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"Devono tutti soffrire ciò che abbiamo sofferto noi."
―Giunone sul suo scopo[src]

Giunone, conosciuta anche con il nome di Uni, è stata un importante membro della Isu.

Biografia[]

Guerra con gli umani[]

"Il sapere di ogni cripta fu trasmesso in un unico luogo. Era nostro dovere, mio, di Minerva e di Giunone smistare e provare tutto ciò che era stato raccolto."
―Giove spiega a Desmond il suo compito e quello di Giunone e Minerva[src]

Durante lo svolgimento della guerra che la Prima Civilizzazione dovette combattere contro gli umani ribelli, Giunone fu tra coloro che rifiutarono di prendere parte agli scontri.[1] Nonostante avesse rifiutato la guerra, maturò successivamente un profondo odio verso la razza umana dopo che il padre venne ucciso da questi durante una delle battaglie.[2]

Insieme ad altri due importanti membri della sua civiltà, Giove e Minerva, si rifugiò in uno dei numerosi templi sotterranei che erano stati costruiti dalla Prima Civilizzazione per sfuggire ai pericoli della guerra, con lo scopo di ricercare in sicurezza un metodo per salvare il mondo dall'imminente catastrofe che vi si sarebbe abbattuta. Il sapere necessario a salvare il pianeta raccolto in ognuna delle vari cripte venne poi inviato in un unico luogo chiamato Grande Tempio, dove i tre membri della Prima Civilizzazione avrebbero poi operato affinché almeno uno fosse stato in grado di impedire l'accadere della catastrofe annunciata.[3]

Giunone rimase nel Grande Tempio con Giove e Minerva per testare le possibili soluzioni e trovare quella maggiormente incoraggiante. Attraverso lunghe ricerche, valutarono sei soluzioni in successione, trovandone ognuna progressivamente più promettente dell'altra.[3] Uno di questi metodi di salvezza prevedeva di intervenire sulla struttura organica della propria razza in maniera tale da modificare il corpo cosicché fosse in grado di resistere agli effetti devastanti provocati dalla grande catastrofe. Come cavia per testare il metodo si offrì Aita, il marito di Giunone. Tuttavia, il trattamento sperimentale si rivelò inefficace e Giunone fu costretta ad uccidere il marito per porre fine alle sue sofferenze.[2]

Dopo la morte del marito, Giunone rinnovò il suo odio verso la razza umana, a cui imputava le colpe di tutte le sue sofferenze, ed iniziò così a pianificare in gran segreto la conquista del mondo dopo l'avvento della catastrofe. Scoperta da Minerva e Giove, venne tuttavia catturata e successivamente sigillata all'interno del Grande Tempio affinché non potesse mettere in pratica il suo piano.[2]

Successivamente Minerva riuscì a trovare una settima soluzione in grado di salvare il pianeta dall'imminente catastrofe, quella che si rivelò essere la più promettente di tutte. Interagendo con uno strumento chiamato "L'Occhio", i membri della Prima Civilizzazione sarebbero stati in grado di modificare gli schemi stessi dell'esistenza per controllare il tempo ed impedire al mondo di subire i danni dell'imminente brillamento solare. Tuttavia, Giunone manomise i parametri dello strumento affinché fosse liberata dalla sua prigione dopo il suo utilizzo. Così, per impedire a Giunone di liberarsi e di attuare il suo piano, Minerva preferì lasciare che il mondo venisse investito dal brillamento solare, che uccise la maggior parte dei membri della Prima Civilizzazione e gran parte dell'umanità.[2]

Influenza su Ratonhnhaké:ton[]

"Devi proteggere il santuario dalle persone che vogliono ostacolarci."
―Giunone indirizza la vita di Ratonhnhaké:ton[src]

Nei successivi millenni, il numero di membri della Prima Civilizzazione diminuì, fino a rendere la razza estinta e lasciando agli umani il dominio del pianeta Terra. Giunone riuscì a sopravvivere al degrado fisico dovuto allo trascorrere del tempo, sigillata all'interno del Grande Tempio, dopo aver trasferito la propria coscienza all'interno dei macchinari presenti nel tempio stesso, sfruttando quindi il sesto dei metodi di salvezza che aveva concepito millenni prima insieme a Giove e Minerva. Tuttavia, impossibilitata ad ritrasferire la propria coscienza dal contenitore inorganico al proprio corpo senza un'aiuto esterno ed una fonte di energia, Giunone tentò per secoli di mettersi in contatto con gli esseri umani all'esterno per liberarsi dai macchinari del Grande Tempio.[2]

Qualcosa Di Memorabile 7

Giunone appare a Ratonhnhaké:ton.

In un qualche momento antecedente al XVIII secolo, la tribù dei Kanien'kehá:ka trovò uno dei Frutti dell'Eden noti con il nome di Sfere di Cristallo. Per anni, la Grande Madre della tribù stanziata nel villaggio di Kanatahséton utilizzò la strumento per parlare con gli spiriti dei membri della Prima Civilizzazione. Successivamente, nel tentativo di impedire al giovane Ratonhnhaké:ton di lasciare il villaggio per andare a fermare l'espansione dei coloni inglesi in Nord America, la donna permise al ragazzo di parlare con gli spiriti attraverso la Sfera in suo possesso, sperando che questi glielo impedissero espressamente.[2]

Utilizzando la Sfera, Ratonhnhaké:ton incontrò Giunone nel Nexus, un luogo utilizzato dai membri della Prima Civilizzazione per calcolare le probabilità e che quindi sfruttavano per compiere le scelte migliori per il bene comune. Giunone convinse il ragazzo che per il bene del suo popolo avrebbe dovuto unirsi agli Assassini con lo scopo di sconfiggere i loro nemici, i Templari, ed impedire quindi che il Grande Tempio, sacro per i Kanien'kehá:ka fosse aperto. Una volta che Ratonhnhaké:ton riuscì a sconfiggere i Templari in Nord America molti anni dopo, Giunone lo incontrò nuovamente per dirgli di nascondere la Chiave del Grande Tempio, il ciondolo che l'indiano strappò al Gran Maestro dei Templari Charles Lee, in un luogo dove nessuno avrebbe mai potuto trovarlo.[2]

Guida di Clay[]

"Questo messaggio ha atteso millenni. Presto la sua promessa sarà mantenuta. Procedi, attento a tutto tranne che alla verità."
―Giunone guida Clay Kaczmarek[src]

L'Assassino Clay Kaczmarek, dopo aver passato lungo tempo a rivivere ricordi di diversi suoi antenati attraverso l'Animus quando era imprigionato dal dottor Warren Vidic nella struttura romana delle Abstergo Industries, iniziò a soffrire dell'effetto osmosi, per cui iniziò a confondere la propria vita con quella dei propri antenati. Durante questo periodo, venne contattato da Giunone, che si offre di mostrargli ciò che dovrà fare. Grazie dell'aiuto del membro della Prima Civilizzazione, Clay affermò successivamente di aver compreso il passato e di sapere che cosa accadrà. Tuttavia, si rifiutò di obbedire a Giunone e di indicare al successivo utilizzatore dell'Animus dell'Abstergo, Desmond Miles, che cosa dovrà fare.[3]

Successivamente Clay apprese che l'Assassina incaricata di liberarlo dalla prigionia all'Absetrgo, Lucy Stillman, aveva deciso di unirsi ai Templari. Comprendendo di non avere vie di fuga, Clay decise di obbedire a Giunone e di fare tutto il possibile per aiutare il successivo utilizzatore dell'Animus. Così, creò un costrutto digitale senziente di sé stesso che potesse aiutare Desmond Miles a capire cosa avrebbe dovuto fare per salvare il pianeta da una seconda catastrofe imminente e lo lasciò all'interno dell'Animus, in cui inserì anche numerosi indizi cifrati che gli mostrassero la verità sulla nascita dell'umanità e sui propositi dell'Abstergo. Successivamente si suicidò e, poco prima di morire, disegnò con il suo stesso sangue altri indizi sui muri e sul pavimento del laboratorio dell'Abstergo che potessero aiutare Desmond a capire dove e come ricercare la verità.[3]

Incontro con Desmond[]

"Ti stiamo aspettando, Desmond. Tu verrai qui. La attiverai. E saprai solo quando sarà troppo tardi. [...] Soltanto lei va trovata adesso. Risveglia il sesto."
―Giunone espone a Desmond ciò che dovrà fare
Desmond - Giunone

Giunone appare a Desmond.

Il 10 ottobre 2012, Giunone apparì diverse volte a Desmond Miles a Roma mentre questo percorreva dei cunicoli sotterranei sotto il Colosseo alla ricerca della Mela dell'Eden nascosta lì secoli prima dal suo antenato Ezio Auditore da Firenze, di cui aveva rivissuto i ricordi nelle settimane precedenti attraverso l'Animus. Nonostante Desmond potesse vederla ed ascoltare le sue parole, i suoi compagni Lucy Stillman, Shaun Hastings e Rebecca Crane, non erano in grado di notare la presenza del membro della Prima Civilizzazione. Giunone parlò a Desmond delle cripte e della sua razza, avvertendolo successivamente dell'arrivo di una catastrofe imminente, come Minerva aveva già fatto utilizzando Ezio Auditore come tramite. Le parole di Giunone furono tuttavia ostili rispetto a quelle utilizzate da Minerva, nonché colme di rabbia per aver permesso alla razza umana di unirsi con quella della Prima Civilizzazione.[4]

Quando gli Assassini raggiunsero il Frutto dell'Eden nascosto all'interno della cripta situata sotto la basilica di Santa Maria in Aracoeli, Giunone si rivolse un'ultima volta a Desmond. Nel momento stesso in cui il ragazzo toccò la Mela, unendo il suo DNA con il Frutto stesso, il tempo smise di scorrere, permettendo a Giunone di mostrargli cosa sarebbe accaduto subito dopo. Il membro della Prima Civilizzazione mostrò così a Desmond del tradimento di Lucy e del tentativo dell'Abstergo di lanciare il Frutto dell'Eden recuperato in orbita con il satellite Eye-Abstergo con lo scopo di controllare l'intera umanità. Di fronte a tali visioni del futuro, a malincuore, Desmond colpì Lucy allo stomaco con la sua lama celata, uccidendola. Subito dopo il tempo tornò a scorrere normalmente e Desmond cadde in coma davanti agli occhi attoniti di Shaun e Rebecca.[4]

Risveglio[]

"È fatta. Il mondo è salvo. Hai recitato la tua parte, Desmond. Ma ora... è arrivato il momento di recitare la mia."
―Giunone uscendo dalla prigionia del Grande Tempio[src]

Dopo che Desmond si risvegliò dal coma in cui era caduto dopo l'intervento di Giunone, raggiunse insieme ai compagni Rebecca e Shaun ed al ritrovato padre William al Grande Tempio, dove pensavano di trovare il modo per salvare il pianeta dall'imminente catastrofe. Una volta raggiunta la parte più interna del tempio, Desmond udì la voce di Giunone che lo esortò a trovare la chiave per accedere alla sua parte più interna e nascosta. Dopodiché, Desmond cadde nuovamente in preda all'effetto osmosi e svenne. I suoi compagni decisero quindi di mettere il ragazzo all'interno dell'Animus per permettergli di rivivere i ricordi del suo antenato Haytham Kenway, e poi del figlio Ratonhnhaké:ton, con la speranza di scoprire l'ubicazione della chiave necessaria ad accedere alla parte più interna del Grande Tempio.[2]

Giunone mostra a Desmond Frammento dell'Eden

Giunone mostra a Desmond il secondo metodo di salvezza.

Durante le sue brevi pause dalle sessioni all'interno dell'Animus, Desmond esplorò il tempio, giungendo a contatto con Giunone diverse volte. Questa gli spiegò dettagliatamente i sei diversi metodi di salvezza trovati da lei, Giove e Minerva per salvare il mondo dalla catastrofe avvenuta nel loro tempo e dei motivi dei loro fallimenti. Gli raccontò inoltre di avere avuto un marito e di essere stata costretta ad ucciderlo per porre fine alle sue sofferenze dopo il fallimento di uno dei metodi di salvezza. Giunone contattò Desmond diverse volte anche attraverso email, esortando il ragazzo a sbrigarsi a scoprire l'ubicazione della chiave del Grande Tempio e preoccupandosi per lo scorrere inesorabile del tempo. In alcuni dei suoi messaggi, Giunone espresse anche il suo odio verso il genere umano, sebbene poi abbia tentato di giustificare le sue parole con il nervosismo dovuto alla lunga attesa nel Grande Tempio.[2]

Dopo aver recuperato la chiave, Desmond e gli altri Assassini ottennero l'accesso alla parte più interna del Grande Tempio, dove trovarono Giunone ad attenderli. Questa spiegò a Desmond per salvare il mondo dall'imminente brillamento solare avrebbe semplicemente dovuto toccare una sorta di piedistallo chiamato "L'Occhio". Prima che il giovane potesse seguire le istruzioni del membro della Prima Civilizzazione, apparve Minerva, che spiegò agli Assassini le vere intenzioni di Giunone. Minerva illustrò agli uomini il perché Giunone era stata imprigionata e che, se Desmond avesse toccato il piedistallo, avrebbe salvato il mondo dal brillamento solare, ma che avrebbe anche liberato Giunone dal Grande Tempio, dandole la possibilità di soggiogare il mondo al suo volere come aveva pianificato di fare millenni prima. Minerva spiegò inoltre a Desmond che, se avesse azionato "L'Occhio", sarebbe certamente morto.[2]

ACIII Grande Tempio Giunone metodo salvezza finale Desmond

Giunone mostra a Desmond il dispositivo.

Smascherata, Giunone mostrò invece a Desmond cosa sarebbe accaduto se avesse deciso di seguire il consiglio di Minerva e di non toccare il piedistallo. Mostrandogli le scene della fine del mondo, Giunone spiegò a Desmond che nonostante i suoi sforzi la Storia si sarebbe comunque ripetuta e che millenni dopo sarebbe avvenuta un altra catastrofe che avrebbe distrutto nuovamente la civiltà. Il giovane Assassino decise così di interrompere il ripetersi della Storia e di toccare "L'Occhio" per salvare il mondo contro il volere di Minerva, credendo che in futuro l'umanità avrebbe trovato il modo di fermare Giunone. Così, mentre William, Shaun e Rebecca fuggirono dal Grande Tempio, Desmond toccò il piedistallo, salvando il pianeta dal brillamento solare e perdendo la vita. Dopodiché, Giunone uscì dalla sala più interna del Grande Tempio in cui era stata imprigionata millenni prima, ringraziando sarcasticamente Desmond per il suo aiuto ed intenzionata e mettere in atto il suo piano di conquista.[2]

Vita nel Grigio[]

"Forse il tempio si è aperto troppo presto. [...] La mia forza non è sufficiente ad abitare una creatura. C'è molto da fare, campioni da acquisire, manufatti da trovare, prima che venga il giorno."
―Giunone al dipendente dell'Abstergo Entertainment[src]

Poche ore dopo il sacrificio di Desmond, una squadra di ricerca scientifica delle Abstergo Industries raggiunse il Grande Tempio alla ricerca del corpo di Desmond Miles, di cui i Templari ritenevano ancora utili i ricordi genetici. Ormai libera dalla sua prigionia, la coscienza di Giunone prese possesso dei macchinari utilizzati dagli scienziati della Abstergo, da cui poté accedere alla rete internet ed a tutti i sistemi ad esso collegati; "il Grigio", come venne chiamato da John, il capo dell'IT della Abstergo Entertainment e una delle reincarnazioni di Aita.[5]

Intenzionato a liberare la moglie, John successivamente convinse con l'inganno un ignaro impiegato dell'Abstergo Entertainment in maniera tale che installasse nei computer aziendali un programma che consentisse a Giunone di utilizzare le strumentazioni della Abstergo per uscire dalla rete e prendere possesso del corpo del dipendente stesso. Quando il dipendente venne rinchiuso nella struttura sotterranea nota come "bunker" dopo che la sicurezza della Abstergo Entertainment si accorse di ripetuta violazioni del sistema, John lo convinse a raggiungere la sala del server aziendale, dove Giunone avrebbe potuto manifestarsi e prendere possesso del suo corpo.[5]

Giunone ologramma bunker Abstergo Entertainment

Giunone appare al dipendente dell'Abstergo Entertainment.

Come reputato da John, Giunone riuscì a manifestarsi al dipendente sotto forma di ologramma, ma non a prendere possesso del suo corpo. Il membro della Prima Civilizzazione infatti disse che, sebbene fosse in grado di sentire, non era ancora in grado di toccare e quindi ancora troppo debole per far entrare la propria coscienza all'interno di un involucro organico. Giunone ipotizzò che probabilmente il Grande Tempio era stato aperto ancora troppo presto e che sarebbe stato necessario trovare altri manufatti per permetterle di guadagnare la forza necessaria al suo ritorno sotto forma organica. L'ologramma raffigurante Giunone successivamente svanì, facendo infuriare John, che sperava di far entrare sua moglie all'interno del corpo dell'ignaro dipendente dell'Abstergo Entertainment.[5]

L'anno seguente, Giunone apparve sugli schermi di un laboratorio appartenente agli Assassini russi, a Protvino, e tentò di prendere possesso attraverso l'Animus del corpo della madre dell'Assassina Galina Voronina, in preda all'effetto osmosi. Tuttavia, Galina assassinò la madre per porre fine alle sue sofferenze mentre balbettava riguardo il Grigio e la morte di Aita, impedendo così inconsciamente a Giunone di prendere pieno possesso del corpo della donna.[6]

Curiosità[]

  • Giunone era l'antica divinità romana del matrimonio e del parto ed assunse in seguito le funzioni di protettrice dello Stato; fu infatti gradualmente sovrapposta a Era della mitologia greca ed a Uni della mitologia etrusca, divenendo la moglie di Giove e la più importante divinità femminile.
  • In Assassin's Creed: Brotherhood, Giunone non viene realmente nominata ed il suo nome non appare nei titoli di coda.
  • La password di Lucy Stillman per accedere all'Hephaestus Email Network era "Juno57".
  • Nel romanzo Assassin's Creed: Revelations viene menzionato il fatto che Ezio Auditore incontrò Giunone, sebbene non venga specificato in quale momento. È tuttavia presumibile che l'incontro sia avvenuto nel momento in cui l'Assassino ha nascosto la Mela dell'Eden in suo possesso all'interno della Cripta nascosta sotto alla chiesa di Santa Maria in Aracoeli.
  • Durante i primi tentativi di comunicare con gli Assassini all'interno del Grande Tempio, Giunone mostra delle difficoltà nell'inviare dei messaggi comprensibili. In queste email, Giunone si firma come "01001010010101010100111001001111", la traslitterazione in codice binario di "JUNO".

Galleria[]

Note[]

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