Trame nell'ombra è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ratonhnhaké:ton, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Connor e l'alleato degli Assassini Benjamin Tallmadge raggiungono New York per fermare Thomas Hickey, che progetta l'assassinio di George Washington. Lì, l'Assassino vede un uomo sospetto intento a rifilare del denaro falso ad un mercante, senza riuscirvi. Connor decide così di pedinarlo, ritrovandosi nel nascondiglio di Thomas Hickey, che fugge alla vista della lama celata dell'uomo. Sebbene riesca a raggiungerlo, entrambi vengono arrestati dai soldati e poi rinchiusi nella prigione di Bridewell.
Dialoghi[]
Prologo[]
Connor riflette sugli eventi dei mesi precedenti.
- Connor: Il mio nemico è tenace. Quando è a corto di soldi, usa la violenza. Ma io ho ucciso Johnson e Pitcairn, sventando i loro piani. George Washington ora raduna i coloni e la loro marcia per la libertà ha inizio. Non stupisce, a questo punto, che i Templari lo vogliano morto. Intendono trasformare questa terra in un freddo regno dell'ordine. Un posto senz'anima. E lui è un ostacolo. Devo salvarlo, perché la sua causa trionfi e il mio popolo si salvi. Ma più agisco, più rischio di essere scoperto. I Templari credono che i loro siano morti nelle rivolte. Ai loro occhi, gli Assassini sono vinti e dispersi, non più una minaccia. Ma temo che presto scopriranno la verità, e sapranno di me. Devo agire con prudenza...
Connor si trova nella cantina della tenuta di Davenport, intento ad osservare i dipinti dei Templari. Lì, viene raggiunto dal suo maestro, Achille Davenport.
- Achille: Come va la caccia, Connor?
- Connor: Ci sono progressi, ma temo che non basti.
- Achille: Tu agisci dove più è necessario. Se avessi inseguito Charles Lee o tuo padre, che ne sarebbe stato di Paul Revere? O dei soldati a Lexington e Concord?
- Connor: (Interrompendolo) Soldati? Non c'erano soldati in quei posti, ma uomini e donne costretti a difendersi.
- Achille: E non lotti per questo? Per salvare il tuo popolo? La tua causa è la causa dei coloni. Aiutando gli uni, aiuterai gli altri.
- Connor: Parole incoraggianti da chi pensa che il mio agire sia folle!
- Achille: (Risata) Non ti illudere, lo penso ancora. Ma non posso fare a meno di provare un certo orgoglio per i tuoi successi.
- Connor: E pensi che dovrei ringraziarti?
- Achille: Non farlo. Ma allora, ridammi gli abiti e... le lame. E i dardi. E tutti gli anni di addestramento e il sapere che ti ho trasmesso. Ridammi tutto quanto e forse le tue parole avrebbero un senso.
Achille abbandona la cantina, raggiunto poco dopo da Connor.
- Connor: O potresti ammettere che ti sbagliavi.
- Achille: Oh, andiamo. Hai ucciso due uomini, di cui uno era un mercante, non un soldato. Dovrai fare di meglio se vuoi impressionarmi.
- Connor: La metti così, vecchio? Allora che ne dici se andiamo fuori? Sarò lieto di mostrarti come riesco a ba... tterti...
Connor si interrompe quando vede un uomo in compagnia di Achille.
- Achille: Connor, questo è Benjamin Tallmadge. Suo padre era dei nostri, sa già tutto. Credo che ci sia qualcosa che vuole dirci.
- Benjamin: Achille dice che hai scoperto un piano per uccidere il comandante in capo.
- Connor: Già. Ma ho solo false piste e vicoli ciechi per ora.
- Benjamin: Non più, amico. Thomas Hickey è il tuo uomo, e io ti aiuterò a prenderlo.
- Connor: Come?
- Benjamin: Ti spiegherò lungo la strada. Io e te andiamo a New York.
Connor e Benjamin lasciano la tenuta.
Ricordo[]
Una volta raggiunta New York, Connor e Benjamin Tallmadge avanzano verso il centro cittadino a cavallo.
- Connor: Cosa ti aspetti da tutto questo?
- Banjamin: La pace, come te. La stabilità. Una terra in cui vivere fianco a fianco, liberi e uguali.
- Connor: Perché non sei nella Confraternita?
- Benjamin: Mio padre era un Assassino, e assai abile anche, a quanto ho capito. Ma... spero di avere figli un giorno. È difficile vivere in due mondi allo stesso tempo. Così ho scelto questo.
- Connor: È comprensibile.
- Benjamin: Aiuto quando posso. Per questo sono qui.
- Connor: Cosa sai dirmi di Thomas Hichey?
- Benjamin: Al momento gestisce un giro di falsari in città. Trova il covo della sua banda e potremo farlo arrestare. Non può uccidere il comandante se è in prigione!
- Connor: Sai dove si trova?
- Benjamin: Non proprio. Ma forse so dove iniziare a cercarlo.
I due raggiungono il mercato cittadino.
- Benjamin: In giro si dice che qui circolano molti soldi falsi. Senza dubbio è opera di Thomas.
I due vedono un mercante litigare con un uomo.
- Mercante: Cosa volevi fare? Questo non è denaro! È carta colorata! È l'ultima volta che provi a fregarmi! (Alle guardie) GUARDIE!
Il falsario lascia il mercato. Connor decide di seguirlo per scoprire dove si trova il loro covo. Ad un certo punto, l'uomo incontra un altro falsario.
- Falsario 1: Ehi, Daniel, meglio far sparire tutto. Le guardie ci cercano.
- Daniel: Come? Cos'è successo?
- Falsario 1: Il bottegaio mi ha beccato! Ha chiamato le guardie, ma le ho seminate.
- Daniel: Il capo si infurierà.
- Falsario 1: Ma almeno non mi hanno preso. Poi abbiamo quasi tutto quello che serve per il lavoro, ormai.
- Daniel: Vai a dirglielo. Io avviso gli altri.
Il falsario prosegue il suo cammino e Connor continua a pedinarlo. Ad un certo punto, l'uomo incontra un altro falsario, con cui prosegue il cammino.
- Falsario 2: Ho saputo cos'è successo al mercato. Il capo dice di andare tutti alla bottega. Colpiremo questa notte.
- Falsario 1: È preoccupato per la faccenda delle guardie? Vi dico che non è nulla. Non ho avuto nessun problema, da quando li ho seminati. Certo, cerco di tenermi a debita distanza.
- Falsario 2: Non posso credere che lo faremo davvero.
- Falsario 1: Saremo eroi. Quelli che hanno messo fine a tutto questo parlare di rivoluzione. Ci tratteranno come re, vedrai!
- Falsario 2: Umpf! Rivoluzione. Un branco di piantagrane pronti a rovesciare carri perché qualcuno gli ha riempito la testa di parole. Rovineranno la vita di noi brava gente.
- Falsario 1: Brava gente? Noi?
- Falsario 2: (Sarcasticamente) Ma certo! Io, te e Hickey! Siamo poveri diavoli che lottano per cavarsela in questo mondo freddo e crudele. (Risata)
I due raggiungono il loro covo, seguiti da Connor, e vi entrano. L'Assassino sfonda la porta, stordendo un falsario, ed entra nel covo dei falsari, trovandovi dentro anche Thomas Hickey.
- Thomas: Chi sei?
- Connor: Thomas Hickey?
- Thomas: Forse. Che t'importa?
Connor estrae la sua lama celata.
- Thomas: Ma quelli come te sono tutti morti! Sarà meglio rimediare subito, direi. (Ai suoi uomini) Addosso!
Thomas Hickey spinge uno dei suoi uomini contro l'Assassino e fugge dalla porta secondaria del covo. Connor elimina l'uomo lanciatogli addosso da Hickey e uccide anche l'altro. Subito dopo si lancia contro la finestra per guadagnare tempo su Hickey. Fuori, Connor vede che Hickey è già stato catturato da due soldati, che notano l'Assassino.
- Soldato 1: (All'altra guardia) Un'altro! Prendetelo!
Hickey colpisce la guardia che lo trattiene con una testata e fugge nuovamente. Connor si lancia al suo inseguimento, inseguito a sua volta dalle guardie.
Connor riesce a raggiungere Hickey ed a bloccarlo con le spalle al muro.
- Connor: Sta' fermo. Non farai più del male.
- Thomas: Sei matto a immischiarti in faccende che non conosci.
- Connor: Washington è l'unico che può tenere unito l'Esercito Continentale. Se lo uccidi, muore ogni speranza di libertà.
- Thomas: Ti sbagli, amico. Senza di lui, dovranno per forza promuove Lee. E allora...
I due vengono raggiunti e bloccati da alcuni soldati.
- Soldato 2: Siete entrambi in arresto.
- Thomas: Ecco, ci stavamo solo chiarendo, agente! Non c'è niente di male in due uomini che si confrontano alla vecchia maniera. Non potremmo...
- Connor: (Interrompendolo) Zitto! (Ai soldati) Con quali accuse?
- Soldato 3: Contraffazione.
- Connor: Io non c'entro nulla!
- Soldato 4: (Sarcasticamente) Certo che no.
- Connor: Sentite, ci sono cose più importanti in ballo. Quest'uomo...
Uno dei soldati colpisce violentemente Connor in testa con il bastone, facendolo svenire.
Risultato[]
Connor raggiunse Hickey, ma viene arrestato assieme al suo bersaglio con l'accusa di contraffazione.