Interrogatorio è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Altaïr Ibn-La'Ahad, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Altaïr Ibn-La'Ahad s'imbatte in un banditore che cerca di convincere i civili a supportare le azioni di Majd Addin, il reggente di Gerusalemme. L'Assassino decide di interrogarlo per ottenere informazioni sul suo bersaglio.
Dialoghi[]
Altaïr Ibn-La'Ahad si avvicina al banditore e ascolta il suo discorso.
- Banditore: Le tenebre albergano nel cuore di tutti noi. Ogni giorno è una lotta per rimanere saldi nella nostra fede. Ma siamo solo umani: possiamo esitare, possiamo errare. Majd Addin è qui per assicurarsi che in tale evenienza noi ritroviamo la retta via. Confessate, ed egli si mostrerà misericordioso. Ma se tentate di fuggire, di nascondervi, vi troverà e ve la farà pagare. Non c'è nulla di più insidioso di chi volta le spalle alla legge. Perché la legge ci è stata data da Dio, glorioso e misericordioso, infrangerla, è mancare di rispetto a lui! E non esiste peccato maggiore! Majd Addin comprende. Egli s'adopera per eliminare i malvagi tra noi, affinché noi possiamo vivere nel giusto! Guardate bene coloro che vi circondano, coloro che pensate di conoscere. Perché nessuno di noi è al di sopra della tentazione. Se agissero contro la legge, anche in misura minima, vanno denunciati! Un piccolo reato oggi, conduce ad altri più grandi domani. Majd Addin vi aiuterà, basta solo che facciate i loro nomi. Che male c'è a fare i loro nomi; quelli tra voi che sfidano la legge. Non siamo nulla senza la nostra fede, senza le sue regole e indicazioni. Sfidarla significa sfidare colui che ci guida. Questa condotta non può essere tollerata.
Il banditore conclude il discorso. Altaïr lo pedina fino ad un luogo isolato, per poi picchiarlo ed intimidirlo, in modo da fargli rivelare informazioni su Majd Addin.
- Banditore: Fermati! Respiro ancora, dunque non è la mia vita che vuoi. Di che si tratta?
- Altaïr: Conoscete bene Majd Addin?
- Banditore: Meglio di altri.
- Altaïr: Mi pare un po' troppo rigoroso. La legge conta davvero così tanto per lui?
- Banditore: Tu che cosa pensi?
- Altaïr: Penso che nasconda qualcosa, e che mi direte di che si tratta.
- Banditore: È una copertura, tutta. Quelli come me devono spaventare, riempire la gente di paura. Quelli che uccide non sono criminali; ma sono comunque pericolosi.
- Altaïr: Pericolosi per chi?
- Banditore: Per i suoi piani. Per i loro piani. Sì, parla di altri, quelli con cui lavora. Per cui lavora, forse. Non so bene. Ma hanno bisogno della città. Il suo controllo conta molto per loro.
- Altaïr: Perché?
- Banditore: Dovrai chiederlo a lui. Assisti a una delle sue esecuzioni, è allora che diventa più loquace. Si rivolge alla folla con le mani lorde di sangue.
- Altaïr: Allora abbiamo finito.
Altaïr pugnala il banditore allo stomaco con la lama celata, uccidendolo.
Risultato[]
Altaïr apprende che Majd Addin governa Gerusalemme e il suo popolo attraverso la paura e l'incertezza.