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"Vi offro un ramo d'ulivo e voi lo gettate a terra... forse con voi servono le armi."
―William Johnson rivolgendosi ai capi Indiani[src]

Sir William Johnson (1715 - 11 luglio 1774) è stato un ricco mercante di origini irlandesi e un menbro dell'Ordine dei Templari sotto il comando del Gran Maestro Haytham Kenway. Si trasferì nella provincia di New York City per gestire una tenuta acquistata da suo zio, l'ammiraglio Peter Warren, che si trovava tra il popolo Mohawk. Inoltre, Johnson comandò gli Irochesi e le forze della Milizia Coloniale durante la Guerra Franco-Indiana.

Partecipò insieme ad Haytham al piano di infiltrazione a Fort Southgate allo scopo di liberare gli indigeni tenuti prigionieri da Silas Tatcher per poi eliminarlo. Inoltre prese parte alla Guerra Franco-Indiana e all'introduzione di Charles Lee nell'Ordine. Venne poi perseguitato e ucciso dall'Assassino Ratonhnhaké:ton, dopo aver cercato di acquistare la terra in cui sorgeva il suo villaggio.

Biografia[]

Primi anni[]

William Johnson nacque a County Meath, in Irlanda, nel 1715, da Christopher Johnson e Anne Warren.

Crebbe come cattolico, il che non gli permetteva una carriera nell'esercito britannico. In seguito, si convertì al protestantesimo, ed ebbe un lavoro presso la terra di suo zio Peter, nella provincia di New York. Lì, impiegò tutti i suoi risparmi e acquistò anche una casa ed una fattoria sul lato a nord del fiume, nel 1739. In breve divenne un ricco proprietario terriero, nonché grande speculatore. Ricoprì l' incarico di Sovrintendente agli Affari Indiani dal 1755 al 1774 e fu generale di divisione nell'esercito britannico durante la guerra Franco-Indiana, ricavandone grossi vantaggi. Instaurò rapporti con gli indiani, in particolare i Kanien'kehá:ka, di cui imparò anche la lingua. Fu proprio la sua conoscenza del popolo Mohawk che lo rese un utile alleato di Haytham Kenway.

Incontro con Haytham[]

Kenway incontrò per la prima volta Johnson alla Green Dragon Tavern dove quest'ultimo lo attendeva. Haytham aveva bisogno del suo aiuto per conoscere l'ubicazione del deposito dei precursori, data la sua grande conoscenza dei luoghi, ma William non poteva aiutarlo senza le sue ricerche, che gli erano state rubate. Fu così che Haytham incontró il socio di Johnson, Thomas Hickey, il quale era riuscito a scovare il covo di banditi fautori del furto durante le sue indagini. Haytham, Lee e Hickey recuperono la refurtiva uccidendo i banditi ingaggiati dagli Assassini e tornarono alla taverna. Qui Haytham mostrò a Johnson la chiave del Grande Tempio, che sembrava essere un manufatto Kanien'kehá:ka, e questi iniziò le sue ricerche.

Vicende successive[]

Infiltrarsi Da Sud 5

William Johnson, Benjamin Church, Charles Lee ed Haytham Kenway travestiti da giubbe rosse.

Qualche tempo dopo Haytham chiese a Johnson se avesse scoperto qualcosa, ma la sua risposta fu negativa. Inoltre, per poter avere informazioni dagli indiani, sarebbe stato necessario ottenerne la fiducia: a quel punto Hickey, visibilmente ubriaco, propose di cercare un tale che che catturava e vendeva come schiavi gli indigeni e liberarli. Tuttavia, l'unico che poteva sapere dove si trovasse era il chirurgo Benjamin Church, così Haytham e Charles Lee andarono a cercarlo. Dopo averlo salvato dalle grinfie di un certo Silas Tatcher, seppero da Church che il suo rapitore era lo schiavista che cercavano. Tatcher era anche un ufficiale e comandava un intero forte. Haytham decise che bisognava penetrare in quel forte e dopo aver reclutato l'ultimo uomo sulla sua lista, John Pitcairn, il gruppo di templari si infitrò a Southgate fingendosi un convoglio di soldati inglesi. Dopo la morte di Tatcher e gli eventi che portarono all'uccisione di Edward Braddock, Johnson assistette all'ingresso di Lee nell'Ordine Templare. Da quel momento continuò a dedicarsi alle faccende dei templari e ai suoi affari. Nel 1760 William si trovava insieme a Lee, Church e Hickey nei pressi del villaggio indiano di Kanatahséton alla ricerca del sito dei precursori, quando incontrò per la prima volta il suo futuro assassino, Ratonhnhaké:ton, ancora bambino.

Braccato dall'Assassino[]

Il Tea Party 9

William osserva il Tea Party.

Nel 1773 Ratonhnhaké:ton ricevette la visita concitata dell'amico Kanen'tó:kon che lo avvertì dell' intenzione da parte di William Johnson di acquistare la terra dove sorgeva il loro villaggio con il benestare dei capi tribù. Connor non poteva tollerare una simile ingiustizia e non poteva abbandonare il suo popolo a se stesso: per questo decise di partire per Boston, dove Johnson stava definendo il contratto di vendita delle terre. A Boston Connor si recò da Sam Adams per farsi aiutare a rintracciare Johnson: a quanto pareva le tasse introdotte dagli inglesi sull'acquisto del tè né favorivano il contrabbando, e proprio grazie a questa attività Johnson stava racimolando il denaro per comprare la terra degli indiani. Così Connor decise di sabotare i traffici del suo nemico distruggendo i suoi carichi di thè e intercettando ed eliminando i contrabbandieri che lavoravano per lui. Per infliggere il colpo di grazia a Johnson, Connor prese parte al Boston Tea Party insieme a Adams, Molineaux, Revere e altri Figli della Libertà gettando in mare centinaia di casse di thè. Il templare giunse appena in tempo per assistere impotente mentre l'Assassino lasciava cadere in acqua l'ultima cassa con estrema soddisfazione, poi andò via. Tornato da Achille, Connor venne rimproverato dal suo mentore per non avere eliminato William Johnson quando ne aveva avuta la possibilità; ma l'allievo non era d'accordo: riteneva, infatti, che il templare fosse ormai a corto di risorse per poter nuocere ancora, dunque la sua morte non sarebbe stata necessaria.

Morte[]

Negoziati Ostili 8

La morte di William.

Purtroppo Achille aveva ragione: sei mesi dopo Kanen'tó:kon tornò alla tenuta per annunciare a Ratonhnhaké:ton che Johnson era ricomparso con il denaro necessario ad acquistare le terre. Connor si mise subito in viaggio diretto a Johnson Hall, dove il suo nemico stava cercando di accordarsi con i capi tribù. Questi però, non sembravano convinti da Johnson e temevano che volesse sottrarre loro le terre solo per arricchirsi, come era già accaduto in occasione della stipula del trattato di Fort Stanwix. I capi chiedevano piuttosto armi per difendersi dai i bianchi abusivi e oppressori, ma Johnson non voleva sangue: ciò che diceva di offrire era protezione contro chi davvero intendeva sfruttare quelle genti. Non riuscendo a ottenere il suo obiettivo con le buone, cominciò a minacciare i capi tribù con le armi da fuoco. Proprio allora Connor intervenne mettendo fine alla sua vita.

Ultime parole[]

Negoziati Ostili 9

Gli ultimi momenti di William.

  • William: Oh no! Cosa hai fatto?
  • Ratonhnhaké:ton: Ho messo fine hai vostri piani. Volevate avere questa terra per i templari.
  • William: Già, per potervi proteggere! Pensi che il buon re Giorgio non dorma la notte sperando che nessuno maltratti i suoi sudditi indiani? O che alla gente in città importi qualcosa di loro? Certo, i coloni sono felici di commerciare se hanno bisogno di cibo e alloggio, o risorse in più per le loro truppe. Ma quando le città gli staranno strette, quando vorranno nuove piantagioni, quando... non avranno più nemici, vedrai come vi tratteranno allora.
  • Ratonhnhaké:ton: I coloni non hanno problemi con gli Irochesi.
  • William: Non ancora. Ma accadrà. Così va il mondo. Col tempo, arriveranno. Io... potevo fermarli, potevo salvarvi tutti...
  • Ratonhnhaké:ton: Tu parli di salvezza, ma li stavi uccidendo.
  • William: Già! Perché non mi ascoltavano! E tu, credo, farai lo stesso.

Caratteristiche e personalità[]

William era un uomo pacifico e riflessivo. Preferiva di gran lunga la diplomazia alle armi e la sua abilità di negoziatore fece di lui un ottimo mercante. Inoltre, riuscì così a conquistarsi la fiducia degli indiani. Tuttavia, quando le cose si mettevano male, non aveva alcuna esitazione a usare la violenza: fu questo il suo difetto fatale, che tolse legittimità alle sue azioni dando a Connor un motivo in più per eliminarlo.

Curiosità[]

  • In realtà, William Johnson morì di ictus l'11 luglio 1774 a Johnson Hall.
  • A testimonianza della sua fama di abile mercante, gli indiani lo soprannominarono "Warragghivagey" cioè "Colui che fa molto commercio".

Galleria[]

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