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Selim I (Amasya, 10 ottobre 1470 - Edirne, 21 settembre 1520), detto "il ponderato" o " il crudele", è stato un sultano dell'Impero Ottomano dal 1512 fino alla sua morte.

Fu un uomo deciso e fiero, un guerriero privo di scrupoli ma con la sensibilità di un poeta; moderatamente religioso, eccessivamente incline alla guerra e spaventosamente ambizioso, assomigliava molto al suo equivalente romano Cesare Borgia. Esso non era però un templare, bensì un ottomano fedele alla causa del proprio popolo, ovvero vedere espandersi i confini dell'impero fino a inglobare tutto il mondo conosciuto. Gli succedette il figlio Solimano.

Biografia[]

Essendo il minore di quattro figli, Selim crebbe con poche speranze di arrivare al trono, finchè suo fratello Ahmet, fece assassinare il secondo e il terzo fratello di Selim. Il 6 novembre del 1494 diede alla luce il suo primo ed unico figlio che chiamò Solimano.

Cinque anni dopo, Selim tentò di attaccare Costantinopoli, dato il fatto che oramai il padre, divenuto molto anziano non sarebbe stato in grado di sostenere un altro scontro; ma il padre venne travolto da un improvviso rinvigorimento inviando il suo esercito personale contro quello del figlio per una guerra che durò molti anni. Nel 1512, grazie al supporto dei Giannizzeri, costrinse il padre Bayezid II ad abdicare in suo favore. Ottenuto il trono, Selim si recò con il suo esercito a Costantinopoli. Poco fuori dalla città, Selim trovò il fratello Ahmet mentre si preparava ad affrontare nuovamente l'Assassino Ezio Auditore da Firenze. Selim, rivelando al fratello che il padre aveva scelto infine lui come suo successore, lo prese alla gola, e lo gettò in un dirupo, uccidendolo.

Selim si rivolse poi ad Ezio Auditore, dicendogli che il figlio Solimano gli ha parlato molto bene di lui. Subito dopo, gli disse che se non fosse per la considerazione del figlio, lo avrebbe fatto uccidere all'istante, e gli disse di stare lontano da Costantinopoli, e di non farvi più ritorno. A quel punto, Ezio stava per puntare la sua spada alla gola di Selim, ma fu fermato in tempo da Sofia. Selim, ridendo, se ne andò per continuare la sua marcia verso Costantinopoli.

Una volta preso il potere, Selim fece uccidere tutti i suoi parenti, ad eccezione del figlio Solimano, che era diventato a quel punto l'unico erede al trono. Nel 1520, mentre viaggiava verso Edirne, si ammalò gravemente, e morì il 21 settembre.

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