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PL Ricercatore della verità Che cosa? Chi è Desmond? Non capisco!

Il titolo di quest'articolo è una congettura. Malgrado sia canonico, non esiste un nome ufficiale per il soggetto della pagina.

Ezio scrive a Claudia

Ezio scrive una lettera alla sorella.

Le lettere di Ezio Auditore da Firenze furono scritte dall'Assassino per tenere informata la sorella Claudia, rimasta in Italia, riguardo il suo viaggio in Medio Oriente finalizzato ad accedere alla biblioteca segreta dell'Assassino Altaïr Ibn-La'Ahad.

Lettere[]

Marzo 1511[]

Claudia, mia cara sorella... Sono ad Acri ormai da una settimana, in buona salute, ma preparato al peggio.
Gli uomini e le donne che mi hanno nutrito e ospitato qui, mi hanno altresì avvertito che la strada per Masyaf è infestata da mercenari e banditi originari di altre terre. Non oso immaginare cosa possa voler dire.
Quando lasciai Roma dieci mesi fa, avevo un unico scopo: scoprire ciò che era sfuggito a nostro padre. In una lettera scritta l'anno prima ch'io nascessi, egli accennava a una biblioteca nascosta sotto il castello di Masyaf. Un santuario colmo d'una saggezza inestimabile.
Che cosa vi troverò una volta giunto? Chi mi accoglierà? Un manipolo di zelanti Templari, come temo? O nient'altro che il sibilo di un vento freddo e solitario?
Da circa trecento anni Masyaf non ospita più gli Assassini. Possiamo ancora rivendicarne il possesso? Siamo i benvenuti fra le sue mura?
Ne ho abbastanza di questa lotta, Claudia. Non perché sia stanco, ma perché la nostra battaglia sembra andare in una sola direzione... verso il caos. Oggi ho più domande che risposte. Per questo mi sono spinto tanto lontano, per fare chiarezza. Per trovare la saggezza lasciata dal grande Altaïr, in modo da comprendere meglio lo scopo della nostra lotta e il mio ruolo in essa.
Se dovesse accadermi qualcosa, Claudia... se le mie abilità dovessero tradirmi o le mie ambizioni traviarmi, non cercare giustizia o vendetta, ma insisti nella ricerca della verità, perché tutti possano beneficiarne. La mia storia non è diversa da quella di tanti altri e il mondo non soffrirà se dovesse finire anzitempo.

Maggio 1511[]

Cara sorella, Masyaf è occupata da una banda di Templari, e il loro obiettivo è chiaro. Vogliono i segreti rinchiusi nella biblioteca di Altaïr, segreti che ritengono li condurranno a una cosa chiamato Grande Tempio. Non so se ciò risponda o meno a verità, ma so che la biblioteca è sigillata. Ne ho veduto le porte. Tuttavia nessuno può entrare senza le cinque chiavi che Niccolò Polo portò a Costantinopoli quasi trecento anni fa.
Devo trovare quelle chiavi, Claudia. I Templari ne hanno già scoperta una, e non so quanto sarà difficile trovare le altre. Solo il tempo, l'abilità e la fortuna potranno dirlo.

Costantinopoli[]

Claudia, Costantinopoli, che i Turchi chiamano Istanbul, mi ha accolto come uno dei suoi figli. Gli Assassini di qui, guidati da un affabile guerriero di nome Yusuf, sono assai fieri della loro città, il luogo più vario e colorito che si possa immaginare.
Ma è anche una città travagliata. Una fazione ribelle di Templari Bizantini lotta ancora per mantenere il potere, e i loro recenti attacchi hanno ritardato la mia ricerca delle Chiavi di Masyaf. Ma non durerà. Non appena ne sarò in grado, vedrò di trovare la vecchia stazione commerciale dei Polo, cercando indizi che mi avvicinino alle Chiavi.

La prima Chiave[]

Claudia, sono entrato in possesso di una delle Chiavi di Masyaf. E non è tutto, ho anche scoperto una mappa, cifrata con segni e simboli, che ritengo mi condurrà alle Chiavi restanti. Il suo significato rimane per me un mistero, ma per fortuna ho incontrato una veneziana disposta ad aiutarmi a decifrarla.
Non devo far troppo conto sul mio successo. I Templari hanno ancora una Chiave, e per recuperarla mi servirà ben più dell'aiuto degli Assassini. Se riuscissi a farmi degli amici alla corte Ottomana, l'accesso ai segreti di questa città mi risulterebbe molto più agevole.

Il Principe Solimano[]

Ho fatto conoscenza con un principe Ottomano. Un giovane acuto e straordinariamente assennato per la sua età. Si chiama Solimano. Dietro suo suggerimento, indagherò su alcuni Giannizzeri corrotti che potrebbero essere in combutta coi Templari. Con un po' di fortuna, essi mi condurranno dritto alla dirigenza del loro Ordine.
Frattanto, la veneziana Sofia Sartor continua ad aiutarmi nella ricera della Chiavi di Masyaf. È una donna coscienziosa, piena d'energia e di passione, e godo immensamente della sua compagnia. Ma non oso rivelarle il motivo della mia presenza qui, né la mia vera vocazione. Chi non si accosta volontariamente alla nostra causa, non dovrebbe essere costretto a lottare per essa...

La terza Chiave[]

Ottime notizie, Claudia. Adesso ho un nome: Manuele Paleologo, nipote di Costantino XI, il deposto Imperatore Bizantino. Sono quasi certo che ci sia lui a capo dei Templari. Ora il mio compito è interrogare un Giannizzero traditore di nome Tarik Barleti, e scoprire dove staziona l'armata Templare.
Fino ad allora, Sofia ed io continueremo a cercare l'unica Chiave che rimane nascosta. So che le mie possibilità si riducono a ogni istante che passa, pur tuttavia ci sono giorni in cui non riesco a fare a meno di trascorrere qualche ora con lei, ad ascoltare la sua voce e a contemplare il suo viso animarsi di gioia mentre parla di ciò che la appassiona, i suoi libri, la sua città, i suoi ricordi. Non posso fare a meno di pensare che sarà un peccato quando troverò l'ultima Chiave...

Cappadocia[]

Ho lasciato Costantinopoli per inoltrarmi nell'Anatolia, in una regione chiamata Cappadocia dove Manuele sta addestrando i suoi soldati. Se ho fortuna, non sarò solo, giacché lì potrebbero esserci spie Ottomane pronte a colpire.
Ma come sempre, conto solo su me stesso, e porto nel cuore il ricordo della cara Sofia. Claudia, so che rideresti nell'udire i pensieri che ora si rincorrono nella mente di tuo fratello. Sono arrivato ad ammirare Sofia più di quanto credessi possibile. Dopo la morte di Cristina, qualcosa in me era appassito... Ma quel sentimento, la capacità di amare, è tornato. Adoro Sofia, ma non oso trascinarla in questa mia vita... Non senza timore di ferirla, o di allontanarla da me.

Ahmet[]

Claudia, perdona la fretta che traspare dalla mia scrittura. Molte sono le novità, e poche quelle buone. Sono a bordo di una nave diretta a Costantinopoli, sulle tracce di un uomo la cui perfidia mi era finora sfuggita. Il Principe Ahmet, zio di Solimano, è l'uomo a capo dei Templari qui. È lui l'ideatore della spedizione di Masyaf, e non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere le Chiavi, che ora sono tutte nelle mani degli Assassini.
Che cosa mi trattiene dunque? Perché non porto le Chiavi a Masyaf io stesso per farla finita con quelle canaglie? Perché sono stato avventato. Perché i Templari sanno di Sofia, e la stanno cercando. Oh Claudia, se dovesse accaderle qualcosa, non potrei mai perdonarmelo. L'ho trascinata in una guerra di cui non sa nulla, e se dovessero farle del male il peso della colpa sarebbe per me un fardello insopportabile.

Ritorno a Masyaf[]

Ti scrivo queste righe con mano salda e cuor leggero. Ci troviamo ad Acri, Sofia e io, con le cinque Chiavi di Masyaf in nostro possesso, e tutto il tempo del mondo. Sofia è una viaggiatrice esperta e una buona compagna da avere al proprio fianco così lontano da casa. Domani prenderemo la strada per Masyaf, e una volta lì, entrerò nella biblioteca di Altaïr per realizzare il sogno dimenticato di nostro padre.
Perdona la brevità di questa lettera, sorella cara, giacché è tardi, e siamo stanchi. Forse, se la fortuna vorrà, le prossime parole che udirai da me saranno di persona.
Con affetto, Ezio.

Curiosità[]

  • La prima lettera è quella che si sente nella prima missione di Assassin's Creed: Revelations, Il carnefice.

Fonti[]

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