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Philippe Olivier de Grandpré (1722 - 13 ottobre 1776) è stato un ricco mercante francese che visse a New Orleans e il padre dell'Assassina Aveline de Grandpré. È un antenato del Soggetto 1 del Progetto Animus.

Felicemente sposato con la schiava Jeanne, anche se non ufficialmente, Philippe conobbe un'illuminazione personale alla nascita di sua figlia Aveline. Tuttavia, sposò Madeleine de L'Isle cinque anni dopo, nel tentativo di alleviare i suoi problemi finanziari, mettendo a dura prova il suo rapporto con Jeanne.

Quando Jeanne scomparve senza lasciare traccia nel 1757, Philippe ne fu devastato, ma rimase fiducioso che Madeleine si sarebbe presa cura di Aveline. Comunque, curò l'educazione finanziaria di sua figlia, assicurandosi che diventasse una donna con mezzi indipendenti.

Biografia[]

Primi anni[]

Philippe nacque a Nantes; in Francia, nel 1722 da una famiglia di mercanti di successo. Da giovane si trasferì a New Orleans, in Louisiana, alla ricerca di nuove opportunità d'affari e vi fondò la sua personale impresa commerciale, vendendo merci importate ed esportate dalle navi della sua impresa dal vecchio al nuovo mondo e viceversa.[1]

Matrimonio con Jeanne[]

"P. era molto emozionato alla sua nascita. Quando l'ha vista, è crollato in ginocchio. Diceva che si vergognava di sé per avermi tenuto così a lungo in schiavitù. Ha giurato di affrancarci entrambe. Dopotutto, forse c'è speranza per il futuro."
―Jeanne sulla reazione di Philippe alla nascita di Aveline, 1747[src]

Nel 1744, durante un viaggio d'affari a Saint-Domingue, si ritrovò ad una asta di schiavi, dove notò una schiava di nome Jeanne, di cui si innamorò.[1] La acquistò dalla padrona e la portò a New Orleans. Durante il viaggio, Philippe trattò con gentilezza Jeanne e le permise di dormire nei suoi alloggi. Inoltre, Philippe effettuò varie visite notturne a Jeanne, la quale non si rifiutò sentendosi in debito con lui per la gentilezza avuta dal suo nuovo padrone. Al loro arrivo a New Orleans, Philippe permise a Jeanne di vivere nella sua dimora.[2]

Nei due anni successivi, Philippe e Jeanne continuarono a frequentarsi avvicinandosi sempre di più e il 7 maggio del 1746 Philippe chiese a Jeanne di diventare la sua moglie placée, cioè una moglie non ufficiale. Jeanne accettò e l'anno dopo diede alla luce la loro figlia Aveline. Dopo aver visto sua figlia, Philippe si vergognò di sé stesso per aver tenuto Jeanne ancora in schiavitù, quindi, le libererò entrambe.[2]

Gli anni successivi passarono pacificamente e Aveline riusciva a conquistare tutti attraverso il suo carattere gioioso e il suo sorriso spensierato. Grazie ai suoi successi commerciali e alla sua posizione preminente Philippe garantì a Jeanne e a sua figlia una vita di agi e libertà e gli permise amicizie in città e protezione dagli sbeffeggiatori. Tuttavia, nell'agosto del 1750, Philippe iniziò ad avere alcuni problemi d'affari, causandogli ulteriori impegni all'impresa e stanchezza. Tuttavia, sembrò fiducioso del fatto che il suo investitore Monsieur de L'Isle e sua figlia Madeleine de L'Isle l'avrebbero aiutato nei suoi problemi finanziari. Nel mentre, Philippe venne rassicurato da Jeanne che lei e sua figlia non avevano bisogno di vivere nei lussi.[2]

Matrimonio con Madeleine[]

Madeleine de L'Isle divenne con il tempo una visitatrice abituale alla villa de Grandpré, iniziando a frequentare Philippe e la sua famiglia. Per aiutare economicamente Philippe risolvendo i suoi problemi finanziari, Madeleine gli propose di sposarla, il quale accettò. Il 5 febbraio 1752 convolarono a nozze. Philippe cercò di recuperare il rapporto con Jeanne, rassicurandola che nulla sarebbe cambiato tra di loro, ma invano. Sebbene Madeleine dopo il matrimonio iniziò a vivere nella villa de Grandpré, Philippe dispose per Jeanne e ad Aveline dei loro alloggi privati sempre nella villa. Ciò continuò con il passare degli anni, con Aveline che continuava i suoi studi e la sua educazione, e Madeleine assunse Jeanne come sua serva personale.[2] Nel 1755, Philippe assunse Gérald Blanc, un ragazzo orfano originario dell'Acadia, come ragazzo delle commissioni.[3]

Nel 1757, Jeanne scomparve misteriosamente, rattristando notevolmente Philippe. Tuttavia, si affidò anche a Madeleine nella crescita di sua figlia che continuò ad allevarla con lo stesso amore di Jeanne. Nel mentre, Philippe cercò di educare la figlia nei suoi affari commerciali in modo che diventasse una donna con mezzi indipendenti, poiché la legge le proibiva di poter ereditare il patrimonio del padre.[1] Contemporaneamente, Gérald crebbe e venne promosso varie volte all'interno dell'impresa de Grandpré fino a ricoprire uno dei ruoli più importanti e ottenendo la piena fiducia di Philippe.[3]

La chiave del problema 1

Philippe conversa con Gérald.

Verso la fine di gennaio del 1765, Philippe scoprì che la sua impresa commerciale stava subendo dei furti di interi carichi arrivati al porto di New Orleans, ciò causò delle tensioni nelle sue relazioni commerciali già di per sé molto complicate. Il 29 gennaio fece visita al suo magazzino in città, dove discusse la situazione attuale con Gérald, il quale si offrì di aprire personalmente un'indagine a riguardo. All'insaputa dei due uomini, la conversazione venne origliata da Aveline, la quale pedinò Gérald fino al suo incontro con Gilbert Antoine de Saint Maxent, uno dei soci in affari di Philippe. Origliata anche questa conversazione, Aveline decise di indagare da sola[4] e riuscì a recuperare le merci. Subito dopo informò Maxent, che decise di accordare a Philippe un grosso sconto per il problema sorto.[5] In seguito, Philippe ritornò al magazzino e venne rassicurato da Gèrald che il carico rubato sarebbe stato consegnato in tempo.[6]

Qualche anno più tardi, nel 1768 Philippe incontrò la figlia a casa e si congratulò con lei per i suoi interventi in aiuto degli affari della sua impresa commerciale. Intuendo ormai la sua maturità, Philippe decise di regalarle una pagina del diario di sua madre, Jeanne.[7] Dunque, Aveline negli anni seguenti iniziò una ricerca alla raccolta di tutte le pagine perdute dei due diari della madre. Nello stesso anno, Philippe, dopo aver deliziato della prestazione al pianoforte della figlia, informò Aveline che Gérald aveva richiesto di incontrarla al magazzino, ma le chiese di prestare attenzione durante il viaggio poiché le rivolte stavano aumentando nelle strade rendendole sempre più pericolose.[8]

Morte[]

Un favore urgente 1

Philippe riceve la visita della figlia.

Col tempo Philippe intuì che negli affari della sua impresa ci furono delle interferenze da terze parti, cioè da parte dei Templari. Per evitare che scoprisse tutto, Madeleine, segretamente il leader del rito Templare locale, decise con la scusa di una cura di somministrargli un tonico a base di erbe ma intriso di digitalis, costringendolo a letto. Le continue somministrazioni del tonico aggravarono molto la salute di Philippe, oltre a causargli grossi dolori e a provocargli dei deliri. Infatti, durante una delle conversazioni con sua figlia Philippe la scambiò per Jeanne confessando il suo rimpianto e senso di colpa che provava sin dalla sua scomparsa.[9][10]

Il 13 ottobre 1776, Philippe cedette al veleno ed esalò il suo ultimo respiro. Venne sepolto al cimitero di Saint Peter, a New Orleans. La sua villa passò alla moglie, mentre la sua impresa commerciale passò al suo uomo più fidato Gérald Blanc, mentre Aveline non poté ereditare niente.[11]

Caratteristiche e personalità[]

Aveline: Non preoccupatevi, padre.
Philippe: Cercherò di non farlo mia cara. So che il tuo fascino ti protegge come e più di un'armatura.
―Aveline rasssicura suo padre, 1768[src]

Philippe fu una persona premurosa ed educata. Nonostante i pregiudizi razziali della società della sua epoca, Philippe trattò Jeanne con gentilezza e generosità e le permise di vivere con lui nella sua villa, invece che nelle baracche solitamente abitati dagli schiavi. Inoltre Philippe, innamorato di Jeanne, la sposò, anche se tale avvenimento non era insolito nella New Orleans del XVIII secolo, dato che era riconosciuto dalla legge che uomini di un certo ceto sociale potessero sposarsi con delle schiavi.[2]

Al pub 6

Philippe riceve un bacio sulla guancia da Aveline.

Alla nascita di sua figlia, Philippe si rese conto del suo errore di aver mantenuto schiava Jeanne, quindi decise di liberare sia Jeanne che Aveline. A causa di alcuni problemi d'affari Philippe decise di sposare Madeleine de L'Isle, figlia di un suo investitore, ma comportò ad una rottura con il suo rapporto con Jeanne. Infatti, nel 1757 ella scomparve e Philippe rattristato dall'avvenimento, negli anni a seguire, iniziò ad incolparsi di ciò ritenendo il suo matrimonio con Madeleine la principale causa scatenante.[2]

Comunque, Philippe educò la figlia con amore e gentilezza e le insegnò alcune cose sulla sua impresa, in modo tale che potesse rendersi indipendente e potersi sostenere economicamente. Tuttavia, Philippe dovette, anche se con molta riluttanza certe volte, sollevare la questione sul matrimonio con Aveline, nonostante quest'ultima mostrò disinteresse in numerose occasioni a trovare marito. Inoltre, a causa dei numerosi viaggi e commissioni, Philippe era solito preoccuparsi per sua figlia avvertendola di fare sempre molto attenzione.[1]

Curiosità[]

  • Philippe è un nome di origine greca che significa "amante dei cavalli", derivato dagli elementi φιλος ( philos ) "amico o amante" e ιππος ( ippopotami ) "cavallo"; Olivier è una variante di Oliver, che significa "olivo". "Grandpré" è un nome formato dalle parole francesi grand , che significa "grande", e pré , che significa "prato".
  • Nei file interni di Assassin's Creed III: Liberation, Philippe si chiama "François de Marigny".

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 Assassin's Creed III: Liberation - Database: Philippe Olivier de Grandpré
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 Pagine del diario di Jeanne
  3. 3,0 3,1 Assassin's Creed III: Liberation - Database: Gérald Blanc
  4. Assassin's Creed III: Liberation - Questioni da risolvere
  5. Assassin's Creed III: Liberation - I peccati del padre
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