Venti di guerra è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ratonhnhaké:ton, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Connor si reca a Bunker Hill per unirsi all'Esercito Continentale su consiglio di Samuel Adams. Raggiunto l'accampamento di Breed's Hill, l'Assassino fa la conoscenza del generale Israel Putnam, in difficoltà a causa del bombardamento operato da due navi da guerra inglesi ancorate nei pressi di Charlestown. Nonostante la diffidenza di Putnam, Connor si offre volontario per fermare il bombardamento navale, in maniera tale da aiutare l'Esercito Continentale e far uscire allo scoperto anche il suo bersaglio, il Templare John Pitcairn.
Dialoghi[]
Prologo[]
Il 16 giugno 1775, davanti al Congresso Continentale riunito a Philadelphia, George Washington tiene un discorso.
- Washington: ...nel nome della nostra gloriosa causa. Spero che voglia accettare il mio umile ringraziamento per la grande benevolenza che mi ha dimostrato. Ma, qualora, accadano degli eventi infausti, sfavorevoli alla mia reputazione, vi prego di ricordare, gentiluomini qui presenti, che io, oggi, dichiaro in tutta sincerità che non mi reputo all'altezza del comando affidatomi. Pertanto, signore, vi prego di riferire al Congresso dal momento che non avrei mai accettato l'incarico per nessun'altra offerta economica se non fossero a repentaglio la pace e la felicità...
Mentre Washington continua il suo discorso, Samuel Adams, seduto in sala vicino a Connor, esprime il suo parere all'Assassino.
- Samuel: In fede, non c'è altro uomo più adatto al compito.
Charles Lee, seduto dietro di loro, si intromette nel discorso.
- Charles: Davvero? Io ne conosco diversi.
Connor riconosce l'uomo dalla voce.
- Connor: Charles Lee.
Connor si alza dalla sua sedia e si avvicina minacciosamente a Chrles Lee.
- Charles: Vi conosco?
- Connor: Dubito che vi ricordiate.
Samuel si alza dalla sua sedia e blocca Connor.
- Samuel: Vieni Connor, c'è qualcuno che devi conoscere.
Samuel trascina via Connor da Charles Lee.
- Samuel: Scusa se ti ho trascinato via, ma l'ultima cosa che ci serve è che voi due vi azzuffiate.
Nel frattempo, Washington ha concluso il suo discorso.
- Samuel: Connor, permettimi di presentarti il nostro nuovo comandante in capo, George Washington.
- Washington: Ah! Tu sei quello che ha salvato Sam e John a Lexington.
- Connor: Sono stati i patrioti a farlo. Ho soltanto dato una mano.
- Washington: Umile quanto coraggioso. Uomini come te sono preziosi.
George e Connor si stringono la mano.
- Washington: Perdonami, ma devo lasciarti. Devo occuparmi di Charles laggiù. Non sembra molto felice che il comando sia passato a me. Lieto di averti incontrato, Connor.
Washington raggiunge Charles Lee, lasciando Connor e Samuel Adams da soli.
- Connor: Dimmi che hai qualche novità su Pitcairn.
- Samuel: Si dice che si sia rintanato a Boston, dove è protetto da un migliaio di inglesi. L'unico modo che hai per ucciderlo, è attirarlo fuori. Per tua fortuna, lanceremo a breve un'offensiva contro la città che ti aiuterà a farlo. Israel Putnam è al comando delle nostre forze. (Porgendogli una lettera) Consegna questa a lui e ti darà tutto l'aiuto di cui hai bisogno. Lo troverai all'accampamento di Bunker Hill.
- Connor: Ti ringrazio molto.
- Samuel: Non serve. È il minimo che possa fare. Pitcairn è un uomo pericoloso. Prima lo eliminiamo, meglio sarà.
- Connor: Direi lo stesso di Charles Lee.
- Samuel: È una faccenda di ben altra natura. Dobbiamo rimandare al futuro. Meglio che tu vada a Boston, Connor.
Connor lascia la sala. Prima di lasciare Philadelphia, si intrattiene ancora con Samuel Adams.
- Samuel: Sei ancora qui, eh?
- Connor: Mi stavo chiedendo... Adesso che succede?
- Samuel: C'è molto da fare. Il comandante Washington deve decidere quando e dove colpire. E dobbiamo lavorare al nostro messaggio.
- Connor: Messaggio?
- Samuel: Dobbiamo diffondere la notizia. Dev'essere chiaro a tutti che sono stati gli inglesi ad aprire il fuoco a Lexington.
- Connor: Ma non si sa chi ha sparato per primo.
- Samuel: Per questo dobbiamo diffondere subito la notizia. Per influenzare l'opinione pubblica.
- Connor: Questo mi sembra... scorretto.
- Samuel: Forse. E allora? La gente deve credere che ci siamo difesi. Altrimenti, è alto tradimento.
- Connor: Infatti lo è.
- Samuel: Sarebbe meglio inchinarsi al tiranno allora? È questo che suggerisci?
- Connor: No, certo che no. Tutti hanno diritto alla libertà! Ma cambiare i fatti... Mi sembra una strada rischiosa.
- Samuel: Ascolta, Connor, questa guerra non si combatte solo sul campo, ma nel cuore e nella testa della gente. Non c'è niente di male a fare del teatro, se salviamo delle vite.
Connor finisce di parlare con Adams, abbandona Philadelphia e si dirige verso Bunker Hill.
Ricordo[]
Il giorno dopo, Connor giunge nei pressi di Bunker Hill, dove viene bloccato da un soldato dell'Esercito Continentale.
- Patriota: Fermo! Cosa volete?
- Connor: (Mostrandogli la lettera) Cerco Israel Putnam.
- Patriota: Per ordine di chi?
- Connor: Samuel Adams.
Il patriota afferra la lettera; poi gli dà una rapida occhiata prima di riconsegnarla all'Assassino.
- Patriota: Seguitemi.
I due si dirigono a cavallo verso l'accampamento dell'Esercito Continentale.
- Connor: Ma non è Bunker Hill.
- Patriota: Già. Qui è Breed. C'è stata qualche... discussione su dove era meglio accamparsi.
- Connor: Nessuna nuova da Boston?
- Patriota: Gli inglesi sono fermi. E ogni volta che li attacchiamo, perdiamo molti uomini. Credo che Putnam e gli altri vogliano riunire l'artiglieria sulle colline. Qualche colpo di cannone potrebbe far cambiare idea ai nemici.
- Connor: E John Pitcairn?
- Patriota: Quel bastardo è il più furbo di tutti. Si fa vivo, di tanto in tanto, a schernirci o a salutarci a colpi di cannone. Ma va bene così. Presto avrà quello che si merita!
I due raggiungono l'accampamento dell'Esercito Continentale.
- Patriota: Putnam è là avanti. Lo riconoscerete.
Connor smonta da cavallo e si avvia verso l'accampamento per incontrare il generale Israel Putnam, che sta discutendo vivacemente con il colonnello William Prescott.
- Putnam: Non mi importa delle vostre scuse, signori. Dobbiamo accamparci su Bunker Hill. Breed è più vicina alla città, ma lo è anche alla loro artiglieria!
- Prescott: Riceviamo ordini da gente che non conosce la situazione, ormai siamo costretti a decidere di testa nostra, se vogliamo fare la scelta più sensata.
- Putnam: Magari condividessi anche solo la metà delle assurdità che avete detto.
- Prescott: Cos'è che non capisce? Io voglio solo garantire la vittoria!
- Putnam: Cosa ne sapete della vittoria? Io ho ucciso una lupa nella sua tana solo con un coltello. Sono sfuggito agli indiani Caughnawaga che volevano bruciarmi vivo. E sono l'unico sopravvissuto di un naufragio durante la battaglia dell'Avana. Quindi capirete se non seguo il vostro consiglio.
Improvvisamente, una palla di cannone colpisce un patriota, che cade a terra con una gamba tagliata di netto all'altezza del ginocchio. Dopo aver visto la scena, Putnam si appresta ad abbandonare i suoi uomini.
- Putnam: Ho detto tutto. Io torno a Bunker Hill. Arrivederci, signori.
Putnam viene fermato da Connor.
- Connor: Generale!
- Putnam: Cosa?
- Connor: Sto cercando John Pitcairn. Mi hanno detto che voi potreste aiutarmi.
- Putnam: È al sicuro lì in città e non ha ragione di uscirne. Finché quella nave continua a sparare, non lo staneremo mai.
- Connor: Ma se la nave smettesse...
- Putnam: Allora sarebbe costretto a muovere il culo e a uscire!
Connor raccoglie una bandiera coloniale da terra.
- Connor: Isserò questa bandiera se avrò successo.
- Putnam: E io parlerò bene di voi al vostro funerale.
Connor attraversa Charlestown e raggiunge il porto, dove al largo sono situate le due navi inglesi impegnate nel bombardamento di Breed's Hill. Dopo aver raggiunto e sabotato le due navi, l'Assassino issa la bandiera delle colonie sull'albero maestro di una nave.
Risultato[]
Connor distrugge le due navi impegnate nel bombardamento di Breed Hill nella speranza di far uscire John Pitcairn da Boston.