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Korkut (1467 - 1513) è stato un principe ottomano e reggente del trono sultanale durante il rinascimento. Fu anche governatore e politico del suo paese, nonché un potente alleato del ramo turco della Confraternita degli Assassini.

Biografia[]

Giovinezza[]

Nato ad Amasya, Korkut era il figlio più piccolo del principe turco Bayezid e di sua moglie Nigar Hatun. Istruito dalle migliori istituzioni imperiali, il giovane principe si legò molto alla fratello maggiore Selim durante la fanciullezza. Tuttavia crescendo Korkut non mostrò mai la stessa tempra di Selim o del suo altro fratello Ahmet.

Per questo motivo i visir e i giannizzeri non lo videro mai come un potenziale erede al trono ottomano. Come da tradizione nella famiglia reale inoltre, tutti i principi avrebbero iniziato a studiare materia politica come parte della loro educazione: nel 1481 Korkut prestò anche servizio come reggente imperiale a Costantinopoli per diciotto giorni dopo la morte di suo nonno Mehmet II, in attesa che suo padre tornasse ufficialmente in città come nuovo sultano Bayezid II.

Alleaza con gli Assassini[]

"Si è deciso di cominciare recandosi a Bursa, per prendere contatto con il meno abile dei figli di Bayezid, il principe Korkut, un uomo malinconico dall'animo di poeta ma con scarsissima ambizione."
―Ece Ashkar parla di Korkut[src]

Terminati gli studi teorici in materia politica, Korkut venne assegnato al governo di una città imperiale come parte del suo addestramento - era anche una tradizione nella famiglia reale ottomana. Nel 1491 venne eletto governatore di Saruhan, trascurando spesso il suo incarico e preferendo risiedere in una delle proprietà paterne a Bursa. Dopo quasi diciotto anni di mandato gli venne assegnato il seggio governativo di Adalia, città costiera dall'alto valore strategico.

Poco prima della sua partenza venne però avvicinato dalla Confraternita degli Assassini locale, il cui leader Yusuf Tazim gli chiese un'udienza. Poiché il loro operato nell'impero era tollerato dal padre Bayezid, Korkut non poté rifiutare e accettò di incontrare Yusuf. La non immediata risposta del principe indispettì l'Assassino, che chiese un ulteriore risarcimento per il tempo e gli uomini persi per la scarsa discrezione di Korkut. Per ripagarli il principe gli spalancò il suo tesoro provato e gli promise attrezzature di prima scelta.

In cambio pretese che alcuni Assassini lo scortassero ad Adalia, in modo da entrarvi da governatore senza il rischio di incidenti. Yusuf accettò e incaricò Ece Ashkar e altri confratelli di scortare il principe; la missione ebbe successo nonostante un gruppo di Templari tese loro un'imboscata. Quindi dotò gli Assassini di armi e armature di pregevole fattura, saldando una temporanea alleanza con loro. Rimase per poco ad Adalia, chiedendo al padre di essere spostato al governo di Bursa. Il rifiuto tuttavia lo fece innevorsire, spingendolo a fuggire in Egitto con la scusa di un pellegrinaggio.

Ultimi anni e morte[]

Dopo un temporaneo soggiorno presso le corti dei sultani mamelucchi in Egitto, Korkut venne perdonato da suo padre e costretto a tornare in patria. Durante il viaggio la sua nave venne attaccata dai Cavalieri Ospitalieri, sfuggendo ad un loro tentato rapimento. Una volta sbarcato però venne attaccato da alcuni superstiti bizantini, che lo depredarono di una parte del suo tesoro. Suo padre era ormai malato e Korkut decise di spostarsi a Saruhan per essere quanto più vicino alla capitale.

Quindi entrò a Costantinopoli deciso a prendere parte al conflitto tra i suoi fratelli Ahmet e Selim per la successione al trono; tuttavia non trovò quasi nessun sostenitore tra i visir e i comandanti dei giannizzeri e pertanto decise di rinunciare ai suoi diritti sul trono e dedicarsi ai suoi incarichi di governo, come consigliatogli da Selim. I suoi continui rapporti con i sultani mamelucchi insospettirono inoltre gli Assassini, che iniziarono a monitorarlo su ordine del Mentore Ezio Auditore da Firenze.

Alla fine la guerra fu vinta da suo fratello Selim, che costrinse il padre ad abdicare in suo favore e uccise Ahmet nei pressi di Masyaf. Korkut accettò presto il suo nuovo regno, tentando di ottenere una prestigiosa carica entrando nelle grazie di suo fratello. Selim tuttavia si dimostrò scettico riguardo al sostegno del fratello; decise di provare la sua fiducia mandandogli lettere false a nome di alcuni visir intenzionati a coinvolgerlo in una ribellione contro il sultano. Quando Selim seppe che suo fratello stava organizzando una ribellione, lo fece catturare e giustiziare a Emet.

Fonti[]

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