. Affermando che gli ordini sarebbero partiti dall'alto, quindi dal governatore Antonio de Ulloa, Gérald decise di aiutare Aveline, intenzionata a far uscire il governatore dal suo nascondiglio, La Balize. I due raggiunsero piazza d'Armi, dove Aveline incitò una folla a rivoltarsi contro le guardie spagnole.[2]

In vino veritas 6

Aveline e Gérald scappano sulla carrozza.

Intanto Gérald ricevette l'informazione della presenza di un carro che trasportava polvere da sparo e ne informò Aveline. Deciso ad accompagnarla nell'avventura, fu irremovibile nel cambiare idea ormai stanco del suo ruolo di supporto tra gli Assassini. Individuato il carro, Aveline eliminò le guardie e insieme a Gérald salì sul carro. Tuttavia, una guardia li individuò e diede l'allarme. Partiti a gran velocità per raggiungere i moli, Aveline e Gérald attraversarono le strade, mentre i soldati gli spararono contro. Dopo aver raggiunto la piazza d'Armi, Gérald e Aveline saltarono giù dal carro, ormai in fiamme, che si andò a schiantare contro una cantina di vini, facendola esplodere. Aveline, riuscita a saltare sul cavallo del carro, intervenne per salvare i civili intrappolati nella cantina. Dopo il suo ritorno, Gérald propose ad Aveline di ritrovarsi al magazzino per escogitare un altro piano.[2]

Il giorno dopo, Gérald consigliò ad Aveline di attaccare le navi militari spagnole ancorate al porto, così facendo de Ulloa sarebbe costretto ad intervenire. Tempo dopo, Gérald venne a sapere da Agaté che Aveline aveva risparmiato la vita del governatore e che era intenzionata a partire per il Messico, luogo in cui venivano inviati gli schiavi catturati dai Templari. Incontrandola sul molo nel 1769, confessò ad Aveline quanto lei significasse per lui, pur consapevole che ciò non l'avrebbe fermata. Dopo averle dato l'ultimo aiuto su come salire sulla nave, prese in custodia le sue armi e dopo che si era imbarcata, la guardò allontanarsi sulla nave di schiavi.[2]

Ricerca dell'uomo della Compagnia[]

"Temo che dovrò rovinare il tuo ritorno parlando di... affari. Ci sono state... attività sospette. Uomini in divisa spagnola seminano il panico nella palude."
―Gérald parla di attività sospette, 1771.[src]
La figliola prodiga 3

Aveline riceve le sue armi da Gérald.

Nei due anni che seguirono, in assenza di Aveline, Gérald continuò a gestire gli affari commerciali di de Grandpré, mentre il nuovo governo spagnolo molto più favorevole ai commerci e all'emancipazione degli schiavi. Comunque, nel momento in cui ritornò Aveline dal Messico nel 1771, Gérald la informò che delle truppe spagnole stavano seminando il panico nella palude. Dopo aver ridato le armi ad Aveline, Gérald le chiese di indagare se questi soldati erano in combutta con il misterioso uomo della Compagnia.[2]

Mentre le indagini di Aveline la portarono a seguire i movimenti di un certo Diego Vázquez nei cinque anni seguenti, a New Orleans la rete di spie di Gérald venne compromessa, con molti dei suoi informatori trovati morti avvelenati. Quando Aveline nel 1776 ritornò da lui, intenta ancora a trovare Vázquez, Gérald la informò che il Templare avrebbe presenziato ad un ballo prestigioso quella sera. Non avendo altre alternative, Aveline e Gérald andarono al ballo, dove Aveline individuò e assassinò Vázquez.[2]

L'ultimo ballo 9

Madeleine, Aveline e Gérald davanti alla tomba di Philippe.

Tuttavia, mentre se ne stavano andando, Aveline e Gérald incontrarono Madeleine de L'Isle, la matrigna di Aveline, che li informò della dipartita di Philippe, da tempo malato. Dopo averlo sepolto al cimitero di Saint Peter, Gérald rassicurò Aveline, che nonostante lei non avesse ereditato le ricchezze o la villa del padre, lei si sarebbe potuta comunque considerare la proprietaria dell'azienda commerciale di famiglia, ora intestata a suo nome.[2]

Nel 1777, Gérald ristabilì la sua rete di spie, espandendola ulteriormente verso le colonie inglesi a nord. Infatti, riuscì a mettersi in contatto con gli Assassini coloniali. Collaborando con loro, apprese che George Davidson, un Templare e ufficiale inglese nel reggimento etiope di Lord Dunmore, fosse a conoscenza della vera identità dell'uomo della Compagnia. In seguito, lasciò istruzioni ad Aveline tramite piccione viaggiatore, di incontrare il confratello delle colonie Connor, che aveva accettato di aiutarla nella missione, nelle vicinanze di New York.[2]

Al ritorno dalla sua visita nelle colonie, Aveline dovette confrontarsi con Madeleine, l'uomo della Compagnia, e in seguito con Agaté che credendo che la sua allieva l'aveva tradito, l'attaccò, ma venne sconfitto. Non accettando la sconfitta e la realtà, si suicidò. Con Madeleine intenzionata a reclutarla tra i ranghi dell'Ordine dei Templari, Aveline riconobbe nella tragica morte del suo Mentore un'opportunità e ne informò il suo amico Gérald. Sfruttando l'iniziazione nell'Ordine nella cattedrale di Saint Louis, Aveline riuscì ad assassinare Madeleine e gli altri Templari, venendo raggiunta in seguito da Gérald. Il loro conflitto contro i Templari nella colonia giunse per il momento al termine con una loro vittoria.[2]

Caratteristiche e personalità[]

"So cosa pensi. Blanc il sensibile. Blanc il noioso. Non sono solo un contabile, Aveline!"
―Gérald vuole partecipare ad una missione con Aveline, 1768.[src]
Eleganza letale 6

Gérald dice ad Aveline di indagare a San Danje.

Gérald era una persona dalle buone maniere, ben educata e dotata di grande inteletto. A discapito di ciò, lui era comunque molto timido ed insicuro causandogli molto spesso delle pause mentre cercava di esprimere i suoi pensieri o il suo punto di vista. Tuttavia, ciò che gli mancava nell'eloquenza lo compensò in dedizione e disponibilità, specialmente per Aveline. Infatti, l'aiutò trasformando il secondo piano del magazzino de Grandpré nel quartier generale degli Assassini, nei suoi sforzi per liberare gli schiavi e creando una nuova arma per lei.[2]

Come capo della rete di spie degli Assassini a New Orleans, Gérald aveva il compito di raccogliere le informazioni e di gestire le spie. Nonostante la sua grande competenza in quel ruolo, Gérald ne fu spesso insoddisfatto, preoccupandosi di apparire noioso e sensibile a confronto con Aveline. In un'occasione per apparire più coraggioso decise di partecipare ad una missione con Aveline. Tuttavia, appena iniziarono i pericoli e fu costretto a saltare giù da una carrozza in fiamme, dichiarò di aver avuto abbastanza emozioni per il momento.[2]

Vita romantica[]

Verso sud 2

Gérald parla con Aveline.

Gérald e Aveline crebbero insieme sviluppando una forte amicizia. Tuttavia, Gérald con il tempo s'innamorò di lei e la sostenne sempre sia nel suo ruolo da Assassina sia nel suo ruolo da imprenditrice. Più volte le rivelò ciò provava per lei: una di queste quando lei partì per il Messico e una volta l'accompagnò ad una festa per trovare il Templare che Aveline pensava fosse l'uomo della Compagnia. Quando morì il padre di Aveline, le assicurò che l'attività de Grandpré sarebbe stata sua, nonostante fosse stata intestata a lui.[2]

Sebbene i sentimenti di Gérald fossero chiari, Aveline rimase più ambigua sulla questione. Infatti, nonostante fosse affezionata a lui e fosse a conoscenza dei suoi sentimenti, Aveline non voleva avere una relazione, sostenendo "Non dobbiamo mischiare, sentimenti... e lavoro". Tuttavia, Aveline non nascondeva certi flirt con lui, rendendo difficile da determinare la vera natura della loro relazione.[2]

Curiosità[]

  • L'ambigua relazione tra Gérald e Aveline lo rese un argomento interessante durante la ricerca di un albero genealogico su Aveline da parte dell'Abstergo negli anni '80. Nonostante l'intervista fatta al Soggetto 1, discendente di Aveline, non furono in grado di determinare se Gèrald fosse realmente l'anello mancante nella sua linea ancestrale.[3]
  • Nel tentativo di far ritrarre gli Assassini come esseri pericolosi, nella pagina del database riguardante Gérald, la Abstergo scrisse che lui era un uomo ingannevole, attraverso i suoi modi educati e gentili.[2]
  • Gérald è un nome che deriva dal germanico Gerald: che significa "regola della lancia", composto da ger "lancia" e wald "regola". Mentre Blanc viene dal francese che significa bianco.[2]

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

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