- Questo è l'articolo inerente al ricordo. Potresti aver cercato il luogo in cui è ambientato.
La prigione di Bridewell è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ratonhnhaké:ton, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Connor si risveglia nella prigione di Bridewell. Nonostante anche Thomas Hickey si trovi in prigione, i Templari sfruttano la loro influenza per liberarlo e proseguire nel loro piano per assassinare George Washington. L'Assassino cerca così aiuto per fuggire dalla prigione e fermare i Templari.
Dialoghi[]
Connor si risveglia in una cella della prigione di Bridewell. Appena ripresi i sensi, si rende conto che Thomas Hickey si trova nella cella accanto alla sua.
- Connor: Tu.
- Thomas: Ti sono mancato, caro? Eh? Non dici niente?
- Connor: Se tu sei qui, Washington è salvo.
- Thomas: Vero, vero. Ma vedi... mi sa che mi hanno graziato.
Una guardia accompagna Charles Lee e Haytham Kenway alla cella di Hickey, che viene liberato.
- Thomas: Vi ringrazio del vostro aiuto, amici.
- Haytham: Che non ci siano altri errori, Thomas. Siamo intesi?
Hickey risponde con un cenno del capo. Poi, i Templari fanno per lasciare la prigione.
- Thomas: E l'Assassino?
Alle parole di Thomas Hickey, Haytham si ferma.
- Thomas: È qui. L'hanno messo nella cella qui accanto. Non li abbiamo ancora uccisi tutti.
- Haytham: Sistemalo tu, Charles.
- Charles: Sì, signore.
Haytham lascia la prigione.
- Thomas: (A Charles) Che si fa?
Charles Leee si avvicina alla cella di Connor.
- Charles: (A Connor) Tu sei quello del Congresso Continentale. Il cane da compagnia di Adams.
(A Thomas) Hmmm, forse ho un'idea... Già. Due piccioni con una fava. - Thomas: Dimmi.
- Charles: A tempo debito. Tanto l'Assassino non può sfuggirci. Per ora cercheremo di trovarti una sistemazione migliore.
- Thomas: Ma di che parli? Pensavo di uscire di qui.
- Charles: Temo che resterai qui per un po' grazie a Benjamin Tallmadge. Ha dato aria alla bocca, raccontando un sacco di cose. Sei accusato di aver tramato l'assassinio di George Washington.
- Thomas: Che manica di imbecilli! Pensavo aveste sistemato tutto.
- Charles: Ne discuteremo altrove.
I due lasciano la prigione, seguiti dalla guardia carceraria.
Tempo dopo, Connor ascolta la conversazione dei due prigionieri presenti nella cella accanto alla sua.
- Finch: ...dammi retta, sta cercando di evadere. Possiamo aggregarci a lui!
- Prigioniero: Sì? E cosa te lo fa pensare.
- Finch: L'ho visto che intagliava qualcosa in cortile. Se l'è infilata in tasca quando mi ha visto. Sembrava una chiave.
- Prigioniero: Sarà un coltello.
- Finch: No. Mason non combatte. È uno che parla e sta alla larga dai guai. Weems il furbo, lo chiamano. Un vero bastardo.
- Prigioniero: Avanti, Finch. Non è così male. Mi ha insegnato un po' a scrivere. Manderò un biglietto alla mia bella.
- Finch: Credi che quella zozza sia li ad aspettarti? Che si mantenga pura solo per te? Ah! Scommetto che sarà già nel letto di un altro. Magari di altri due.
- Prigioniero: Chiudi quella bocca, o te la chiudo io.
- Finch: Stai buono. Scherzavo.
- Prigioniero: Sì? Non era affatto divertente...
Il giorno successivo, Connor viene svegliato da una guardia carceraria.
- Guardia 1: In piedi.
- Connor: Ma dove andiamo?
Connor segue la guardia carceraria, che lo accompagna nella sala comune della prigione.
- Guardia 1: Stai fuori dai guai o finirai nella fossa.
Che cazzo guardi, mezzosangue?
Non capisci l'inglese? È così?
Devo inculcarti il buon senso a suon di pugni?
Connor raggiunge la sala comune.
- Connor: (Tra sé) Dovrei cercare di trovare questo Weems. Se vuole scappare, forse può aiutarmi.
Connor individua un uomo corrispondente alla descrizione di Weems seduto ad un tavolo da filotto, e lo raggiunge.
- Connor: Mason Weems?
- Mason: Forse.
- Connor: Mi serve il tuo aiuto.
- Mason: Eh?
- Connor: Dicono che sai come si esce.
- Mason: Dicono un sacco di cose...
- Connor: (Afferrandogli la mano) Non ho tempo per giocare.
- Mason: Peccato. Speravo ti andasse una partita con me.
- Connor: Bene.
- Mason: Conosci le regole del gioco?
Connor inizia a giocare a filotto con Mason.
- Mason: Visto che sai già chi sono io, qual è il tuo nome?
- Connor: Connor.
- Mason: Piacere mio, Connor.
Bella mossa! Dimmi, cosa ti porta a Birdewell? - Connor: Sono stato accusato ingiustamente.
- Mason: Lo dicono tutti...
- Connor: Tu non mi credi?
- Mason: E perché dovrei? Hai l'aspetto di un bruto.
- Connor: Ti sbagli. Sono un uomo onesto.
- Mason: Eppure ti trovi qui in prigione. Dimmi, come sei finito in questo posto?
- Connor: È una faccenda privata.
- Mason: Come lo è quello che chiedi a me...
- Connor: Volevo impedire un omicidio.
- Mason: Oh? Qualcuno di famoso?
- Connor: George Washington.
Mason smette improvvisamente di giocare.
- Mason: Pensavano di divertirsi di nuovo burlandosi del povero Mason? Che sciocchi, tutti quanti, a ridere di una cosa del genere.
Mason si alza dal tavolo, visibilmente arrabbiato.
- Mason: George Washington è un uomo assai coraggioso, un fratello leale, unico nel carattere, inflessibile nelle convinzioni! Quell'uomo è il nostro Giove Capitolino, destinato a portarci non solo alla libertà, ma alla gloria. Chiunque sostenga il contrario o è stupido o è traditore.
- Connor: Allora capisci perché ho bisogno di andarmene di qui? Se non mi aiuterai, lui morirà.
Calmatosi, Mason si risiede al tavolo con Connor.
- Mason: Dici sul serio? È così? Molto bene. Ma c'è parecchio da fare. Vedi, tutto dipende dalla chiave che ho creato. Ma quel rozzo di Finch l'ha rubata! Ci ho messo tre mesi a realizzarla, sai? Devi recuperala o non si va da nessuna parte.
- Connor: Consideralo fatto.
Connor individua e raggiunge Finch, che deruba della chiave. Prima che Connor possa tornare da Mason, le guardie annunciano la fine dell'ora di libertà nella sala comune.
- Guardia 2: Bene, furfanti, tornate in cella!
Connor fa ritorno nella sua cella.
Il giorno successivo, Connor prova ad utilizzare la chiave di Weems per aprire la porta della sua cella, ma senza successo.
- Connor: (Tra sé) La chiave è inutile!
Una guardia si avvicina alla cella di Connor.
- Guardia 3: Cos'hai da guardare? Mi fai gli occhi dolci?
Durante il periodo giornaliero di libertà da passare nella sala comune, Connor raggiunge Mason Weemsal tavolo da filotto.
- Connor: La tua chiave è inutile.
- Mason: Che vuoi dire?
- Connor: Non entra nella toppa.
- Mason: Infatti non deve.
- Connor: Hai creato una chiave inutile.
- Mason: Beh, questo dipende da come la fai funzionare. Ci porterà fuori di qui, ma non nel mondo che pensi.
- Connor: Allora come?
- Mason: Dovrai usarla per sottrarre la vera chiave al guardiano. Devi scambiarla con la sua.
- Connor: Perché non prendere la vera chiave e basta? Perché tanto lavoro?
- Mason: Lui potrebbe accorgersi del furto. Così, invece, non noterà niente.
- Connor: E quando proverà a usarla?
- Mason: Non lo farà. Per questo ho scelto lui.
- Connor: (Sospiro) Come lo avvicino?
- Mason: Già... Questa parte non ti piacerà.
- Connot: Meno ancora delle altre? Sentiamo.
- Mason: Scatena una rissa.
- Connor: Cosa?
- Mason: Dopo la rissa ti getteranno nella fossa.
- Connor: E a cosa dovrebbe servirmi?
- Mason: Il guardiano sorveglia la fossa. Essere mandati lì è il solo modo di avvicinarlo.
- Connor: Te lo riconosco... Hai progettato davvero un bel piano per farmi rischiare la vita.
- Mason: Picchiane più che puoi. Uno o due faranno solo divertire le guardie. Ma tu devi farli infuriare. Ora sai cosa devi fare. Non farti uccidere.
Connor scatena una rissa, che viene presto sedata dalle guardie carcerarie della prigione. Una di queste colpisce Connor al volto, facendolo cadere a terra svenuto. Le altre lo aiutano poi ad alzarsi per portarlo via.
- Guardia 4: Sei un vero attaccabrighe, eh? Qualche giorno nella fossa ti farà calmare.
Connor viene portato via dalle guardie carcerarie.
Quando si risveglia, Connor si ritrova in una delle celle della fossa, controllate da un guardiano.
- Guardiano: Ma guardatevi. Patetici, luridi sciagurati. Non siete che porci che succhiano dalla mammelle della civiltà. Ladri e furfanti, tutti. E forse ve ne rendete conto? Vi pentite e implorate pietà? No. Preferite commettere invece nuovi e orrendi crimini in quello che dovrebbe essere un luogo di riabilitazione.
Sfruttando un momento in cui il guardiano passa nei pressi della sua cella, Connor scambia la chiave della cella con quella creata da Mason Weems.
Appena il guardiano è lontano dalla sua cella, Connor la utilizza per aprirla ed uscire.
- Connor: (Tra sé) Devo stare attento a non farmi vedere.
Senza farsi individuare, Connor raggiunge Mason Weems fuori dalla fossa.
- Mason: Troverai Hickey oltre quella porta. È dove tengono tengono i prigionieri importanti. Stanze pulite, più spazio, cose del genere. Sembra che anche in prigione i contatti facciano la differenza.
- Connor: (Mettendogli una mano sulla spalla) Grazie, Mason. Di tutto. Troverò un modo per ricambiare quando il mio lavoro qui sarà finito.
Senza farsi individuare dalle guardie notturne, Connor raggiunge la cella di Thomas Hickey, trovandovi il corpo senza vita di una guardia. Alla porta della cella appaiono Thomas Hickey e Charles Lee.
- Thomas: Non è quello che ti aspettavi, giusto?
- Charles: Cosa abbiamo qui? Pensavo vi avessimo uccisi tutti.
- Connor: Vi piacerebbe, non è vero? Liberare il mondo da quelli che non la pensano come voi.
- Charles: (Risata) Mi dichiaro colpevole. Il tuo coinvolgimento nella rivoluzione ci ha causato parecchi problemi. Non può continuare. Il nostro lavoro è importante. Ma che cosa sai a parte le bugie che Achille ti propina e le favole a cui hai deciso di credere?
- Connor: So che la gente vuole essere libera, e uomini come Washington lottano per questo.
- Charles: Ah, andiamo. Lui è un debole. Incespica e balbetta in ogni situazione, e improvvisa senza un vero piano. La sua carriera è patetica, come i suoi trascorsi militari. Potrei andare avanti, ma ci vorrebbero dei giorni da quante sono le sue colpe, da quanto scarsi i suoi meriti. Bisogna farlo fuori. Come te, del resto. Non tollererò altre interferenze nel piano.
- Thomas: Ecco che cosa accadrà. Ora ti leghiamo e ti riportiamo in cella. Poi, domani, verrai processato con l'accusa di voler uccidere il buon vecchio George. E magari anche per la morte del guardiano. L'hai ucciso tu, no? E chi potrebbe dubitare della parola del nostro Charles? E una volta fatto questo, beh...
Hickey imita a Connor il gesto dell'impiccagione. L'Assassino si getta così contro Charles Lee, che riesce a bloccarlo al muro.
- Charles: Tanti anni fa. Il bambino nella foresta eri tu.
- Connor: Ti dissi che ti avrei trovato.
- Charles: (Risata) E l'hai fatto. Ma non è andata come credevi, è così? Lo sai, tutto questo si poteva evitare, se avessi fatto ciò che volevo. Eh, ma quel che è fatto è fatto.
Charles Lee preme il braccio contro la gola dell'Assassino fino a farlo svenire.
Risultato[]
Connor raggiunge la cella di Hickey per assassinarlo, ma viene fermato da lui e da Charles Lee.